Politica

Morlacco annuncia novità sull’ospedale

Prende corpo l’idea della clinica

Nel corso della convention di Alleanza nazionale conclusasi nei gionri scorsi, il direttore dell'Ares Puglia, dr. Mario Morlacco ha comunicato importanti novità per quanto riguarda la questione dell'ospedale di Trani.

Chiamato a partecipare ad un incontro sulla ginecologia (insieme con il direttore generale del San Raffaele di Milano, dr. Renato Botti) il dr. Morlacco, reduce dalla Conferenza Stato-Regioni (alla quale ha partecipato anche il Ministro Sirchia), ha annunciato la direttiva ministeriale di ripartire il fondo in sanità per le varie Regione a condizione che si presenti entro il 30 settembre 2005 un piano di riordino aggiornato. Il piano di riordino aggiornato avrà una quota di posti letto in più, derivanti dalle economie che la Regione Puglia ha effettuato nel corso di questi tre anni. E poi, per Trani, porterà sicuramente a dei cambiamenti positivi in quanto lo stabilimento di Trani (per il fatto che, con la nuova provincia, Molfetta non sarà più compresa nella stessa Asl) dovrà necessariamente fare presidio con quello di Bisceglie e non con quello di Barletta. Un aspetto importante, non di poco conto, accolto con favore dal sindaco di Trani, dr. Giuseppe Tarantini: "Si aprono nuovi scenari per il nostro ospedale" ha detto il primo cittadino che ha ricevuto importanti indicazioni anche dal dr. Renato Botti, economista, manager della sanità e direttore responsabile dell'Istituto San Raffaele di Milano. "Su questa base di informazioni fornite dal dr. Morlacco – spiega il sindaco - la sperimentazione gestionale può essere benissimo fatta a Trani. Questa ipotesi è già stata perseguita dal San Raffaele nel Comune di Cefalù, attraverso la creazione di una Fondazione fra la Regione Sicilia, la Asl di Palermo e Comune di Cefalù. Il San Raffaele ha dimostrato che la strada è ampiamente percorribile, attraverso anche il trasferimento delle proprie tecnologie e delle proprie professionalità, creando scambi formativi fra i dipendenti degli Istituti delle due città".

Nella sua analisi, il dr. del San Raffaele, Botti ha spiegato lo sviluppo della normativa nazionale in materia, sottolineando che il decreto legislativo 502/92, ha previsto all'articolo 9 la possibilità di realizzare sperimentazioni gestionali aventi ad oggetto nuovi modelli gestionali che prevedano forme di collaborazione tra strutture del servizio sanitario nazionale e soggetti privati, anche attraverso la costituzione di società miste a capitale pubblico e privato come nel caso dell'ipotesi formulata dal sindaco di Trani qualche settimana fa. Tale potestà era precedentemente attribuita alla Conferenza permanente per i rapporti Stato, regioni e Province autonome di Trento e Bolzano. "Con la legge 405/2001 – ha spiegato Botti – la potestà di autorizzare programmi di sperimentazione aventi ad oggetto nuovi modelli gestionali – è stata attribuita alle Regioni. Il programma di sperimentazione è adottato dalle Regioni motivando le ragioni di convenienza economica del progetto gestionale, di miglioramento della qualità dell'assistenza e di coerenza con le previsioni del piano sanitario regionale, evidenziandone gli elementi di garanzia ("Maggior servizio al minor costo"). Gli obiettivi perseguibili nelle collaborazioni fra pubblico e privato consentono di ricercare, tramite nuove formule, il miglioramento dell'efficacia, dell'efficienza e dell'economicità della prestazione sanitaria resa all'utente. Non solo: questo strumento potrà essere utilizzato anche per l'attivazione di progetti di eccellenza scientifica che comportano investimenti consistenti ed un certo livello e tiplogia di know how scientifico.
Il dr. Botti ha anche enunciato tutti gli strumenti utilizzabili per le collaborazioni, ossia il coinvolgimento in termini complessivi dell'Ente pubblico attraverso la creazione di una società mista, di una Fondazione, di un'associazione di partecipazione. E' possibile anche il ricorso al contributo esterno del soggetto privato attraverso i project financing, l'appalto di servizi, la concessione di costruzione e gestione, la concessione di committenza integrata o accordi di sponsorizzazione e di collaborazione.

Il dr. Botti ha anche portato a conoscenza della platea tranese l'esperienza del San Raffaele in Sicilia, con la creazione della Fondazione San Raffaele-G.Giglio di Cefalù. Ne diamo a proposito uno schematico riassunto tratto dalla relazione del dr. Botti:

FONDAZIONE SAN RAFFAELE – G.GIGLIO DI CEFALU'

OBIETTIVO
Realizzare presso l'Ospedale G.Giglio di Cefalù una struttura sanitaria e di ricerca con caratterizzazione oncologica prevalente, ma non esclusiva, o comunque di alta specialità, capace di rispondere al bisogno di assitenza sanitaria attraverso una gestione efficiente, da attuare tramite apporti di qualificate conoscenze e di esperienza nel campo dell'attività sanitaria, della ricerca scientifica e della formazione.

STRUMENTO UTILIZZATO
Collaborazione con un soggetto privato, da realizzare attraverso una sperimentazione gestionale ai sensi dell'art. 9bis del D.lgs. 502/92 individuato dalla Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor di Milano

MOTIVI DELLA CREAZIONE DI UNA FONDAZIONE
1) Maggiore flessibilità nel processo di reclutamento e inserimento di adeguate e formate risorse umane
2) creare le condizioni e gli strumenti per arginare il fenomeno della mobilità passiva
3) ridurre le diseconomie derivanti dalla elevata parcellizzazione delle attività svolte presso il presidio ospedaliero di Cefalù
4) maggior flessibilità gestionale in senso generale

DURATA DEL PROGETTO E ORGANI DELLA FONDAZIONE
Il progetto, partito il 1 luglio 2003, ha una durata di 5 anni. Fanno parte del CdA 3 componenti di parte pubblica, tra cui il Presidente e 2 componenti di parte privata, nominati dal San Raffaele. Il direttore generale è nominato dal CdA della Fondazione su designazione del San Raffaele.

LE RISORSE UMANE
La Fondazione si avvale della seguente tipologia di personale:
1) personale dipendente dalla Ausl 6 di Palermo, già in servizio presso la struttura sanitaria
2) personale messo a disposizione dalla Fondazione San Raffaele di Milano
3) personale assunto ex novo attraverso procedure finalizzate a verificare il possesso da parte dei candidati dei requisiti di legge e di idonei livelli di professionalità.

  • Ospedale
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