Politica
«Non sono in mutande. E le nostre curve cresceranno»
Il sindaco Tarantini scrive a Giovanni Ronco
Trani - mercoledì 27 gennaio 2010
«Caro Giovanni, quando ho letto il titolo del tuo chiaro e tondo, mi sono ricordato del Sindaco Albertini in eleganti box. Io spero di non dovermi mai cimentare in performance simili, se non a mare dove ci tocca, un pò a tutti, indossare pantaloncini da bagno a fiori.
L'analisi del tuo Chiaro e Tondo numero 130 (Pinuccio in mutande) ha, però, una lacuna, dovuta probabilmente agli impegni di lavoro che ti hanno portato a non poter partecipare alla conferenza di fine anno. Ebbene, in quella occasione gran parte dei tuoi dubbi o delle perplessità sarebbero stati risolti, poiché io ho descritto meticolosamente gli interventi strutturali, quelli per così dire che portano il "pane a casa" dei cittadini che durante questi due anni e mezzo di consiliatura ho realizzato.
Il "papirone", cioè il report che analizza tutte le concrete opere realizzate in rapporto agli indirizzi sottoscritti in occasione del mio secondo insediamento, te lo invio volentieri. Esso parte dai lavori pubblici, che sono concrete realizzazioni (con posti di lavoro, indotto che si muove, movimentazione finanziaria ecc.), prosegue per le attività realizzate nei servizi sociali (intense e ristoratrici per fasce sociali numerose), si inoltra nel campo dello stimolo alla promozione turistica ed economica ed infine cita le attività in campo culturale. Insomma una attività che, considerati tempi necessari alle fasi amministrative (analisi, monitoraggio, pianificazione, richiesta fondi, assegnazioni, bandi, affidamenti, realizzazione per lotti, fine dei lavori) appaiono incredibili.
A volte ci penso e quando passo da una piazza o da una via mi chiedo sempre cosa c‘era prima. Pochi ci fanno caso, ma fino a poco tempo fa, per esempio, non era possibile raggiungere da via Superga il centro della città in circa tre minuti. Oggi è possibile attraverso il sottovia Giuliani e l'allargamento di via Sant'Agostino. Un Comune non è una impresa che assume lavoratori, ma può mettere l'economia di una città nelle condizioni di girare. Se si creano segmenti produttivi nel settore turistico e, perché no, culturale, l'economia può trovare rivoli di espansione quando altri settori crollano. Certo ci vuole tempo, coraggio, e creatività. Tutte doti che a noi tranesi non sono mai mancate.
La crisi ancora morde e può sembrare azzardato un progetto come quello del centro congressi-teatro. Ma, a ben guardare, questa opera porterebbe lavoro e futuro forse in misura maggiore di una fabbrica produttiva, in un momento economico così devastato dove ogni ipotesi di ristrutturazione industriale diventa, dopo poco, "zattera in devastanti marosi". E poi un Comune non può mettere in piedi una fabbrica che produca qualcosa, può invece fabbricare il futuro dei suoi concittadini se chi governa gli dedica tutto il tempo, il coraggio e l'intelligenza necessaria.
Non conosco i numeri specifici, ma incrociando i dati che possediamo relativamente alle richieste di interventi economici al Comune, con quelli relativi ai consumi ed alle entrate fiscali, con i livelli di aumento del ricorso alla cassa integrazione, posso dirti che l'azione di governo che portiamo avanti con determinazione, perlomeno apre strade di speranza di ricollocazione occupazionale in molte famiglie. Se rimanessimo fermi sul posto, allora si che saremmo nei pasticci.
Il futuro, credo, sia la parte che interessa maggiormente a tutti noi, poiché è li che abbiamo deciso di trascorrere il resto della nostra vita. E se ci pensi bene, nei dintorni, mentre la curva nei grafici dei territori da ipermercato, per intenderci, è destinata a decrescere (poiché l'aumentata offerta non trova riscontri nella complessiva diminuizione della capacità di consumo in loco), la nostra curva che ha l'elemento della qualità dell'offerta rispetto alla quantità, e punta su un target più ampio, è destinata a crescere».
