Enti locali
Ospedale, Nenna (Cigl): «I dati sul pronto soccorso non sono veritieri»
Secondo il sindacato, sarebbero in atto manovre per la chiusura del nosocomio tranese
Trani - venerdì 31 ottobre 2014
9.28
"La Regione ha colpito alla cieca condannando il pronto soccorso di Trani sulla base di dati che sarebbero non veritieri". La pensa così Cosimo Nenna, rappresentante della Cigl. In realtà, sono tutte e tre le sigle sindacali (anche Cisl e Uil) ad essere andate su tutte le furie per i dati diffusi dalla Regione: «Cifre non veritiere - si legge in una nota - hanno condannato alla chiusura punti di pronto soccorso che invece lavorano a pieno regime. Tra questi è il caso di Trani, uno dei tre sui quali si è abbattuta indiscriminatamente la mannaia, secondo parametri che sarebbero non veritieri».
I sindacati contestano questi numeri così come quelle «oscure manovre politiche tese alla chiusura del nosocomio tranese in favore di quelli vicini». «Se c'è qualcosa di scandaloso a Trani - continua la nota - non è il il numero dei codici a bassa criticità (90%), ma le condizioni in cui la sanità tranese è stata ridotta. Se i cittadini tranesi disperati, si rivolgono al pronto soccorso cittadino per patologie banali, lo fanno perchè sforniti di qualsiasi altra alternativa. In pratica ciò sarebbe la conseguenza della spoliazione dei reparti dall'ospedale di Trani, che sarebbe stata condotta, come apparirebbe evidente, in maniera sistematica per obbedire ai diktat dei "Santi in paradiso" dei centri vicini. Guardando ai dati che risultano dall'edotto (programma regionale di registrazione di tutti gli accessi nei pronto soccorso della Puglia), gli accessi a Trani non sono 1.352, bensì 10.004 dal 1 gennaio 2014 alla data del 29 ottobre, con l'aggiunta che solo ad agosto sono stati 1.253».
Insomma, ci sarebbe una discrepanza tra i dati diffusi dalla Regione sulle presenze al pronto soccorso e la relativa criticità e quelli in possesso dei sindacati. E naturalmente c'è chi vede, dietro questa vicenda, a partire da Cigl, Cisl e Uil, la volontà di colpire il complesso sanitario tranese. Alla cieca, calando l'ennesima mannaia.
I sindacati contestano questi numeri così come quelle «oscure manovre politiche tese alla chiusura del nosocomio tranese in favore di quelli vicini». «Se c'è qualcosa di scandaloso a Trani - continua la nota - non è il il numero dei codici a bassa criticità (90%), ma le condizioni in cui la sanità tranese è stata ridotta. Se i cittadini tranesi disperati, si rivolgono al pronto soccorso cittadino per patologie banali, lo fanno perchè sforniti di qualsiasi altra alternativa. In pratica ciò sarebbe la conseguenza della spoliazione dei reparti dall'ospedale di Trani, che sarebbe stata condotta, come apparirebbe evidente, in maniera sistematica per obbedire ai diktat dei "Santi in paradiso" dei centri vicini. Guardando ai dati che risultano dall'edotto (programma regionale di registrazione di tutti gli accessi nei pronto soccorso della Puglia), gli accessi a Trani non sono 1.352, bensì 10.004 dal 1 gennaio 2014 alla data del 29 ottobre, con l'aggiunta che solo ad agosto sono stati 1.253».
Insomma, ci sarebbe una discrepanza tra i dati diffusi dalla Regione sulle presenze al pronto soccorso e la relativa criticità e quelli in possesso dei sindacati. E naturalmente c'è chi vede, dietro questa vicenda, a partire da Cigl, Cisl e Uil, la volontà di colpire il complesso sanitario tranese. Alla cieca, calando l'ennesima mannaia.