Politica
Pd, la Mastromauro "sfratta" la segreteria di Trani
Cambiata la serratura della porta della sede di via Aldo Moro. Tommaso Laurora: «E' stato un capriccio dell'onorevole»
Trani - mercoledì 4 gennaio 2012
10.19
Sulla segreteria provinciale del Pd, in via Aldo Moro a Trani, non potrà più riunirsi la segreteria cittadina del partito. Da qualche giorno è stata cambiata la serratura della porta d'ingresso della sede, presa in affitto dall'onorevole Margherita Mastromauro ed utilizzata, fino a qualche settimana fa, sia per le riunioni del coordinamento provinciale che del coordinamento cittadino.
I dispetti in casa Pd a Trani proseguono. Franco Cuna, tesoriere provinciale, non entra nel merito delle questioni che hanno spinto la Mastromauro a dare l'input al cambio della serratura. «Si è trattato - spiega alla nostra redazione - di una questione tecnica». Probabilmente giravano per Trani troppe chiavi, ma c'è anche dell'altro. Tommaso Laurora, segretario cittadino, non lo nasconde: «E' stato un capriccio dell'onorevole, ne prendiamo atto. Tacitamente avevamo ottenuto la disponibilità ad utilizzare quei locali per le riunioni del coordinamento cittadino. Senza dirci nulla hanno cambiato la serratura ma non c'è problema. Abbiamo già individuato un'altra sede, più consona agli impegni di campagna elettorale che ci attendono».
Non sono un mistero gli attriti fra la Mastromauro ed una parte del Pd di Trani vicina al segretario cittadino ed al capogruppo in Consiglio comunale (e candidato sindaco) Fabrizio Ferrante. Le prime scintille risalgono alla decisione di Ferrante di non votare in Consiglio l'ordine del giorno per la cementeria, ma non solo. La Mastromauro aveva definito «anomale» le primarie vinte ad ottobre da Ferrante, un'uscita che ha ulteriormente inasprito i rapporti.
Intanto, in casa Pd, arriva un appello alla riflessione da parte dell'ex coordinatore cittadino, Gaetano Attivissimo. «Nel partito si sente l'esigenza di una maggiore democrazia. Bisogna lavorare nell'interesse generale del Pd, bisogna confrontarsi, cosa che oggi non sta accadendo». Per questo motivo, Attivissimo ha condiviso e firmato il documento, redatto da quella parte del coordinamento del Pd che aveva chiesto al segretario di Trani di convocare un'urgente riunione per discutere la linea politica in vista delle prossime amministrative. «Ciò non vuol dire che ho fatto una scelta di campo» sottolinea Attivissimo. «Sono un uomo di partito e agisco solo nell'interesse dell'unità del Pd che, a Trani, può essere ricercata solo confrontandosi».
I dispetti in casa Pd a Trani proseguono. Franco Cuna, tesoriere provinciale, non entra nel merito delle questioni che hanno spinto la Mastromauro a dare l'input al cambio della serratura. «Si è trattato - spiega alla nostra redazione - di una questione tecnica». Probabilmente giravano per Trani troppe chiavi, ma c'è anche dell'altro. Tommaso Laurora, segretario cittadino, non lo nasconde: «E' stato un capriccio dell'onorevole, ne prendiamo atto. Tacitamente avevamo ottenuto la disponibilità ad utilizzare quei locali per le riunioni del coordinamento cittadino. Senza dirci nulla hanno cambiato la serratura ma non c'è problema. Abbiamo già individuato un'altra sede, più consona agli impegni di campagna elettorale che ci attendono».
Non sono un mistero gli attriti fra la Mastromauro ed una parte del Pd di Trani vicina al segretario cittadino ed al capogruppo in Consiglio comunale (e candidato sindaco) Fabrizio Ferrante. Le prime scintille risalgono alla decisione di Ferrante di non votare in Consiglio l'ordine del giorno per la cementeria, ma non solo. La Mastromauro aveva definito «anomale» le primarie vinte ad ottobre da Ferrante, un'uscita che ha ulteriormente inasprito i rapporti.
Intanto, in casa Pd, arriva un appello alla riflessione da parte dell'ex coordinatore cittadino, Gaetano Attivissimo. «Nel partito si sente l'esigenza di una maggiore democrazia. Bisogna lavorare nell'interesse generale del Pd, bisogna confrontarsi, cosa che oggi non sta accadendo». Per questo motivo, Attivissimo ha condiviso e firmato il documento, redatto da quella parte del coordinamento del Pd che aveva chiesto al segretario di Trani di convocare un'urgente riunione per discutere la linea politica in vista delle prossime amministrative. «Ciò non vuol dire che ho fatto una scelta di campo» sottolinea Attivissimo. «Sono un uomo di partito e agisco solo nell'interesse dell'unità del Pd che, a Trani, può essere ricercata solo confrontandosi».