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Cronaca

Nessun collasso per il caldo: i cavalli sono stati spaventati dal sorpasso violento di un'auto

La precisazione dei proprietari della carrozza e dei cavalli, rispetto a una notizia che è circolata in pochi minuti in modo errato

La notizia del cavallo che trainava un cocchio usato per cerimonie caduto in Corso Vittorio Emanuele è rimbalzata migliaia di volte, anche nelle redazioni dei giornali nazionali, come un episodio causato dal caldo eccessivo, eccezionale, nonostante il quale le bestie erano state costrette a uscire in strada.

«Nulla di tutto questo», fanno sapere i proprietari dei cavalli. «Intanto sono abituati a ogni temperatura e sempre adeguatamente rinfrescati durante i tragitti: e comunque si tratta sempre di tragitti brevi e non di maratone e costrizioni a parate, manifestazioni, gare, o processioni che li costringono davvero a sforzi che possono risultare letali, che anzi, spesso, lo sono, senza alcun rispetto». Un rispetto che, sempre dai proprietari, viene sottolineato nei confronti dei cavalli, considerati quasi di famiglia, amati e tenuti con la massima cura.

L'episodio è stato invece cagionato «dal sorpasso repentino e violento anche nell'uso del clacson che ha spaventato entrambi i cavalli e che ha fatto scivolare sulle basole uno di essi. Il veterinario giunto sul posto in soccorso infatti non ha fatto altro che verificare che nessuna delle zampe fosse compromessa a causa della caduta provocata non da un collasso per il caldo ma proprio dal brusco spaventoso vissuto dai due splendidi esemplari».

«I cavalli sono la sua vita, la sua passione - fa sapere un parente del proprietario della carrozza -. Ne ha una decina, e hanno un rapporto con lui personale e profondo, come anche i due asini: impensabile che li sottoponga a sforzi che non potrebbero sopportare. Li ama come fossero dei figli, ne è orgoglioso e con essi è protettivo. Ieri era preoccupatissimo che a causa della caduta il cavallo avesse avuto delle fratture che per queste bestie significherebbe la morte; ma grazie al cielo il veterinario intervenuto ha riscontrato che era tutto a posto».

La notizia, ovviamente, così come è stata presentata ha suscitato una valanga di insulti e accuse nei confronti sia del proprietario che del cocchiere della carrozza, insulti e improperi che ovviamente nell'arco di poco più di un giorno si sono moltiplicate a dismisura. Un popolo social al quale è facilissimo dare un innesco per innalzarsi a giudici senza processo. C'è da dire che l'equivoco può essere nato effettivamente dalla giornata eccezionale che ieri costituiva il picco della cosiddetta ondata di Caronte: la rettifica - in questo caso la specificazione della notizia poiché questa testata ha sempre usato il condizionale - è dunque dovuta, soprattutto per far sapere che i cavalli scoppiano di salute.
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