Vita di città
Polizia stradale e viabilità, firmato un accordo Quadro tra Ministero dell’Interno e Anci
Nuove funzioni operative per la polizia locale
Trani - lunedì 13 gennaio 2020
8.10
Nella giornata di ieri è stato siglato un accordo quadro tra Ministero dell'Interno e l'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (ANCI) sui servizi di Polizia Stradale e sulla viabilità urbana. L'accordo ripercorre quanto già stabilito dalla Direttiva Ministeriale dell'allora Ministro Minniti del 15 agosto del 2017 con lo specifico riferimento alla Polizia Stradale ed i precedenti Decreti Sicurezza già emanati. Nella lettura del documento, a nostro giudizio, purtroppo si evidenziano numerosi punti che contrastano con l'attuale organizzazione e dotazione dei vari Corpi e Servizi di Polizia Locale degli enti territoriali del nostro Paese.
Non possiamo certamente non essere d'accordo con la necessità di un impegno maggiore, visti anche gli ultimi episodi tragici di cronaca, su una maggiore opera di prevenzione ed accertamento delle violazioni al Codice della Strada, ma dobbiamo altresì constatare una disattenzione sulle annose problematiche che la Polizia Locale sta affrontando da decenni e che non trovano a livello nazionale legislativo una loro definitiva soluzione. Infatti, sono decenni che ribadiamo in tutte le sedi istituzionali la necessità di una rivisitazione della Legge Quadro della Polizia Locale approvata nel lontano 1986, per una definizione delle funzioni e soprattutto per avere finalmente una giusta e doverosa equiparazione degli istituti previdenziali ed assistenziali, al pari delle altre forze di polizia ad ordinamento statale. Purtroppo, la maggiore difficoltà che le Polizie Locali d'Italia stanno affrontando sono proprio la grave carenza di risorse umane, aumentata sensibilmente con "quota 100", senza che sia stata compensate da nuove assunzioni, di risorse finanziarie e di risorse strumentali, necessarie per garantire la massima sicurezza degli agenti e ufficiali, soprattutto per il loro utilizzo nelle ore notturne, come proprio prevede la direttiva e l'accordo sottoscritto nella giornata di ieri.
L'assegnazione della funzione prioritaria di Polizia Stradale alla Polizia Locale, contrasta con le attuali norme del Codice della Strada, e soprattutto con quanto accade principalmente nelle grandi città italiane, dove la Polizia Locale si sta sempre più sostituendo nelle funzioni che fino a qualche anno fa erano di principale pertinenza delle forze dell'ordine ad ordinamento statale. Restano, nonostante le nostre continue sollecitazioni, le gravi limitazioni che la politica continua a dettare nei confronti degli enti territoriali, sia in tema di assunzioni, dato che non riescono nemmeno parzialmente a sostituire il personale andato in quiescenza, che nei fondi del salario accessorio che continuano ad essere bloccati anche per gli enti più virtuosi.
E' facilmente intuibile che un impiego H24 della Polizia Locale comporterebbe un depauperamento sostanziale delle risorse dei fondi del salario accessorio, soprattutto a scapito degli altri dipendenti, dato che il fondo è unico per tutti i lavoratori comunali. Addirittura, non è stato ancora risolto legislativamente il limite imposto anche addirittura sull'utilizzo delle risorse derivanti dai proventi contravvenzionali di cui agli artt. 142 e 208 del Codice della Strada, che permetterebbe la possibilità di prevedere adeguati progetti per la sicurezza urbana e la prevenzione e il conseguente Funzione Pubblica accertamento delle violazioni al Codice della Strada, ma i pareri della Corte dei Conti ne bloccano ancora l'utilizzo in quanto rientranti, inspiegabilmente, nei limiti del salario accessorio. Alla luce di quanto sopra, riteniamo improcrastinabile una riforma della Legge Quadro del 1986 che delinei il campo di azione e le funzioni della Polizia Locale, l'auspicata equiparazione degli istituti previdenziali e assistenziali alle altre forze di polizia ad ordinamento statale e la cessazione dei limiti assunzionali e del salario accessorio, almeno per gli enti virtuosi.