Pinuccio Tarantini
sindaco di Trani
L'analisi del tuo Chiaro e Tondo numero 130 (Pinuccio in mutande) ha, però, una lacuna, dovuta probabilmente agli impegni di lavoro che ti hanno portato a non poter partecipare alla conferenza di fine anno. Ebbene, in quella occasione gran parte dei tuoi dubbi o delle perplessità sarebbero stati risolti, poiché io ho descritto meticolosamente gli interventi strutturali, quelli per così dire che portano il "pane a casa" dei cittadini che durante questi due anni e mezzo di consiliatura ho realizzato.
Il "papirone", cioè il report che analizza tutte le concrete opere realizzate in rapporto agli indirizzi sottoscritti in occasione del mio secondo insediamento, te lo invio volentieri. Esso parte dai lavori pubblici, che sono concrete realizzazioni (con posti di lavoro, indotto che si muove, movimentazione finanziaria ecc.), prosegue per le attività realizzate nei servizi sociali (intense e ristoratrici per fasce sociali numerose), si inoltra nel campo dello stimolo alla promozione turistica ed economica ed infine cita le attività in campo culturale. Insomma una attività che, considerati tempi necessari alle fasi amministrative (analisi, monitoraggio, pianificazione, richiesta fondi, assegnazioni, bandi, affidamenti, realizzazione per lotti, fine dei lavori) appaiono incredibili.
A volte ci penso e quando passo da una piazza o da una via mi chiedo sempre cosa c‘era prima. Pochi ci fanno caso, ma fino a poco tempo fa, per esempio, non era possibile raggiungere da via Superga il centro della città in circa tre minuti. Oggi è possibile attraverso il sottovia Giuliani e l'allargamento di via Sant'Agostino. Un Comune non è una impresa che assume lavoratori, ma può mettere l'economia di una città nelle condizioni di girare. Se si creano segmenti produttivi nel settore turistico e, perché no, culturale, l'economia può trovare rivoli di espansione quando altri settori crollano. Certo ci vuole tempo, coraggio, e creatività. Tutte doti che a noi tranesi non sono mai mancate.
La crisi ancora morde e può sembrare azzardato un progetto come quello del centro congressi-teatro. Ma, a ben guardare, questa opera porterebbe lavoro e futuro forse in misura maggiore di una fabbrica produttiva, in un momento economico così devastato dove ogni ipotesi di ristrutturazione industriale diventa, dopo poco, "zattera in devastanti marosi". E poi un Comune non può mettere in piedi una fabbrica che produca qualcosa, può invece fabbricare il futuro dei suoi concittadini se chi governa gli dedica tutto il tempo, il coraggio e l'intelligenza necessaria.
Non conosco i numeri specifici, ma incrociando i dati che possediamo relativamente alle richieste di interventi economici al Comune, con quelli relativi ai consumi ed alle entrate fiscali, con i livelli di aumento del ricorso alla cassa integrazione, posso dirti che l'azione di governo che portiamo avanti con determinazione, perlomeno apre strade di speranza di ricollocazione occupazionale in molte famiglie. Se rimanessimo fermi sul posto, allora si che saremmo nei pasticci.
Il futuro, credo, sia la parte che interessa maggiormente a tutti noi, poiché è li che abbiamo deciso di trascorrere il resto della nostra vita. E se ci pensi bene, nei dintorni, mentre la curva nei grafici dei territori da ipermercato, per intenderci, è destinata a decrescere (poiché l'aumentata offerta non trova riscontri nella complessiva diminuizione della capacità di consumo in loco), la nostra curva che ha l'elemento della qualità dell'offerta rispetto alla quantità, e punta su un target più ampio, è destinata a crescere».
Pinuccio Tarantini
sindaco di Trani