Cronaca
Pilagatti, (Sappe): "La situazione del carcere di Trani denunciata da anni"
Capienza oltrepassata nei limiti e personale insufficiente
Trani - domenica 18 febbraio 2024
07.00
La struttura penitenziaria di Trani nacque come supercarcere di massima sicurezza ma oggi non ha più quella funzione, questo i tanti cittadini che hanno offeso e dileggiato la polizia penitenziaria non lo sanno; la "sezione blu" nel 2020 fu chiusa per essere destinata a una ristrutturazione totale in "un prossimo futuro" che poi non è mai arrivato (che fu descritta in un webinar da Michele Emiliano, Alessandro Delle Donne Michele Emiliano, Mario Loizzo, Pier Luigi Lopalco, dal provveditore dell'Amministrazione Penitenziaria per la Puglia e la Basilicata, Giuseppe Martone, del dg della Asl Bat, Alessandro Delle Donne e del direttore del carcere di Trani, Giuseppe Altomare).
I commenti ironici su polizia penitenziaria inadeguata che hanno accompagnato la notizia evidentemente come al solito sono delle persone che si sono fermati a leggere i titoli e che non hanno letto la dichiarazione del segretario regionale del Sappe circa la situazione in cui sono costretti a lavorare le guardie all'interno del carcere. Ieri Federico Pilagatti, da Roma, ha diffuso un comunicato grave, una ennesima denuncia a una situazione insostenibile per guardie e detenuti.
"L'evasione di questo pomeriggio dal carcere di Trani non ci ha colto impreparati, perché noi del Sappe è da mesi che denunciamo la grave situazione del carcere di Trani - ma di tutte le carcere pugliesi, in realta. Trani ospita il doppio dei detenuti della capienza regolamentare con un organico di poliziotti penitenziari ridotta al minimo per cui un poliziotto deve gestire più posti di servizio contemporaneamente, mandando a farsi benedire la sicurezza. E purtroppo è quello che è accaduto anche oggi: i due detenuti hanno sfruttato la carenza di sicurezza riuscendo ad uscire dal reparto in cui erano alloggiati e fare lo stesso percorso che è stato fatto dai detenuti tre anni fa durante l'evasione di agosto. Noi anche in quello occasione abbiamo chiesto all'Amministrazione penitenziaria di prendere dei provvedimenti; però nel frattempo nulla è accaduto. Noi ci mobiliteremo presto perché non vorremmo che queste cose accadano di nuovo, anche in altre carceri, poiché è inaccettabili che per colpa precisa dell'amministrazione penitenziaria poi a pagare debbano essere i poliziotti: i quali, oltre a essere costretti a turni di lavoro massacranti, alla fine potrebbero anche pagare per colpe non loro perché, ripetiamo non è una questione di mancanza di sorveglianza ma di carenza di sicurezza".
I commenti ironici su polizia penitenziaria inadeguata che hanno accompagnato la notizia evidentemente come al solito sono delle persone che si sono fermati a leggere i titoli e che non hanno letto la dichiarazione del segretario regionale del Sappe circa la situazione in cui sono costretti a lavorare le guardie all'interno del carcere. Ieri Federico Pilagatti, da Roma, ha diffuso un comunicato grave, una ennesima denuncia a una situazione insostenibile per guardie e detenuti.
"L'evasione di questo pomeriggio dal carcere di Trani non ci ha colto impreparati, perché noi del Sappe è da mesi che denunciamo la grave situazione del carcere di Trani - ma di tutte le carcere pugliesi, in realta. Trani ospita il doppio dei detenuti della capienza regolamentare con un organico di poliziotti penitenziari ridotta al minimo per cui un poliziotto deve gestire più posti di servizio contemporaneamente, mandando a farsi benedire la sicurezza. E purtroppo è quello che è accaduto anche oggi: i due detenuti hanno sfruttato la carenza di sicurezza riuscendo ad uscire dal reparto in cui erano alloggiati e fare lo stesso percorso che è stato fatto dai detenuti tre anni fa durante l'evasione di agosto. Noi anche in quello occasione abbiamo chiesto all'Amministrazione penitenziaria di prendere dei provvedimenti; però nel frattempo nulla è accaduto. Noi ci mobiliteremo presto perché non vorremmo che queste cose accadano di nuovo, anche in altre carceri, poiché è inaccettabili che per colpa precisa dell'amministrazione penitenziaria poi a pagare debbano essere i poliziotti: i quali, oltre a essere costretti a turni di lavoro massacranti, alla fine potrebbero anche pagare per colpe non loro perché, ripetiamo non è una questione di mancanza di sorveglianza ma di carenza di sicurezza".