Cronaca
Omicidio Mastrodonato, il gip di Bari contesta a Vitolano l'agguato contro Brescia
Gli è stata notificata una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere
Trani - domenica 19 marzo 2017
10.58
Nuova accusa per Giulio Vitolano, assassino reo confesso di Antonio Mastrodonato, il 21enne morto nella sparatoria avvenuta in Via Superga il pomeriggio del 12 febbraio scorso. Il Gip del Tribunale di Bari, Marco Galesi, su richiesta del pm della Dda di Bari, Giuseppe Maralfa, ha emesso nei suoi confronti una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per il tentato omicidio di Alessandro Brescia, a sua volta accusato ed in carcere per il tentato omicidio di Vitolano. Il gip ha, inoltre, ritenuto l'aggravante del metodo mafioso, inizialmente non ravvisata, per il delitto di Mastrodonato.
Il provvedimento è stato notificato in carcere, così come la nuova ordinanza cautelare emessa per competenza territoriale (dopo quella del gip del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta) nei confronti di Alessandro Corda e Albi Duda, accusati di concorso nell'omicidio Mastrodononato. Intanto i due, difesi dagli avvocati Mario Malcangi e Domenico Loprieno, hanno rinunciato al ricorso al Tribunale della Libertà di Bari, dove avevano impugnato l'ordinanza del gip Caserta.
Il Tribunale del Riesame si è, invece, espresso, sull'impugnazione – rigettandola – promossa dai legali di Brescia (Claudio Papagno e Vincenzo Desiderio) che sostiene la tesi della legittima difesa per i colpi esplosi all'indirizzo di Vitolano.
Il provvedimento è stato notificato in carcere, così come la nuova ordinanza cautelare emessa per competenza territoriale (dopo quella del gip del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta) nei confronti di Alessandro Corda e Albi Duda, accusati di concorso nell'omicidio Mastrodononato. Intanto i due, difesi dagli avvocati Mario Malcangi e Domenico Loprieno, hanno rinunciato al ricorso al Tribunale della Libertà di Bari, dove avevano impugnato l'ordinanza del gip Caserta.
Il Tribunale del Riesame si è, invece, espresso, sull'impugnazione – rigettandola – promossa dai legali di Brescia (Claudio Papagno e Vincenzo Desiderio) che sostiene la tesi della legittima difesa per i colpi esplosi all'indirizzo di Vitolano.