Cronaca
Pescatori tranesi in mare nonostante il fermo bilogico
Sequestrato oltre un quintale di agostinelle e il materiale da pesca
Trani - venerdì 28 agosto 2009
Un'intensa attività di indagine degli uomini della Guardia Costiera ha consentito di scoprire che alcuni pescatori tranesi continuavano a svolgere l'attività di pesca nonostante in questo periodo la marineria sia in pausa per il fermo biologico.
«Da alcune informazioni assunte era risultato che al largo delle coste di Barletta e Trani si continuava ad effettuare la pesca a strascico. I pescatori avevano escogitato un sistema molto ingegnoso al fine di poter continuare ad operare sfruttando le unità in loro dotazione senza dare nell'occhio. Gli stessi anzitempo avevano affondato gli attrezzi in mare, quindi uscivano per le battute di pesca e rientravano con il pescato giustificando che la cattura era avvenuta a mezzo reti da posta».
Questa situazione ha insospettito gli uomini della Guardia Costiera che, dopo aver seguito le imbarcazioni, hanno scoperto che i pescatori recuperavano gli attrezzi dal mare, effettuavano la battuta di pesca e ricollocavano i divergenti sul fondo per la battuta di pesca successiva. Con l'ausilio del nucleo operatori subacquei di Messina, il cui intervento è stato autorizzato dal Comando Generale, sono state rintracciate le attrezzature da pesca al largo di Trani e lungo il litorale di Barletta. Le stesse sono state recuperate e poste sotto sequestro dall'Autorità Giudiziaria.
I pescatori sono stati denunciati ed il pescato, che intanto era stato immesso sul mercato, è stato sequestrato presso i mercati. Al termine delle operazioni sono stati sequestrati oltre un quintale di agostinelle (novellame di triglie) ed inoltre reti da posta, reti a strascico, nasse ed attrezzature per la pesca depositate sul fondo per un valore di diecimila euro.
«Da alcune informazioni assunte era risultato che al largo delle coste di Barletta e Trani si continuava ad effettuare la pesca a strascico. I pescatori avevano escogitato un sistema molto ingegnoso al fine di poter continuare ad operare sfruttando le unità in loro dotazione senza dare nell'occhio. Gli stessi anzitempo avevano affondato gli attrezzi in mare, quindi uscivano per le battute di pesca e rientravano con il pescato giustificando che la cattura era avvenuta a mezzo reti da posta».
Questa situazione ha insospettito gli uomini della Guardia Costiera che, dopo aver seguito le imbarcazioni, hanno scoperto che i pescatori recuperavano gli attrezzi dal mare, effettuavano la battuta di pesca e ricollocavano i divergenti sul fondo per la battuta di pesca successiva. Con l'ausilio del nucleo operatori subacquei di Messina, il cui intervento è stato autorizzato dal Comando Generale, sono state rintracciate le attrezzature da pesca al largo di Trani e lungo il litorale di Barletta. Le stesse sono state recuperate e poste sotto sequestro dall'Autorità Giudiziaria.
I pescatori sono stati denunciati ed il pescato, che intanto era stato immesso sul mercato, è stato sequestrato presso i mercati. Al termine delle operazioni sono stati sequestrati oltre un quintale di agostinelle (novellame di triglie) ed inoltre reti da posta, reti a strascico, nasse ed attrezzature per la pesca depositate sul fondo per un valore di diecimila euro.