Territorio
Ospedale, irrinunciabile un piano degli investimenti
Santorsola argomenta la proposta per Trani. «Un pronto soccorso dignitoso attivo 24 ore»
Trani - giovedì 11 ottobre 2012
18.06
La direzione generale della Asl Bat intende procedere alla realizzazione su Trani di un ospedale di salute e comunità mutuando le finalità ed i modelli organizzativi suggeriti dal Ministero a proposito della casa della salute e programmando una struttura mista nella quale sono presenti 77 posti letto suddivisi in sei articolazioni che faranno capo a reparti presenti negli ospedali di altre città accanto ad una serie di ambulatori suddivisi per aree che abbracciano l'emergenza-urgenza, la medicina di famiglia e di comunità, la medicina specialistica e orientata, l'ospedale diurno, l'aggregazione-educazione-prevenzione, la socio-sanità, il terzo settore, sport e benessere. «E' facile capire – dice Mimmo Santorsola (Sel) - che si tratta comunque di un tentativo di addolcire la pillola: in questo downgrading estivo si vuole far passare sotto silenzio alcuni aspetti di una gravità estrema: il pronto soccorso sarà attivo solo 12 ore al giorno in ambienti che potranno essere rimodernati solo se la gara di appalto andrà in porto, le sale operatorie potranno essere adeguate alle norme solo se ci saranno fondi di risulta, la rete di informatizzazione sarà realizzata in un prossimo futuro».
«E' ovvio – dice Santorsola - che non condivido in alcun modo quanto esposto nella delibera della Asl, una delibera che considero punitiva nei confronti di una struttura e di una città che vantano una tradizione ed una cultura ospedaliera degna di stima e di rispetto ed è altrettanto ovvio che come cittadino tranese spero che la direzione della Asl riveda le sue decisioni in merito alla riconversione dell'ospedale San Nicola Pellegrino e receda dalla decisione di procedere alla chiusura delle unità operative che attualmente lo caratterizzano».
«Dissentire e cavalcare il malcontento di quanti tra operatori sanitari e semplici cittadini si vedono privati del proprio ospedale – prosegue l'esponente di Sinistra e Libertà - sarebbe una scelta comoda e politicamente utile ma arroccarsi su posizioni che, per quanto legittime, possono apparire anacronisticamente campanilistiche e perseverare in un atteggiamento di contrapposizione ci esclude dalle sedi decisionali e ci porterà a subire passivamente tagli e riorganizzazioni che non potranno assolutamente andare incontro alle reali esigenze dei cittadini tranesi».
Da qui la proposta: «Ritengo irrinunciabile un piano degli investimenti che premi la città di Trani per i sacrifici imposti e che permetta, oltre a quanto esposto in delibera, la realizzazione di un ospedale di salute e comunità che abbia tutte le caratteristiche di una casa della salute grande secondo come indicato dalla linee guida ministeriali, un pronto soccorso dignitoso dal punto di vista degli spazi e della dotazione organica e strumentale attivo 24 ore al giorno per sette giorni a settimana, una informatizzazione della rete assistenziale, la certezza di collegamenti sicuri e veloci con le strutture vicine, la disponibilità di posti letto nelle unità operative di destinazione, un programma realizzabile di telemedicina, ambulatori specialistici aperti 12 ore al giorno e dotati di attrezzature moderne, day hospital e day surgery attivi da subito, un ambulatorio per la terapia del dolore aperto anche nei giorni festivi, un ambulatorio di ginecologia con specialisti esperti in problemi della salute sessuale e riproduttiva delle donne, delle coppie e della famiglia, un programma di assistenza domiciliare integrata riservato a persone non autosufficienti o impossibilitate, per gravi motivi di salute, a uscire di casa, e che necessitano di un'assistenza personalizzata sanitaria e sociale, un servizio di medicina per le dipendenze in cui sia possibile fare diagnosi, detossificare ed avviare i pazienti a programmi di riabilitazione».
«Questo progetto – conclude Santorsola - renderebbe meno dolorosa la riconversione dell'Ospedale di Trani, migliorare ed arricchire l'offerta di salute nei confronti di una città di oltre 50.000 abitanti con una vocazione consolidata al turismo. La salute e la sicurezza dei cittadini sono una priorità ed in questa ottica sarebbe opportuno superare le divisioni politiche ed ideologiche, migliorare e supportare nelle sedi opportune questo progetto e valutare con attenzione ed obiettività pratica la possibilità di partecipare alla realizzazione di un ospedale consorziale del nord barese, così come proposto da più parti».
«E' ovvio – dice Santorsola - che non condivido in alcun modo quanto esposto nella delibera della Asl, una delibera che considero punitiva nei confronti di una struttura e di una città che vantano una tradizione ed una cultura ospedaliera degna di stima e di rispetto ed è altrettanto ovvio che come cittadino tranese spero che la direzione della Asl riveda le sue decisioni in merito alla riconversione dell'ospedale San Nicola Pellegrino e receda dalla decisione di procedere alla chiusura delle unità operative che attualmente lo caratterizzano».
«Dissentire e cavalcare il malcontento di quanti tra operatori sanitari e semplici cittadini si vedono privati del proprio ospedale – prosegue l'esponente di Sinistra e Libertà - sarebbe una scelta comoda e politicamente utile ma arroccarsi su posizioni che, per quanto legittime, possono apparire anacronisticamente campanilistiche e perseverare in un atteggiamento di contrapposizione ci esclude dalle sedi decisionali e ci porterà a subire passivamente tagli e riorganizzazioni che non potranno assolutamente andare incontro alle reali esigenze dei cittadini tranesi».
Da qui la proposta: «Ritengo irrinunciabile un piano degli investimenti che premi la città di Trani per i sacrifici imposti e che permetta, oltre a quanto esposto in delibera, la realizzazione di un ospedale di salute e comunità che abbia tutte le caratteristiche di una casa della salute grande secondo come indicato dalla linee guida ministeriali, un pronto soccorso dignitoso dal punto di vista degli spazi e della dotazione organica e strumentale attivo 24 ore al giorno per sette giorni a settimana, una informatizzazione della rete assistenziale, la certezza di collegamenti sicuri e veloci con le strutture vicine, la disponibilità di posti letto nelle unità operative di destinazione, un programma realizzabile di telemedicina, ambulatori specialistici aperti 12 ore al giorno e dotati di attrezzature moderne, day hospital e day surgery attivi da subito, un ambulatorio per la terapia del dolore aperto anche nei giorni festivi, un ambulatorio di ginecologia con specialisti esperti in problemi della salute sessuale e riproduttiva delle donne, delle coppie e della famiglia, un programma di assistenza domiciliare integrata riservato a persone non autosufficienti o impossibilitate, per gravi motivi di salute, a uscire di casa, e che necessitano di un'assistenza personalizzata sanitaria e sociale, un servizio di medicina per le dipendenze in cui sia possibile fare diagnosi, detossificare ed avviare i pazienti a programmi di riabilitazione».
«Questo progetto – conclude Santorsola - renderebbe meno dolorosa la riconversione dell'Ospedale di Trani, migliorare ed arricchire l'offerta di salute nei confronti di una città di oltre 50.000 abitanti con una vocazione consolidata al turismo. La salute e la sicurezza dei cittadini sono una priorità ed in questa ottica sarebbe opportuno superare le divisioni politiche ed ideologiche, migliorare e supportare nelle sedi opportune questo progetto e valutare con attenzione ed obiettività pratica la possibilità di partecipare alla realizzazione di un ospedale consorziale del nord barese, così come proposto da più parti».