Da sempre la Cisl FP ha sollecitato i vari Governi che si sono succeduti a dare una definitiva nuova veste ad un impianto normativo che regola la vita lavorativa delle donne e degli uomini delle Polizie Locali a cui ogni giorno vengono chiesti sempre più nuovi ed impegnativi compiti senza il riconoscimento professionale di una categoria divenuta pietra angolare della sicurezza di prossimità delle nostre comunità.
Non possiamo certamente non essere d'accordo con la necessità di un impegno maggiore, visti anche gli ultimi episodi tragici di cronaca, su una maggiore opera di prevenzione ed accertamento delle violazioni al Codice della Strada, ma dobbiamo altresì constatare una disattenzione sulle annose problematiche che la Polizia Locale sta affrontando da decenni e che non trovano a livello nazionale legislativo una loro definitiva soluzione. Infatti, sono decenni che ribadiamo in tutte le sedi istituzionali la necessità di una rivisitazione della Legge Quadro della Polizia Locale approvata nel lontano 1986, per una definizione delle funzioni e soprattutto per avere finalmente una giusta e doverosa equiparazione degli istituti previdenziali ed assistenziali, al pari delle altre forze di polizia ad ordinamento statale. Purtroppo, la maggiore difficoltà che le Polizie Locali d'Italia stanno affrontando sono proprio la grave carenza di risorse umane, aumentata sensibilmente con "quota 100", senza che sia stata compensate da nuove assunzioni, di risorse finanziarie e di risorse strumentali, necessarie per garantire la massima sicurezza degli agenti e ufficiali, soprattutto per il loro utilizzo nelle ore notturne, come proprio prevede la direttiva e l'accordo sottoscritto nella giornata di ieri.
L'assegnazione della funzione prioritaria di Polizia Stradale alla Polizia Locale, contrasta con le attuali norme del Codice della Strada, e soprattutto con quanto accade principalmente nelle grandi città italiane, dove la Polizia Locale si sta sempre più sostituendo nelle funzioni che fino a qualche anno fa erano di principale pertinenza delle forze dell'ordine ad ordinamento statale. Restano, nonostante le nostre continue sollecitazioni, le gravi limitazioni che la politica continua a dettare nei confronti degli enti territoriali, sia in tema di assunzioni, dato che non riescono nemmeno parzialmente a sostituire il personale andato in quiescenza, che nei fondi del salario accessorio che continuano ad essere bloccati anche per gli enti più virtuosi.
E' facilmente intuibile che un impiego H24 della Polizia Locale comporterebbe un depauperamento sostanziale delle risorse dei fondi del salario accessorio, soprattutto a scapito degli altri dipendenti, dato che il fondo è unico per tutti i lavoratori comunali. Addirittura, non è stato ancora risolto legislativamente il limite imposto anche addirittura sull'utilizzo delle risorse derivanti dai proventi contravvenzionali di cui agli artt. 142 e 208 del Codice della Strada, che permetterebbe la possibilità di prevedere adeguati progetti per la sicurezza urbana e la prevenzione e il conseguente Funzione Pubblica accertamento delle violazioni al Codice della Strada, ma i pareri della Corte dei Conti ne bloccano ancora l'utilizzo in quanto rientranti, inspiegabilmente, nei limiti del salario accessorio. Alla luce di quanto sopra, riteniamo improcrastinabile una riforma della Legge Quadro del 1986 che delinei il campo di azione e le funzioni della Polizia Locale, l'auspicata equiparazione degli istituti previdenziali e assistenziali alle altre forze di polizia ad ordinamento statale e la cessazione dei limiti assunzionali e del salario accessorio, almeno per gli enti virtuosi.
Da sempre la Cisl FP ha sollecitato i vari Governi che si sono succeduti a dare una definitiva nuova veste ad un impianto normativo che regola la vita lavorativa delle donne e degli uomini delle Polizie Locali a cui ogni giorno vengono chiesti sempre più nuovi ed impegnativi compiti senza il riconoscimento professionale di una categoria divenuta pietra angolare della sicurezza di prossimità delle nostre comunità.