Cronaca
Pietro Bassi, braccio destro di Anacondia, tenta il suicidio in carcere
"Bobby Solo" prova a togliersi la vita poco prima dell'assoluzione
Trani - lunedì 20 aprile 2015
7.36
Aveva rinunciato a comparire all'udienza dibattimentale fissata per i primi giorni di aprile e così, lo scorso 25 marzo, ha tentato di togliersi la vita in carcere, impiccandosi con le lenzuola legate alla grata della finestra. A distanza di anni dalla maxi operazione "Dolmen", l'ex latitante Pietro Bassi torna, in un modo o nell'altro, a far scalpore.
Il 57enne tranese, noto come "Bobby Solo", è tra i pochi reduci dell'organizzazione mafiosa capeggiata da Salvatore Anacondia, storico boss della mafia del Nord barese, di cui Bassi era uno dei più fedeli collaboratori. Accusato di duplice omicidio e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, era stato condannato a 30 anni di carcere, pena confermata sia in Appello che in Cassazione, ma a dicembre del 2008 era svanito nel nulla. Rintracciato dai Carabinieri, in collaborazione con la Quick Unit Response del Police Department di Amsterdam, era stato arrestato in Olanda mentre passeggiava con due tranesi. Dopo un lungo periodo di detenzione nella Casa Circondariale di Bellizzi Irpino, era stato da poco trasferito nel Carcere di Frosinone.
Probabilmente a causa del nuovo ed imminente processo penale, Pietro Bassi era caduto in uno stato di profonda depressione e, approfittando dell'ora d'aria degli altri detenuti, ha tentato il suicidio. "Bobby Solo" ha penzolato per circa una quarantina di secondi, fino a quando gli insoliti rumori hanno scatenato l'immediato intervento degli agenti di Polizia penitenziaria. È stato trasportato in gravissime condizioni nell'ospedale di Frosinone, dove tutt'ora si trova in stato di coma.
Per uno strano scherzo del destino, di lì a poco, l'avvocato del detenuto, Rolando Iorio, avrebbe comunicato al Bassi l'esito del processo, celebratosi dinanzi al Tribunale di Trani. "Bobby Solo" è stato assolto con formula piena, perchè il fatto non sussiste, ma questo lui ancora non lo sa.
Il 57enne tranese, noto come "Bobby Solo", è tra i pochi reduci dell'organizzazione mafiosa capeggiata da Salvatore Anacondia, storico boss della mafia del Nord barese, di cui Bassi era uno dei più fedeli collaboratori. Accusato di duplice omicidio e associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga, era stato condannato a 30 anni di carcere, pena confermata sia in Appello che in Cassazione, ma a dicembre del 2008 era svanito nel nulla. Rintracciato dai Carabinieri, in collaborazione con la Quick Unit Response del Police Department di Amsterdam, era stato arrestato in Olanda mentre passeggiava con due tranesi. Dopo un lungo periodo di detenzione nella Casa Circondariale di Bellizzi Irpino, era stato da poco trasferito nel Carcere di Frosinone.
Probabilmente a causa del nuovo ed imminente processo penale, Pietro Bassi era caduto in uno stato di profonda depressione e, approfittando dell'ora d'aria degli altri detenuti, ha tentato il suicidio. "Bobby Solo" ha penzolato per circa una quarantina di secondi, fino a quando gli insoliti rumori hanno scatenato l'immediato intervento degli agenti di Polizia penitenziaria. È stato trasportato in gravissime condizioni nell'ospedale di Frosinone, dove tutt'ora si trova in stato di coma.
Per uno strano scherzo del destino, di lì a poco, l'avvocato del detenuto, Rolando Iorio, avrebbe comunicato al Bassi l'esito del processo, celebratosi dinanzi al Tribunale di Trani. "Bobby Solo" è stato assolto con formula piena, perchè il fatto non sussiste, ma questo lui ancora non lo sa.