Cronaca
Omicidio Zanni, dalla Corte d'Assise due condanne per rissa pluriaggravata
Quattro anni per Gianluca Napoletano e due anni e sei mesi per Gabriele Lorusso
Trani - venerdì 20 luglio 2018
17.55
Altre due condanne per la rissa che degenerò nell'omicidio di Biagio Zanni, il 34enne tranese deceduto all'alba del 20 Settembre 2015 poche ore dopo l'accoltellamento subito sulla banchina del porto tranese. La Corte d'Assise di Trani (presidente Giulia Pavese) ha condannato a 4 anni di reclusione il 21enne tranese Gianluca Napoletano per la sola accusa di "rissa pluriaggravata".
E', dunque, caduta "per non aver commesso il fatto" la più grave, ulteriore, imputazione di concorso anomalo per reato diverso (omicidio) da quello voluto" e di "porto di coltello senza giustificato motivo" per cui il pubblico ministero Marcello Catalano aveva chiesto 10 anni di reclusione. Condanna anche per l'altro imputato, il 23enne tranese Gabriele Lorusso, accusato della sola ipotesi di rissa pluriaggvata: per lui 2 anni e 6 mesi di reclusione.
Napoletano, nei cui confronti il pm aveva chiesto la pena di 4 anni, è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e condannato ad una provvisionale di diecimila euro per ciascuna delle parti civili costituite: madre, padre e fratello di Zanni.
L'anno scorso il gup del Tribunale per i Minorenni di Bari definì il rito abbreviato condannando a 10 anni di reclusione (D.B.) ritenuto autore dell'accoltellamento ed alla pena pecuniaria di 200 euro il fratello (A.B.)per aver partecipato alla rissa in cui culminò il delitto. Messa alla prova in un istituto molfettese per un altro minorenne: G.B., anch'egli tranese, accusato di rissa. Secondo l'accusa, sostanziatasi sulle indagini dei Carabinieri, la rissa sarebbe avvenuta per futili motivi. Zanni intervenne in aiuto di un compagno che, al sera del 19 settembre 2015, ebbe un alterco con una comitiva di ragazzi giunti nei pressi della stessa pizzeria.
E', dunque, caduta "per non aver commesso il fatto" la più grave, ulteriore, imputazione di concorso anomalo per reato diverso (omicidio) da quello voluto" e di "porto di coltello senza giustificato motivo" per cui il pubblico ministero Marcello Catalano aveva chiesto 10 anni di reclusione. Condanna anche per l'altro imputato, il 23enne tranese Gabriele Lorusso, accusato della sola ipotesi di rissa pluriaggvata: per lui 2 anni e 6 mesi di reclusione.
Napoletano, nei cui confronti il pm aveva chiesto la pena di 4 anni, è stato interdetto dai pubblici uffici per 5 anni e condannato ad una provvisionale di diecimila euro per ciascuna delle parti civili costituite: madre, padre e fratello di Zanni.
L'anno scorso il gup del Tribunale per i Minorenni di Bari definì il rito abbreviato condannando a 10 anni di reclusione (D.B.) ritenuto autore dell'accoltellamento ed alla pena pecuniaria di 200 euro il fratello (A.B.)per aver partecipato alla rissa in cui culminò il delitto. Messa alla prova in un istituto molfettese per un altro minorenne: G.B., anch'egli tranese, accusato di rissa. Secondo l'accusa, sostanziatasi sulle indagini dei Carabinieri, la rissa sarebbe avvenuta per futili motivi. Zanni intervenne in aiuto di un compagno che, al sera del 19 settembre 2015, ebbe un alterco con una comitiva di ragazzi giunti nei pressi della stessa pizzeria.