Cronaca
Capannoni Ruggia: immobili comunali o in uso ad un privato?
Mezzi marchiati Vodafone nella struttura comunale, indagine della Procura
Trani - mercoledì 30 luglio 2014
10.07
Una vicenda ancora poco chiara, sulla quale la magistratura si è adoperata cercando di far luce, quella che ha visto i Capannoni Ruggia al centro di un'indagine della Procura della Repubblica di Trani e in particolar modo un incidente capitato all'interno di questi alcuni mesi fa e che portò gli agenti della Polizia di Stato ad apporvi i sigilli.
Tutto ebbe inizio la mattina del 24 febbraio quando il personale di Polizia, giunto sul posto, provvide, dopo un'attenta attività di controllo, al sequestro della struttura di proprietà pubblica. I motivi dell'intervento erano legati ad un incidente, verificatosi all'interno di uno dei box del complesso, che vedeva coinvolto una persona precipitata in una "buca da officina" utilizzata per le riparazioni dei veicoli. La persona, a quanto pare ferita gravemente, venne soccorsa da personale del 118 e poi trasportata presso l'ospedale per le cure del caso.
All'interno dei Capannoni Ruggia venne rilevata la presenza di mezzi con il marchio "Vodafone" che, così come si apprende da testimonianze ufficiali, "divenivano oggetto di immediato spostamento subito dopo l'incidente avvenuto nello stabile comunale". Il "trasloco" dei veicoli avveniva in maniera repentina, forse perché parcheggiati nei box di proprietà del Comune senza alcuna autorizzazione. Mezzi che però, durante il trasloco, non sono passati inosservati sia per il marchio (Vodafone e quindi facilmente riconoscibile), che per la loro tipologia (è stato notato persino un camper), destando l'attenzione dei curiosi. Qui si chiude la cronaca di quella giornata misteriosa e sorgono i molteplici interrogativi che, ancora oggi, sono alla ricerca di risposte.
I dubbi degli inquirenti sono legati, innanzitutto, a chi avesse il "diritto" ad accedere a quei Capannoni di proprietà comunale, a chi avesse il "diritto" di parcheggiare i propri mezzi all'interno degli stessi e chi, quindi, potesse essere in possesso delle chiavi di quei locali che, fino a qualche anno fa, ospitavano le officine della STP. Il problema che è sorto, infatti, è a quale titolo una società privata potesse utilizzare un immobile pubblico come deposito di mezzi privati (nel caso in ispecie marchiati Vodafone) e per quale motivo il trasloco degli stessi sia stato fatto con particolare celerità il giorno stesso dell'incidente.
Tutto ebbe inizio la mattina del 24 febbraio quando il personale di Polizia, giunto sul posto, provvide, dopo un'attenta attività di controllo, al sequestro della struttura di proprietà pubblica. I motivi dell'intervento erano legati ad un incidente, verificatosi all'interno di uno dei box del complesso, che vedeva coinvolto una persona precipitata in una "buca da officina" utilizzata per le riparazioni dei veicoli. La persona, a quanto pare ferita gravemente, venne soccorsa da personale del 118 e poi trasportata presso l'ospedale per le cure del caso.
All'interno dei Capannoni Ruggia venne rilevata la presenza di mezzi con il marchio "Vodafone" che, così come si apprende da testimonianze ufficiali, "divenivano oggetto di immediato spostamento subito dopo l'incidente avvenuto nello stabile comunale". Il "trasloco" dei veicoli avveniva in maniera repentina, forse perché parcheggiati nei box di proprietà del Comune senza alcuna autorizzazione. Mezzi che però, durante il trasloco, non sono passati inosservati sia per il marchio (Vodafone e quindi facilmente riconoscibile), che per la loro tipologia (è stato notato persino un camper), destando l'attenzione dei curiosi. Qui si chiude la cronaca di quella giornata misteriosa e sorgono i molteplici interrogativi che, ancora oggi, sono alla ricerca di risposte.
I dubbi degli inquirenti sono legati, innanzitutto, a chi avesse il "diritto" ad accedere a quei Capannoni di proprietà comunale, a chi avesse il "diritto" di parcheggiare i propri mezzi all'interno degli stessi e chi, quindi, potesse essere in possesso delle chiavi di quei locali che, fino a qualche anno fa, ospitavano le officine della STP. Il problema che è sorto, infatti, è a quale titolo una società privata potesse utilizzare un immobile pubblico come deposito di mezzi privati (nel caso in ispecie marchiati Vodafone) e per quale motivo il trasloco degli stessi sia stato fatto con particolare celerità il giorno stesso dell'incidente.