Politica
Negrogno nel paese delle "stranezze"
Il responsabile Sel attacca l'amministrazione su gestione discarica e proposta di termovalorizzatore
Trani - venerdì 26 settembre 2014
7.20
«Che strano paese è il nostro». Ne è convinto Rino Negrogno, responsabile di Sel, che invia un comunicato stampa fuori dai soliti schemi, dove parla dei problemi della città di Trani, partendo dalle stranezze delll'Italia. «Dove accade che Schettino dopo esser fuggito dalla nave - scrive Negrogno - che affonda mentre muoiono i passeggeri, parla in cattedra, va in televisione e De Falco, dopo aver detto: "vada a bordo cazzo" viene rimosso dal servizio operativo. D'altronde è lo stesso paese dove per risolvere il problema della disoccupazione bisogna poter licenziare, lo stesso paese dove il problema sono gli stipendi e i diritti dei lavoratori, non quelli dei dirigenti e dei politici. Dove il lavoratore deve lavorare più di 40 anni per percepire una misera pensione mentre al politico basta una legislatura per goderne di una lauta. Che strano paese è il nostro, è un paese che ti sprona a far peggio degli altri, ad essere scaltro ed egoista ad essere Schettino piuttosto che De Falco».
«A Trani - continua Negrogno con riferimento alla vicenda discarica -, strana città in uno strano paese, accade che si incassino 600.000 euro al mese in più per i rifiuti extra e che con questi 600.000 euro in più al mese non si riesca a prevenire o a porre tempestivo rimedio ad una probabile lacerazione della impermeabilizzazione. Non solo, ma accade anche che la colpa non sia di chi riceve 600.000 euro in più e non gestisce la discarica in maniera adeguata, ma di chi paga i 600.000 euro in più per poter mettere i rifiuti extra nella discarica. Succede pure che, dopo il presunto danno provocato alla falda per non aver saputo o voluto gestire la discarica in cambio di quei 600.000 euro in più al mese, sempre secondo queste persone, si ritenga ora che la soluzione migliore sia il termovalorizzatore.
Che strana città la nostra. La soluzione quindi non è Rifiuti Zero (sicuramente la miglior soluzione), non è la differenziata e la raccolta porta a porta, non è la riparazione dell'impermeabilizzazione, non è capire come mai con 600.000 euro in più al mese non si sia stati in grado di gestire una discarica, no, la soluzione, lo dice il sindaco non senza una punta di orgoglio, ricordando di averlo affermato già nella precedente amministrazione, è quella del termovalorizzatore».
«Mi chiedo - conclude Negrogno -, turbato e attonito, anzi terrorizzato, come saprebbero gestire correttamente un termovalorizzatore senza fare danni ambientali se non sono stati in grado di gestire un impermeabile. In realtà è soltanto una maniera, come sempre, per dare la colpa agli altri».
«A Trani - continua Negrogno con riferimento alla vicenda discarica -, strana città in uno strano paese, accade che si incassino 600.000 euro al mese in più per i rifiuti extra e che con questi 600.000 euro in più al mese non si riesca a prevenire o a porre tempestivo rimedio ad una probabile lacerazione della impermeabilizzazione. Non solo, ma accade anche che la colpa non sia di chi riceve 600.000 euro in più e non gestisce la discarica in maniera adeguata, ma di chi paga i 600.000 euro in più per poter mettere i rifiuti extra nella discarica. Succede pure che, dopo il presunto danno provocato alla falda per non aver saputo o voluto gestire la discarica in cambio di quei 600.000 euro in più al mese, sempre secondo queste persone, si ritenga ora che la soluzione migliore sia il termovalorizzatore.
Che strana città la nostra. La soluzione quindi non è Rifiuti Zero (sicuramente la miglior soluzione), non è la differenziata e la raccolta porta a porta, non è la riparazione dell'impermeabilizzazione, non è capire come mai con 600.000 euro in più al mese non si sia stati in grado di gestire una discarica, no, la soluzione, lo dice il sindaco non senza una punta di orgoglio, ricordando di averlo affermato già nella precedente amministrazione, è quella del termovalorizzatore».
«Mi chiedo - conclude Negrogno -, turbato e attonito, anzi terrorizzato, come saprebbero gestire correttamente un termovalorizzatore senza fare danni ambientali se non sono stati in grado di gestire un impermeabile. In realtà è soltanto una maniera, come sempre, per dare la colpa agli altri».