Politica
Palme a rischio sul lungomare?
I verdi intervengono sullo stato del verde cittadino
Trani - mercoledì 3 maggio 2006
«Reiteriamo ancora una volta una serie di domande che riguardano la tutela del nostro patrimonio arboreo che nessun riscontro hanno mai avuto da parte dell'amministrazione. Inoltre sollecitiamo l'intervento da parte di quest'ultima affinché verifichi lo stato delle palme piantumate all'inizio del Lungomare C. Colombo, costate alla collettività parecchi euro. Infatti, senza dimenticare che le palme piantate sono di una specie diversa rispetto a quelle acquistate dall'amministrazione ( a tal proposito sarebbe interessante capire se tale circostanza è stata contestata alla ditta venditrice da parte del Comune!), lo stato indecoroso in cui le stesse ritrovano richiedono una immediata verifica da parte degli addetti al verde pubblico dello stato in cui le stesse si trovano. Sarebbe il caso di verificare se lo stato di decadenza e la mancanza di rigogliosità sia dovuta ad una situazione temporanea o al contrario sia il segnale di un inizio di mancanza di vitalità delle stesse.
In ogni caso è necessario un immediato e corretto intervento da parte, anche, della ditta venditrice la quale aveva garantito, se non ricordiamo male, una sorta di "assistenza" per due anni dal momento dell'acquisto. Per quanto riguarda poi la tutela generale del nostro patrimonio "verde" l'art. 1 del decreto legislativo n. 42 del 22.01.2004 esplicita i principi di tutela dei beni ambientali e culturali, così come individuati dagli artt. 9 e 117 della Costituzione della Repubblica. La norma prosegue richiamando il compito dello Stato e di tutti gli enti territoriali pubblici di sostenere la conservazione, la valorizzazione e la fruizione pubblica di tutto il patrimonio culturale. Il successivo art. 10 indica quali sono i beni culturali oggetto della tutela, comprendendovi al comma 4 lettera f) anche le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico. Per la verifica della esistenza dell'interesse culturale dei bei mobili ed immobili intervengono i competenti organi del Ministero per i Beni Culturali, su richiesta dei soggetti cui i beni appartengono. Una volta affermata la dichiarazione dell'interesse culturale dei beni, questi ultimi sono sottoposti ad una specifica tutela disciplinata dalle norme successive.
In considerazione della presenza nella nostra città di almeno due siti, a parere di chi scrive, che possiedono le caratteristiche di beni culturali per il loro interesse storico-artistico, unanimemente riconosciuto, e cioè i giardini di Piazza della Repubblica e la Villa Comunale, sarebbe forse il caso, se ciò non è stato sino ad ora fatto, che si intraprendessero le opportune iniziative per ottenere dal Ministero competente, la dichiarazione di riconoscimento ufficiale di beni culturali di questi due gioielli della nostra città. Sempre in tema di tutela di beni naturali, invitiamo l'amministrazione a porre fine ad una pessima consuetudine che sta facendosi strada nella nostra città. E' biasimevole il fatto che ogni qualvolta, per una ragione qualsiasi, viene abbattuto un albero, non si provvede a piantarne uno nuovo. La conseguenza di ciò è che nelle nostre strade è possibile ammirare il triste spettacolo di buchi contenenti monconi di tronchi di maestosi alberi che furono (p.zza della Repubblica, P.zza Gradenico, viale de Gemmis, via Tasselgardo etc.). Sarebbe invece cosa meritevole di pubblico plauso che i siti ove si è provveduto a tagliare un albero siano arricchiti di nuove piante. Sollecitiamo, inoltre, una risposta in merito al quesito, più volte sottoposto alla Vostra attenzione, e riguardante l'esistenza o meno presso il Comune del Regolamento Comunale per la tutela del patrimonio arboreo cittadino e del software di manutenzione e catalogazione di tutte le piante esistenti in città.
Vi chiediamo, altresì, che il nostro Comune adotti una delibera che vieti la fuoriuscita di piante secolari dal territorio comunale, come già fatto da altri comuni (Ostuni, S. Vito dei Normanni etc.) al fine di evitare che anche il nostro patrimonio, costituito dagli ulivi secolari dai tronchi intrecciati e nodosi, di cui è ricca la nostra campagna, sia depredato dal commercio del traffico degli ulivi, espiantati per diventare ornamento di ville private. Un' idea che potrebbe valorizzare la nostra campagna potrebbe essere individuata, anche, nell'adesione del nostro comune all'istituendo "Parco agrario degli ulivi" che coinvolge molti comuni della c.d. "piana degli ulivi" (Monopoli, Fasano, Ostini etc.). In tal modo, oltre alla tutela del nostro patrimonio naturale, ci sarebbe la possibilità di sviluppare un ciclo economico virtuoso, legato sia alla produzione dell'olio di qualità, sia ad altre attività produttive quali il turismo rurale e l'artigianato.
Questa speciale tutela potrebbe inoltre preservare, per quanto oramai possibile, anche una zona importante della nostra città che ha cambiato completamente volto per l'urbanizzazione selvaggia che continua a subire.
Sarebbe infatti il caso, che si operasse un minimo controllo di tutti gli alberi di ulivo che vengono espiantati nella zona di CAPIRRO per la costruzione di innumerevoli ville, in modo da garantire il reimpiantato degli stessi in altre zone del nostro agro. In ogni caso, sulla base delle considerazioni sopra esposte, vogliamo sottolineare che in varie zone della città il degrado del, poco, verde a disposizione dei cittadini, è ormai insostenibile.
