Eventi e cultura
'O groove! James Senese scuote l'Impero
Senza tempo la musica dei Napoli Centrale, sul palco anche il ricordo di Pino Daniele
Trani - sabato 12 dicembre 2015
8.33
«Sta passand 'o tiemp, è fernut 'o tiemp / Sta perdiend 'o tiemp e nu ppo fa nient» sono i versi, dalla carica fortemente simbolica, con cui James Senese, che a gennaio compirà 71 anni, ha chiuso ieri il concerto al Teatro Impero di Trani. Un tempo, che, al contrario, è rimasto immobile per i Napoli Centrale, come può testimoniare il fitto parterre accorso per l'esibizione dei maestri partenopei del progressive rock, che ha visto il sassofonista attaccare con "È na bella jurnata" e via via eseguire tutti i maggiori successi, come "Malasorte" e "Maria Maddalena". Senese, con il supporto di Fredy Malfi, Gigi de Rienzo e Ernesto Vitolo, ha portato sul palco i ritmi del proprio repertorio, musica fusion pura, in grado di trasportare l'ascoltatore dai Quartieri Spagnoli fino ai piano bar del Bronx di metà secolo scorso, facendo scalo nell'Africa equatoriale e in Amazzonia, quando il suono del sax tenore, delle tastiere e della batteria, evolveva, trascinato dalla carica dell'esibizione.
C'è spazio anche per il ricordo di Pino Daniele, con "Chi tene 'o mare" e Agostino Marangolo sul palco. Tanti i concerti condivisi da questa formazione con il bluesman scomparso quest'anno, riuscendo a trasportare la malinconia tipica degli artisti napoletani, sentimento universale, ad un nuovo livello di sublime. Una "napoletanità" che ha fatto scuola e i cui echi oggi si ritrovano in innumerevoli maggiori successi della musica italiana e internazionale, partendo dalle prove di canto in casa di Anna Senese fino agli studi televisivi, che qualche anno fa non disegnavano di ospitare la grande musica, al posto di qualche reality. Una produzione artistica ancora lontana dall'essere conclusa, tant'è che, in apertura, Giacomo detto James ha annunciato un nuovo disco e persino un film-documentario.
In apertura, la prorompente verve cantautoriale di Cera Lacca, nome d'arte del tranese Nicola Landriscina, che al fianco di Marzio Palmieri e Paul Meraviglia ha presentato i brani che andranno a comporre il suo nuovo lavoro, arrangiati per l'occasione in una forma più scenica e blues, perfetta per l'atmosfere create dagli ospiti principali, e dedicati, infine, ai giovani della generazione Bataclan, strappati dalla propria terra e, come nei fatti di Parigi, dalla propria vita da un mondo ingiusto, e al maestro Gino Piazzolla.
Non possono che essere soddisfatti gli organizzatori, Tony D'Ambrosio e Mimmo Laurora, nonché i Dialoghi di Trani, a cui andrà una parte del ricavato, in vista dell'edizione 2016 dedicata al "condividere". E, sulla scia della condivisione, ci si augura che spettacoli del genere si possa tornare a viverli in città molto presto.
C'è spazio anche per il ricordo di Pino Daniele, con "Chi tene 'o mare" e Agostino Marangolo sul palco. Tanti i concerti condivisi da questa formazione con il bluesman scomparso quest'anno, riuscendo a trasportare la malinconia tipica degli artisti napoletani, sentimento universale, ad un nuovo livello di sublime. Una "napoletanità" che ha fatto scuola e i cui echi oggi si ritrovano in innumerevoli maggiori successi della musica italiana e internazionale, partendo dalle prove di canto in casa di Anna Senese fino agli studi televisivi, che qualche anno fa non disegnavano di ospitare la grande musica, al posto di qualche reality. Una produzione artistica ancora lontana dall'essere conclusa, tant'è che, in apertura, Giacomo detto James ha annunciato un nuovo disco e persino un film-documentario.
In apertura, la prorompente verve cantautoriale di Cera Lacca, nome d'arte del tranese Nicola Landriscina, che al fianco di Marzio Palmieri e Paul Meraviglia ha presentato i brani che andranno a comporre il suo nuovo lavoro, arrangiati per l'occasione in una forma più scenica e blues, perfetta per l'atmosfere create dagli ospiti principali, e dedicati, infine, ai giovani della generazione Bataclan, strappati dalla propria terra e, come nei fatti di Parigi, dalla propria vita da un mondo ingiusto, e al maestro Gino Piazzolla.
Non possono che essere soddisfatti gli organizzatori, Tony D'Ambrosio e Mimmo Laurora, nonché i Dialoghi di Trani, a cui andrà una parte del ricavato, in vista dell'edizione 2016 dedicata al "condividere". E, sulla scia della condivisione, ci si augura che spettacoli del genere si possa tornare a viverli in città molto presto.