Religioni

Mons Picchierri da 40 anni sacerdote

Per l'occasione una lettera ai giovani: «la vita è vocazione»

Giovedì 30 agosto 2007, per S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, ricorrerà il 40° anniversario dell'ordinazione sacerdotale avvenuta, appunto, il 30 agosto 1967 nella Cattedrale di Oria durante una solenne celebrazione presieduta dall'allora Vescovo di Oria S.E. Mons. Alberico Semeraro.
Mons. Pichierri vivrà il 30 agosto come una normale giornata di lavoro pastorale, reduce dalla conduzione degli esercizi spirituali ai diaconi permanenti dell'Arcidiocesi che avranno luogo in una località montana del Piemonte dal 22 al 28 agosto: alle 10.00 riunirà il Consiglio presbiterale; a sera, alle ore 19, celebrerà la messa nella Cattedrale di Trani con la partecipazione dei fedeli della sessanta parrocchie della diocesi e dei rappresentanti dei movimenti, gruppi e associazioni ecclesiali.
Un pensiero speciale, però, l'avrà per i giovani, ai quali, in vista di questo evento, invierà una "Lettera". E ciò per un motivo facilmente comprensibile. Un anniversario così importante come quello del 40° di sacerdozio richiama l'età giovanile, quella dei grandi ideali e delle grandi scelte.

E Mons. Pichierri sentì ben presto – era ragazzo - il fascino del messaggio di Gesù Cristo e l'amore verso la Chiesa. Nel documento dell'Arcivescovo troviamo descritta, con tanti dettagli, la sua biografia e la sua storia vocazionale: la famiglia molto religiosa che lo ha introdotto nella fede; la nascita (Sava, in provincia di Taranto, 12/02/1943) e il battesimo (6 /03/1943); la frequenza della parrocchia di S. Giovanni Battista e gli anni della iniziazione cristiana; l'entrata in seminario, dapprima in quello minore (1954), poi nel Seminario maggiore di Molfetta (1959); la tentazione di uscire dal seminario e il ritrovamento delle ragioni per rimanervi; l'ordinazione presbiterale e il ministero sacerdotale (è stato insegnante di religione, educatore nei seminari, parroco, vicario generale); l'ordinazione episcopale e la nomina a Vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano (dal 1991) e ad Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie (dal 1999).

Nella sua "Lettera ai giovani", Mons. Pichierri non manca di delineare "l'identità del prete" e lo fa con parole cariche di entusiasmo: "Personalmente - scrive – mi sento un discepolo di Gesù e un membro vivo della sua Chiesa, ovvero cristiano con voi, amatissimi giovani, e Pastore per voi in virtù di un meraviglioso progetto divino". Il prete è servo della Parola di Dio e uomo di preghiera; è colui che conferma nella fede i fedeli, avendo come unico modello Gesù, di cui si fa apostolo e missionario; il prete vive e si nutre dell'Eucaristia, ma è lui – sempre il prete - a donarla nella celebrazione della messa, come è sempre lui a veicolare l'amore di Dio con il perdono dei peccati nella celebrazione del sacramento della riconciliazione. E, per questo, rivolgendosi accoratamente ai giovani, il sacerdote va riscoperto, va amato: egli "è collaboratore della vostra gioia, colui che serve i cuori degli uomini saziandoli con la Parola della Vita e santificandoli con i Sacramenti. (…) Non abbiate paura di farvi guidare dai sacerdoti nella scoperta del vostro progetto di vita".
Il sacerdote è tale perché ha saputo scoprire il progetto di vita propostogli da Dio, pertanto è, umanamente e spiritualmente, titolato ad accompagnarsi a chi, affacciandosi al mondo e alla vita, vuole scoprirne il senso e il significato. Avviandosi alla conclusione, Mons. Pichierri offre alcuni consigli per il discernimento vocazionale, fatti di piccoli e significativi gesti, centrali nella spiritualità cristiana: "Questo discernimento fallo dinanzi al Tabernacolo. Invoca Maria, madre di ogni vocazione, e lasciati condurre da Lei a Gesù. Lasciati nutrire dalla Parola e dall'Eucaristia. Apriti al fratello, per condividere, per consolare, per aiutare. Coltiva l'amore preferenziale per gli ammalati e i poveri. Con cuore pure lasciati abbracciare e abbraccia Gesù in ogni situazione umana che invoca giustizia e pace". La lettera è attraversata da un profondo senso di gratitudine verso Dio – parte integrante del documento è una preghiera alla Ss. Trinità - per la vocazione sacerdotale; ed esprime chiaramente l'attenzione educativa verso le nove generazioni che ha ispirato la scelta di promuovere la Missione dei Giovani per i Giovani "Sentinelle di speranza in quest'alba del nuovo millennio" (2003-2005), con il successivo Sinodo diocesano dei Giovani (2006).
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