Politica
Patto territoriale, FdI: «Scelta affrettata, amministrazione superficiale»
Il partito contesta le motivazioni dell'uscita di Trani dal consorzio
Trani - mercoledì 25 gennaio 2017
«Nonostante la decisione da parte di quest'Amministrazione di uscire dal Patto Territoriale Nord Barese Ofantino, è notizia recente quella che anche Trani, insieme ad altri comuni, beneficerà dei finanziamenti (circa 300.000 euro) del bando del MIBACT per il progetto: "Illuminiamo la Puglia Imperiale"». A parlare Fratelli d'Italia - Sezione Trani.
«Il Patto Territoriale è un consorzio che ben si colloca in una logica di unione di intenti tra i comuni ad esso appartenenti. Scelte strategiche per la crescita dell'economia del territorio si sono realizzate nel corso degli anni, utilizzando Fondi Europei che certamente, in assenza di tale organismo, mai e poi mai sarebbero stati intercettati dalle singole realtà locali. Ne sono un esempio lampante una serie di interventi di cui Trani stessa ha beneficiato negli anni. Si pensi ai vari: POM - PRUSST - PIS N. 2 - TERRE DIOMEDEE - ITINERARI DI FEDERICO II - ECC. ECC. Senza considerare poi, tutti quei ragazzi (molti dei quali Tranesi) che hanno avuto, grazie al Patto, la possibilità di vivere la bellissima esperienza del "Progetto Leonardo", programma che ha permesso loro di potersi mettere in gioco e fare rete con i loro coetanei in Europa.
Alla luce delle ultime pubbliche dichiarazioni dei sindaci dei Comuni soci del Patto, riteniamo opportuno ritornare sull'argomento per sottolineare, ancora una volta, la scelta "inopportuna" determinata nell'ultima seduta del Consiglio Comunale. Inopportuna e assolutamente non condivisa anche per le modalità con le quali tale provvedimento è giunto in aula consiliare; rammentiamo che i consiglieri comunali hanno appreso del punto sul suddetto recesso solo 48 ore prima l'Assise Comunale, non avendo a disposizione così i tempi necessari per poterne fattivamente discutere.. Finanche appartenenti alla stessa maggioranza a sostegno del governo cittadino hanno approvato il provvedimento per puro "atto di fede", senza un'adeguata conoscenza o approfondimento dell'argomento, così come si evince dalle dichiarazioni in aula del consigliere De Laurentis.
Il severo rimprovero che il presidente del Patto (Marrano) e il sindaco di Corato (Mazzilli) pubblicamente hanno rivolto al Sindaco di Trani, per le modalità di "approccio al tavolo" del Patto e per il mancato dialogo (sottolineando l'assenza materiale dello stesso Bottaro che ha preferito delegare altri a partecipare al posto suo), mettono in evidenza la "veloce superficialità" con la quale quest'Amministrazione ha liquidato l'esperienza della nostra città all'interno del Patto.
Il Patto opera in base a precise indicazioni che tutti i Sindaci danno all'Ente stesso. Tutti i Sindaci (nessuno escluso) danno impulso e indicazioni, quando quest'ultimi sono presenti però. Non ci si può lamentare del cattivo funzionamento della struttura o "stare alla finestra" a vedere cosa succede, se non si è protagonisti attivi della stessa. Ancora una volta ci chiediamo quali siano state le "reali" motivazioni per cui Trani non debba più sedersi ad un "tavolo" con altri sindaci dei Comuni viciniori per condividere scelte di sviluppo territoriale, utilizzando l'unico Ente (Patto territoriale) capace di creare un concreto ponte verso l'Europa. Riteniamo poco credibile il motivo del risparmio della quota di partecipazione in quanto in termini di costi- benefici , quest'ultimi, sono stati di gran lunga superiori».
«Il Patto Territoriale è un consorzio che ben si colloca in una logica di unione di intenti tra i comuni ad esso appartenenti. Scelte strategiche per la crescita dell'economia del territorio si sono realizzate nel corso degli anni, utilizzando Fondi Europei che certamente, in assenza di tale organismo, mai e poi mai sarebbero stati intercettati dalle singole realtà locali. Ne sono un esempio lampante una serie di interventi di cui Trani stessa ha beneficiato negli anni. Si pensi ai vari: POM - PRUSST - PIS N. 2 - TERRE DIOMEDEE - ITINERARI DI FEDERICO II - ECC. ECC. Senza considerare poi, tutti quei ragazzi (molti dei quali Tranesi) che hanno avuto, grazie al Patto, la possibilità di vivere la bellissima esperienza del "Progetto Leonardo", programma che ha permesso loro di potersi mettere in gioco e fare rete con i loro coetanei in Europa.
Alla luce delle ultime pubbliche dichiarazioni dei sindaci dei Comuni soci del Patto, riteniamo opportuno ritornare sull'argomento per sottolineare, ancora una volta, la scelta "inopportuna" determinata nell'ultima seduta del Consiglio Comunale. Inopportuna e assolutamente non condivisa anche per le modalità con le quali tale provvedimento è giunto in aula consiliare; rammentiamo che i consiglieri comunali hanno appreso del punto sul suddetto recesso solo 48 ore prima l'Assise Comunale, non avendo a disposizione così i tempi necessari per poterne fattivamente discutere.. Finanche appartenenti alla stessa maggioranza a sostegno del governo cittadino hanno approvato il provvedimento per puro "atto di fede", senza un'adeguata conoscenza o approfondimento dell'argomento, così come si evince dalle dichiarazioni in aula del consigliere De Laurentis.
Il severo rimprovero che il presidente del Patto (Marrano) e il sindaco di Corato (Mazzilli) pubblicamente hanno rivolto al Sindaco di Trani, per le modalità di "approccio al tavolo" del Patto e per il mancato dialogo (sottolineando l'assenza materiale dello stesso Bottaro che ha preferito delegare altri a partecipare al posto suo), mettono in evidenza la "veloce superficialità" con la quale quest'Amministrazione ha liquidato l'esperienza della nostra città all'interno del Patto.
Il Patto opera in base a precise indicazioni che tutti i Sindaci danno all'Ente stesso. Tutti i Sindaci (nessuno escluso) danno impulso e indicazioni, quando quest'ultimi sono presenti però. Non ci si può lamentare del cattivo funzionamento della struttura o "stare alla finestra" a vedere cosa succede, se non si è protagonisti attivi della stessa. Ancora una volta ci chiediamo quali siano state le "reali" motivazioni per cui Trani non debba più sedersi ad un "tavolo" con altri sindaci dei Comuni viciniori per condividere scelte di sviluppo territoriale, utilizzando l'unico Ente (Patto territoriale) capace di creare un concreto ponte verso l'Europa. Riteniamo poco credibile il motivo del risparmio della quota di partecipazione in quanto in termini di costi- benefici , quest'ultimi, sono stati di gran lunga superiori».