Politica
«Parere legale su Amet, ora paghi chi l'ha voluto»
I Verdi chiedono che i costi ricadano su quanti erano contrari al passaggio in Consiglio
Trani - giovedì 14 gennaio 2010
Gioia, ma anche sconforto, dopo l'ufficializzazione del parere del legale in merito alla cessione del ramo utenze Amet alla società Elgasud, con il quale si è confermata la necessità di far passare l'operazione in Consiglio comunale. E' quanto emerge dai commenti dei due consiglieri comunali dei Verdi, che sin dal mese di agosto 2009 avevano chiesto lumi su un'istanza depositata nel mese di febbraio 2009 dal presidente dell'Amet, con cui quest'ultimo voleva ottenere la nomina di un perito per la stima dei beni al tribunale.
Il tutto aveva come premessa l'intenzione di voler procedere al conferimento in Elgasud, a titolo di aumento di capitale sociale, dell'intero ramo di azienda riguardante la vendita di energia elettrica, compreso il personale e il relativo trattamento di fine rapporto e tutti gli altri accantonamenti maturati. «In effetti - spiega il capogruppo Michele di Gregorio - il tribunale ha poi nominato un commercialista di Barletta. Tuttavia l'amministrazione non ha mai inteso rispondere né ha accettato spontaneamente il confronto in Consiglio comunale, ritenendo di dover richiedere il parere di un legale, cercando di decidere in autonomia come se si trattasse di una vicenda di carattere privato».
Il parere reso dal consulente ha confortato la richiesta dei consiglieri Michele di Gregorio e Francesco Laurora. «Ma a questo punto - conclude di Gregorio - chiediamo quanto è costato il parere del legale, evidentemente non necessario e che l'onere dello stesso non gravi sulle casse pubbliche, ma sia posto a carico di chi ostinatamente ha deciso di non convocare sin da subito il Consiglio comunale per chissà quale misteriosa motivazione».
Il tutto aveva come premessa l'intenzione di voler procedere al conferimento in Elgasud, a titolo di aumento di capitale sociale, dell'intero ramo di azienda riguardante la vendita di energia elettrica, compreso il personale e il relativo trattamento di fine rapporto e tutti gli altri accantonamenti maturati. «In effetti - spiega il capogruppo Michele di Gregorio - il tribunale ha poi nominato un commercialista di Barletta. Tuttavia l'amministrazione non ha mai inteso rispondere né ha accettato spontaneamente il confronto in Consiglio comunale, ritenendo di dover richiedere il parere di un legale, cercando di decidere in autonomia come se si trattasse di una vicenda di carattere privato».
Il parere reso dal consulente ha confortato la richiesta dei consiglieri Michele di Gregorio e Francesco Laurora. «Ma a questo punto - conclude di Gregorio - chiediamo quanto è costato il parere del legale, evidentemente non necessario e che l'onere dello stesso non gravi sulle casse pubbliche, ma sia posto a carico di chi ostinatamente ha deciso di non convocare sin da subito il Consiglio comunale per chissà quale misteriosa motivazione».