Segnaliamo a tal proposito lo stato di completo abbandono in cui versano tutte le aiuole poste lungo il corso don Luigi Sturzo, nella zona "pozzopiano". Chiediamo pertanto un immediato intervento dell'ufficio competente teso a ridare dignità e vivibilità ad alcune zone della nostra città.» Michele di Gregorio
Capogruppo Consiliare del Movimento dei Verdi
In ogni caso è necessario un immediato e corretto intervento da parte, anche, della ditta venditrice la quale aveva garantito, se non ricordiamo male, una sorta di "assistenza" per due anni dal momento dell'acquisto. Per quanto riguarda poi la tutela generale del nostro patrimonio "verde" l'art. 1 del decreto legislativo n. 42 del 22.01.2004 esplicita i principi di tutela dei beni ambientali e culturali, così come individuati dagli artt. 9 e 117 della Costituzione della Repubblica. La norma prosegue richiamando il compito dello Stato e di tutti gli enti territoriali pubblici di sostenere la conservazione, la valorizzazione e la fruizione pubblica di tutto il patrimonio culturale. Il successivo art. 10 indica quali sono i beni culturali oggetto della tutela, comprendendovi al comma 4 lettera f) anche le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico. Per la verifica della esistenza dell'interesse culturale dei bei mobili ed immobili intervengono i competenti organi del Ministero per i Beni Culturali, su richiesta dei soggetti cui i beni appartengono. Una volta affermata la dichiarazione dell'interesse culturale dei beni, questi ultimi sono sottoposti ad una specifica tutela disciplinata dalle norme successive.
In considerazione della presenza nella nostra città di almeno due siti, a parere di chi scrive, che possiedono le caratteristiche di beni culturali per il loro interesse storico-artistico, unanimemente riconosciuto, e cioè i giardini di Piazza della Repubblica e la Villa Comunale, sarebbe forse il caso, se ciò non è stato sino ad ora fatto, che si intraprendessero le opportune iniziative per ottenere dal Ministero competente, la dichiarazione di riconoscimento ufficiale di beni culturali di questi due gioielli della nostra città. Sempre in tema di tutela di beni naturali, invitiamo l'amministrazione a porre fine ad una pessima consuetudine che sta facendosi strada nella nostra città. E' biasimevole il fatto che ogni qualvolta, per una ragione qualsiasi, viene abbattuto un albero, non si provvede a piantarne uno nuovo. La conseguenza di ciò è che nelle nostre strade è possibile ammirare il triste spettacolo di buchi contenenti monconi di tronchi di maestosi alberi che furono (p.zza della Repubblica, P.zza Gradenico, viale de Gemmis, via Tasselgardo etc.). Sarebbe invece cosa meritevole di pubblico plauso che i siti ove si è provveduto a tagliare un albero siano arricchiti di nuove piante. Sollecitiamo, inoltre, una risposta in merito al quesito, più volte sottoposto alla Vostra attenzione, e riguardante l'esistenza o meno presso il Comune del Regolamento Comunale per la tutela del patrimonio arboreo cittadino e del software di manutenzione e catalogazione di tutte le piante esistenti in città.
Vi chiediamo, altresì, che il nostro Comune adotti una delibera che vieti la fuoriuscita di piante secolari dal territorio comunale, come già fatto da altri comuni (Ostuni, S. Vito dei Normanni etc.) al fine di evitare che anche il nostro patrimonio, costituito dagli ulivi secolari dai tronchi intrecciati e nodosi, di cui è ricca la nostra campagna, sia depredato dal commercio del traffico degli ulivi, espiantati per diventare ornamento di ville private. Un' idea che potrebbe valorizzare la nostra campagna potrebbe essere individuata, anche, nell'adesione del nostro comune all'istituendo "Parco agrario degli ulivi" che coinvolge molti comuni della c.d. "piana degli ulivi" (Monopoli, Fasano, Ostini etc.). In tal modo, oltre alla tutela del nostro patrimonio naturale, ci sarebbe la possibilità di sviluppare un ciclo economico virtuoso, legato sia alla produzione dell'olio di qualità, sia ad altre attività produttive quali il turismo rurale e l'artigianato.
Questa speciale tutela potrebbe inoltre preservare, per quanto oramai possibile, anche una zona importante della nostra città che ha cambiato completamente volto per l'urbanizzazione selvaggia che continua a subire.
Sarebbe infatti il caso, che si operasse un minimo controllo di tutti gli alberi di ulivo che vengono espiantati nella zona di CAPIRRO per la costruzione di innumerevoli ville, in modo da garantire il reimpiantato degli stessi in altre zone del nostro agro. In ogni caso, sulla base delle considerazioni sopra esposte, vogliamo sottolineare che in varie zone della città il degrado del, poco, verde a disposizione dei cittadini, è ormai insostenibile.
Segnaliamo a tal proposito lo stato di completo abbandono in cui versano tutte le aiuole poste lungo il corso don Luigi Sturzo, nella zona "pozzopiano". Chiediamo pertanto un immediato intervento dell'ufficio competente teso a ridare dignità e vivibilità ad alcune zone della nostra città.» Michele di Gregorio
Capogruppo Consiliare del Movimento dei Verdi