Vita di città
Portaborse a nero, la Carlucci ha un diavolo per capello
Dopo la condanna in primo grado, l’Onorevole si sfoga con una giornalista
Trani - mercoledì 21 ottobre 2009
L'Onorevole Gabriella Carlucci non ha preso affatto bene la fuga di notizie sulla sentenza di primo grado, pronunciata a suo sfavore, e che riguardava la posizione, in nero, di una sua ex portaborse. Ad una giornalista di liberonews, Giorgia Camandona, l'Onorevole del PdL, racconta la sua versione della vicenda. Leggete questo stralcio consistente dell'intervista.
Onorevole, voleva chiarire la questione della sentenza della sua portaborse?
Sì, ma molto brevemente perché ci sono in corso due giudizi.
Due?
Sì, il mio ricorso contro la sentenza di primo grado, che quindi non è definitiva. Tant'è vero che io non sono stata obbligata ad alcun risarcimento. E il rinvio a giudizio di Celestina Soranna per furto. Nei miei confronti.
Nei suoi confronti?
Certo.
Cioè lei, Onorevole Carlucci, ha denunciato Celestina Soranna per furto?
Sì, io l'ho denunciata per furto. E siccome la Procura della Repubblica non è che ti rinvia a giudizio se non ci sono le prove…
Questa denuncia risale a prima della sentenza?
Contestualmente. È una cosa contestuale, capisci? Per questo non dovevate pubblicare quella sentenza perché non è definitiva e comunque non si può dire più di questo sulle due vicende. C'è il mio ricorso e c'è il suo rinvio a giudizio per furto.
Ma furto di cosa?
Non posso dire niente perché la questione è ancora aperta. Non voglio interferire in nessun modo. Non voglio che i giudici siano influenzati né in un senso né nell'altro. Voi avete sbagliato a pubblicare la sentenza.
L'abbiamo pubblicata noi, il Corriere della Sera e tutti i giornali del Paese.
Non dovevate dare la notizia, non doveva darla lei. Non è definitiva quella sentenza.
Delle sentenze, anche se di primo grado, si può dare notizia. C'è ancora questa libertà.
Dovevate specificare meglio che non eravamo al terzo grado di giudizio ma solo al primo. E dissento dal fatto che in questo Paese si possa dare notizia di atti che sono attualmente parte di un fascicolo che deve ancora essere esaminato dai giudici di appello. Questo non va bene. Chi fa gli articoli li fa sempre a senso unico in questo Paese.
Quello che non mi è chiaro è la tempistica. Dopo la sentenza a suo sfavore lei ha denunciato la sua portaborse per furto? O prima della sentenza?
No, non te la dico la tempistica. I dati sono questi: io ho fatto ricorso, lei è stata rinviata a giudizio. Non entro nei particolari. Entrambe le situazioni sono al vaglio dei giudici. La signora Celestina Soranna è stata denunciata per furto ai miei danni. Questo è quello che devi scrivere. Non bisogna dire niente altro.
Onorevole, voleva chiarire la questione della sentenza della sua portaborse?
Sì, ma molto brevemente perché ci sono in corso due giudizi.
Due?
Sì, il mio ricorso contro la sentenza di primo grado, che quindi non è definitiva. Tant'è vero che io non sono stata obbligata ad alcun risarcimento. E il rinvio a giudizio di Celestina Soranna per furto. Nei miei confronti.
Nei suoi confronti?
Certo.
Cioè lei, Onorevole Carlucci, ha denunciato Celestina Soranna per furto?
Sì, io l'ho denunciata per furto. E siccome la Procura della Repubblica non è che ti rinvia a giudizio se non ci sono le prove…
Questa denuncia risale a prima della sentenza?
Contestualmente. È una cosa contestuale, capisci? Per questo non dovevate pubblicare quella sentenza perché non è definitiva e comunque non si può dire più di questo sulle due vicende. C'è il mio ricorso e c'è il suo rinvio a giudizio per furto.
Ma furto di cosa?
Non posso dire niente perché la questione è ancora aperta. Non voglio interferire in nessun modo. Non voglio che i giudici siano influenzati né in un senso né nell'altro. Voi avete sbagliato a pubblicare la sentenza.
L'abbiamo pubblicata noi, il Corriere della Sera e tutti i giornali del Paese.
Non dovevate dare la notizia, non doveva darla lei. Non è definitiva quella sentenza.
Delle sentenze, anche se di primo grado, si può dare notizia. C'è ancora questa libertà.
Dovevate specificare meglio che non eravamo al terzo grado di giudizio ma solo al primo. E dissento dal fatto che in questo Paese si possa dare notizia di atti che sono attualmente parte di un fascicolo che deve ancora essere esaminato dai giudici di appello. Questo non va bene. Chi fa gli articoli li fa sempre a senso unico in questo Paese.
Quello che non mi è chiaro è la tempistica. Dopo la sentenza a suo sfavore lei ha denunciato la sua portaborse per furto? O prima della sentenza?
No, non te la dico la tempistica. I dati sono questi: io ho fatto ricorso, lei è stata rinviata a giudizio. Non entro nei particolari. Entrambe le situazioni sono al vaglio dei giudici. La signora Celestina Soranna è stata denunciata per furto ai miei danni. Questo è quello che devi scrivere. Non bisogna dire niente altro.