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Attualità

Più forza ai comitati di quartiere?

Troppo pericoloso per la “casta politica”

Il provvedimento sarebbe già pronto: un iter che porti i Comitati di quartiere ad avere più forza, più rappresentatività istituzionale. Una volontà sicuramente bene accetta dall'opinione pubblica e da tutti quei cittadini che in questi Comitati, in questi anni, hanno trovato un punto di riferimento, un baluardo di difesa dei diritti delle persone, specie in quartieri spesso dimenticati.

Sono ormai tante infatti le dichiarazioni lette e ascoltate in questi anni da parte di cittadini membri degli stessi comitati, che in svariate occasioni hanno manifestato la propria delusione rispetto alle promesse non mantenute da parte della politica. Ogni campagna elettorale la stessa storia: promesse di rilancio, di considerazione, di offerta di servizi, di strutture nuove; poi, passata la campagna elettorale, "gabbato lo comitato", si potrebbe dire, parafrasando il famoso proverbio.

Una delle frasi più lette sui social da parte di quei cittadini delusi: "Venite un'altra volta a chiederci il voto". In questi anni sia nelle Pagelle di Traniviva, sia nei nostri articoli in genere, abbiamo spesso e volentieri lodato l'azione dei Comitati Pozzopiano, Bene, Comune, Quartiere Stadio, Quartiere Sant'Angelo, insieme all'ultimo nato, quello del quartiere Turrisana, ma senza dimenticare quello dedicato al Centro Storico. Un mosaico di passioni e senso civico che ha cercato, attraverso la protesta vibrata ma sempre civile, di ricordare ai politici le promesse non mantenute. Un paio di esempi su tutti: il passaggio a livello di Via Sant'Annibale e lo stato di degrado di alcune zone del Quartiere Sant'Angelo, a cominciare da quella a ridosso del passaggio a livello "murato" di via Andria.

Ora, da attendibili fonti di Palazzo, siamo venuti in possesso di un'importante informazione: l'assessore Di Gifico sarebbe pronta a presentare un provvedimento che dia, come dicevamo in apertura, più forza e facilità di movimento a livello istituzionale ai Comitati cittadini. Appena però negli ambienti di Palazzo si è sparsa la voce, ecco che sarebbe scattato "l'allarme" tra le forze politiche: un provvedimento del genere "indebolirebbe" la casta partitica, sempre pronta, soprattutto sotto elezioni, ad utilizzare certe zone della Città come veri e propri serbatoi di voti. Una polarizzazione di molti cittadini verso queste realtà, specie nelle popolose zone periferiche, ma anche in zone nevralgiche (Porto), svuoterebbe ancor più quei contenitori che stanno divenendo i partiti, ormai spesso vere e proprie palestre vuote, del nulla, buone per individui che saltabeccano di qui e di là, da un recinto vuoto all'altro, in fuga da esistenze "da barzelletta", in cerca d'identità, che vedono anche salti osceni da destra a sinistra, con preghiere di ammissione a questa o a quell'altra lista. Tipo : se non ti accetta la Lista Emiliano, vai a elemosinare un posto nel PD, se il PD non ti considera, vai magari a piangere un posto a casa Sotero Loconte; si squaglia il partito di Alfano? C'è sempre Forza Italia a riaccogliere i transfughi e via degradando.

Dinanzi a questo spettacolo osceno, ben venga un maggior potere dei Comitati. Ma la Casta non ci sta e quanto volete scommettere che in Consiglio Comunale il provvedimento non passerà mai, tra un rinvio e l'altro? Spero, stavolta, di essere smentito davvero.
  • Comitato Quartieri Tranesi
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