Politica
Non solo identità di genere, ma anche bullismo e cyberbullismo: approvato l'emendamento di Claudio Biancolillo sul Piano allo Studio
Il consigliere spiega le ragioni del documento votato ieri dalla maggioranza
Trani - giovedì 16 dicembre 2021
8.12
«Nel corso dell'ultima seduta è stato approvato in Consiglio Comunale l'emendamento da me proposto sul piano del diritto allo studio relativo all'anno 2022.
Nel dettaglio - spiega il consigliere Claudio Biancolillo - l'emendamento prevedeva di estendere, all'interno delle scuole, la formazione e l'educazione alla "non violenza", non limitatamente agli episodi legati "all'identità di genere" (così come inizialmente previsto nella proposta di deliberazione), bensì a "tutte le forme di discriminazione, ivi compresi i fenomeni connessi al bullismo ed al cyberbullismo".
Ho evidenziato, a tal proposito, come già l'articolo 3 della Costituzione sancisce che: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali", e che l'educazione all'identità di genere è già contemplata nella cosiddetta Legge della "Buona Scuola", ( Legge 107 del 2015), che all'articolo 1 comma 16 promuove "l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni".
L'emendamento proposto, pertanto, era doveroso in quanto inclusivo di tutte le forme di discriminazione (e non solo di una!).
Ho voluto quindi - prosegue - evidenziare che la violenza, in qualunque forma e con qualunque motivazione, può e deve essere contrastata con interventi mirati ad una adeguata socializzazione, alla creazione di relazioni positive e paritarie che richiamino quei valori di amicizia e condivisione troppo spesso discriminati dalle nuove tecnologie.
I fatti di cronaca degli ultimi anni, infatti, hanno purtroppo narrato numerosi episodi di bullismo e cyberbullismo, fenomeni sempre più dilaganti sia negli ambiti scolastici che nei social.
Episodi di bullismo che si verificano perché non c'è capacità di interazione e perché manca il senso del rispetto, ma questo non significa che chi subisce atti di violenza li subisce solo ed esclusivamente per la dubbia identità sessuale.
Dobbiamo adoperarci quindi per contrastare il fenomeno del bullismo ed il fenomeno della violenza con interventi che siano mirati ad una adeguata socializzazione e che richiamino quei valori dell'amicizia e della condivisione, troppo spesso emarginati dalle nuove tecnologie, e da modi di fare che isolano i bambini».
Conclude: «Ringrazio, pertanto, tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, che hanno condiviso l'emendamento. E ringrazio anche i consiglieri comunali che, votando con parere contrario, hanno comunque espresso democraticamente il loro pensiero ideologico».
Nel dettaglio - spiega il consigliere Claudio Biancolillo - l'emendamento prevedeva di estendere, all'interno delle scuole, la formazione e l'educazione alla "non violenza", non limitatamente agli episodi legati "all'identità di genere" (così come inizialmente previsto nella proposta di deliberazione), bensì a "tutte le forme di discriminazione, ivi compresi i fenomeni connessi al bullismo ed al cyberbullismo".
Ho evidenziato, a tal proposito, come già l'articolo 3 della Costituzione sancisce che: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali", e che l'educazione all'identità di genere è già contemplata nella cosiddetta Legge della "Buona Scuola", ( Legge 107 del 2015), che all'articolo 1 comma 16 promuove "l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni".
L'emendamento proposto, pertanto, era doveroso in quanto inclusivo di tutte le forme di discriminazione (e non solo di una!).
Ho voluto quindi - prosegue - evidenziare che la violenza, in qualunque forma e con qualunque motivazione, può e deve essere contrastata con interventi mirati ad una adeguata socializzazione, alla creazione di relazioni positive e paritarie che richiamino quei valori di amicizia e condivisione troppo spesso discriminati dalle nuove tecnologie.
I fatti di cronaca degli ultimi anni, infatti, hanno purtroppo narrato numerosi episodi di bullismo e cyberbullismo, fenomeni sempre più dilaganti sia negli ambiti scolastici che nei social.
Episodi di bullismo che si verificano perché non c'è capacità di interazione e perché manca il senso del rispetto, ma questo non significa che chi subisce atti di violenza li subisce solo ed esclusivamente per la dubbia identità sessuale.
Dobbiamo adoperarci quindi per contrastare il fenomeno del bullismo ed il fenomeno della violenza con interventi che siano mirati ad una adeguata socializzazione e che richiamino quei valori dell'amicizia e della condivisione, troppo spesso emarginati dalle nuove tecnologie, e da modi di fare che isolano i bambini».
Conclude: «Ringrazio, pertanto, tutti i consiglieri comunali, sia di maggioranza che di opposizione, che hanno condiviso l'emendamento. E ringrazio anche i consiglieri comunali che, votando con parere contrario, hanno comunque espresso democraticamente il loro pensiero ideologico».