Vita di città
«Per palazzo Gadaleta serve una ristrutturazione radicale e immediata»
Uffici giudiziari, il report del dirigente
Trani - martedì 13 luglio 2010
Allegata con la lettera del sindaco Tarantini al presidente del tribunale, vi è la relazione del dirigente della IV ripartizione del Comune di Trani, Giuseppe Affatato, che traccia un quadro allarmante della situazione in cui giace palazzo Gadaleta, una delle sedi più sofferenti degli uffici giudiziari. Ecco la relazione del dirigente comunale:
«Nel riportare il quadro complessivo richiesto, preliminarmente si ritiene opportuno cogliere l'occasione per soffermarsi maggiormente su alcune problematiche riguardanti soprattutto il palazzo Gadaleta ed il palazzo Carcano e gli archivi ubicati attualmente presso via Papa Giovanni XXIII. Con riferimento ai recenti avvenimenti che hanno riguardato il distacco di intonaco presso una stanza dell'immobile ubicato in piazza Trieste, sede di uffici giudiziari, occorre precisare che il palazzo Gadaleta, di particolare pregio storico e architettonico, presenta oggettivamente, nel suo complesso, alcune problematiche insite nella natura stessa dell'immobile, dovute principalmente alla particolare conformazione dei lastrici solari, alla vetustà di talune strutture e degli infissi lignei, nonché al naturale deperimento degli apparati tecnologici soprattutto idrico-termici.
Come ben noto, nel corso degli ultimi anni sono stati avviati numerosi e mirati interventi di manutenzione straordinaria, spesso su richiesta dei responsabili della struttura, nonché di adeguamento alla normativa di sicurezza, che hanno consentito, per quanto possibile e compatibile con la presenza del personale, la risoluzione di diverse problematiche e migliorato le condizioni generali dello stabile. Ciò nonostante però, permane la necessità, che ora appare improcrastinabile, di un intervento di ristrutturazione radicale dell'intero immobile che, fisiologicamente, per tipologia costruttiva, materiali e ubicazione, è sottoposto a progressivo processo di deterioramento. Tale circostanza, è ulteriormente avvalorata dal fatto che per oltre 40 anni lo stabile non è stato oggetto di alcun intervento radicale di ristrutturazione.
In particolare, in relazione al distacco di intonaco recentemente verificatosi, si è potuto osservare che una parte consistente,di primo piano, assoggettata in passato esclusivamente ad interventi di pitturazione, risulta coperta da una controsoffittatura lignea, constatata come vetusta, con telai porta intonaco e intonaco, distanziata e resa solidale alla sovrastante struttura portante costituita da solaio in legno, le cui condizioni sono da verificare, mediante pendini costituiti da listelli verticali in legno. Tale presenza non era mai stata rilevata ed accertata, anche se sussistente da molti anni. Conseguentemente è stato disposto l'immediato intervento di rimozione dell'intonaco non distaccatosi da parte dell'impresa manutentrice delle opere edili presso gli uffici giudiziari, è stato richiesto l'intervento in loco della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Puglia, giusta nota n.026397 del 24/06/2010, sia per le finalità connesse alle modalità di rimozione ovvero di obbligatorio ripristino, ma anche e soprattutto per eventuali ulteriori approfondimenti che dovessero rendersi necessari relativi alla stabilità della controsoffittatura presente anche in numerosi altri ambienti.
Inoltre corre l'obbligo di segnalare che in occasione di alcuni interventi manutentivi di pitturazione al secondo piano dello stesso stabile, nella parte di più recente realizzazione, è stata rilevata, l'ossidazione di ferri d'armatura della struttura portante, che determina la necessità, prima di avviare la pianificazione di qualsiasi intervento di ristrutturazione, di procedere a mirata verifica tecnica. Pertanto è evidente che, allo stato, quest'ufficio non è in grado di attestare l'attuale grado di sicurezza, tecnicamente e scientificamente comprovabile delle parti menzionate, e di determinarne conseguentemente !'agibilità delle porzioni dello stabile su indicate».
Giuseppe Affatato
Dirigente IV ripartizione Comune di Trani
«Nel riportare il quadro complessivo richiesto, preliminarmente si ritiene opportuno cogliere l'occasione per soffermarsi maggiormente su alcune problematiche riguardanti soprattutto il palazzo Gadaleta ed il palazzo Carcano e gli archivi ubicati attualmente presso via Papa Giovanni XXIII. Con riferimento ai recenti avvenimenti che hanno riguardato il distacco di intonaco presso una stanza dell'immobile ubicato in piazza Trieste, sede di uffici giudiziari, occorre precisare che il palazzo Gadaleta, di particolare pregio storico e architettonico, presenta oggettivamente, nel suo complesso, alcune problematiche insite nella natura stessa dell'immobile, dovute principalmente alla particolare conformazione dei lastrici solari, alla vetustà di talune strutture e degli infissi lignei, nonché al naturale deperimento degli apparati tecnologici soprattutto idrico-termici.
Come ben noto, nel corso degli ultimi anni sono stati avviati numerosi e mirati interventi di manutenzione straordinaria, spesso su richiesta dei responsabili della struttura, nonché di adeguamento alla normativa di sicurezza, che hanno consentito, per quanto possibile e compatibile con la presenza del personale, la risoluzione di diverse problematiche e migliorato le condizioni generali dello stabile. Ciò nonostante però, permane la necessità, che ora appare improcrastinabile, di un intervento di ristrutturazione radicale dell'intero immobile che, fisiologicamente, per tipologia costruttiva, materiali e ubicazione, è sottoposto a progressivo processo di deterioramento. Tale circostanza, è ulteriormente avvalorata dal fatto che per oltre 40 anni lo stabile non è stato oggetto di alcun intervento radicale di ristrutturazione.
In particolare, in relazione al distacco di intonaco recentemente verificatosi, si è potuto osservare che una parte consistente,di primo piano, assoggettata in passato esclusivamente ad interventi di pitturazione, risulta coperta da una controsoffittatura lignea, constatata come vetusta, con telai porta intonaco e intonaco, distanziata e resa solidale alla sovrastante struttura portante costituita da solaio in legno, le cui condizioni sono da verificare, mediante pendini costituiti da listelli verticali in legno. Tale presenza non era mai stata rilevata ed accertata, anche se sussistente da molti anni. Conseguentemente è stato disposto l'immediato intervento di rimozione dell'intonaco non distaccatosi da parte dell'impresa manutentrice delle opere edili presso gli uffici giudiziari, è stato richiesto l'intervento in loco della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Puglia, giusta nota n.026397 del 24/06/2010, sia per le finalità connesse alle modalità di rimozione ovvero di obbligatorio ripristino, ma anche e soprattutto per eventuali ulteriori approfondimenti che dovessero rendersi necessari relativi alla stabilità della controsoffittatura presente anche in numerosi altri ambienti.
Inoltre corre l'obbligo di segnalare che in occasione di alcuni interventi manutentivi di pitturazione al secondo piano dello stesso stabile, nella parte di più recente realizzazione, è stata rilevata, l'ossidazione di ferri d'armatura della struttura portante, che determina la necessità, prima di avviare la pianificazione di qualsiasi intervento di ristrutturazione, di procedere a mirata verifica tecnica. Pertanto è evidente che, allo stato, quest'ufficio non è in grado di attestare l'attuale grado di sicurezza, tecnicamente e scientificamente comprovabile delle parti menzionate, e di determinarne conseguentemente !'agibilità delle porzioni dello stabile su indicate».
Giuseppe Affatato
Dirigente IV ripartizione Comune di Trani