Scuola e Lavoro
«Portiamo i negozi più chic nel centro storico»
La proposta del sindaco. Perplessi i negiozianti.
Trani - lunedì 4 maggio 2009
Il sindaco di Trani rilancia le sue idee per lo sviluppo economico del centro storico. «Mi piacerebbe portare lì i negozi più esclusivi della città. Con qualche imprenditore ho avuto modo di parlarne, seppur informalmente. La loro presenza nel centro storico darebbe ulteriore prestigio all'intera zona, rendendola ancora più attraente. Noi, come amministrazione, potremmo pensare di agevolare l'operazione non facendo pagare l'Ici a chi sposerà l'idea».
La proposta del sindaco è stata rilanciata da Traniweb ai commercianti, apparsi piuttosto freddini. «Non abbiamo mai ricevuto - dicono - una vera proposta su cui confrontarci. Il primo cittadino ha affrontato l'argomento con qualcuno, ma si è trattato semplicemente di un pour parler, anche piuttosto datato. L'idea, in linea teorica, potrebbe anche essere presa in considerazione, ma bisognerà prima mettere in chiaro determinate condizioni».
Proviamo a riassumere i concetti espressi dai commercianti: «Il solo taglio dell'Ici non è un'agevolazione così allettante da spingerci ad una scelta di questa tipo. Innanzitutto va scelta una zona commerciale perché è impensabile chiederci di aprire punti vendita alla rinfusa ed in ordine sparso. Bisognerebbe individuare una strada dello shopping, dotarla di servizi e collegarla bene con il piano della viabilità e della sosta».
I commercianti pongono poi il problema degli affitti: «Non crediamo che il Comune disponga di immobili, uno attaccato all'altro, da concederci. Per porre in essere questo progetto dovremmo trattare con dei privati per l'affitto dei locali. I prezzi nel centro storico sono schizzati alle stelle e, con la crisi economica attuale, non sarebbe semplice coniugare gli interessi di entrambe le parti. Discorso a parte quello delle eventuali ristrutturazioni: conti alla mano, per noi imprenditori l'investimento sarebbe esorbitante e poco redditizio».
Troppe incognite, dunque, anche se l'idea, suggestiva, piace. I commercianti però preferiscono i fatti alle parole: «Di questo progetto il sindaco ne ha parlato con voi della stampa e non con noi. Fino a quando non ci convocherà ufficialmente e non affronteremo la questione intorno ad un tavolo, l'ipotesi di aprire dei punti vendita nel centro storico resta aria fritta».
La proposta del sindaco è stata rilanciata da Traniweb ai commercianti, apparsi piuttosto freddini. «Non abbiamo mai ricevuto - dicono - una vera proposta su cui confrontarci. Il primo cittadino ha affrontato l'argomento con qualcuno, ma si è trattato semplicemente di un pour parler, anche piuttosto datato. L'idea, in linea teorica, potrebbe anche essere presa in considerazione, ma bisognerà prima mettere in chiaro determinate condizioni».
Proviamo a riassumere i concetti espressi dai commercianti: «Il solo taglio dell'Ici non è un'agevolazione così allettante da spingerci ad una scelta di questa tipo. Innanzitutto va scelta una zona commerciale perché è impensabile chiederci di aprire punti vendita alla rinfusa ed in ordine sparso. Bisognerebbe individuare una strada dello shopping, dotarla di servizi e collegarla bene con il piano della viabilità e della sosta».
I commercianti pongono poi il problema degli affitti: «Non crediamo che il Comune disponga di immobili, uno attaccato all'altro, da concederci. Per porre in essere questo progetto dovremmo trattare con dei privati per l'affitto dei locali. I prezzi nel centro storico sono schizzati alle stelle e, con la crisi economica attuale, non sarebbe semplice coniugare gli interessi di entrambe le parti. Discorso a parte quello delle eventuali ristrutturazioni: conti alla mano, per noi imprenditori l'investimento sarebbe esorbitante e poco redditizio».
Troppe incognite, dunque, anche se l'idea, suggestiva, piace. I commercianti però preferiscono i fatti alle parole: «Di questo progetto il sindaco ne ha parlato con voi della stampa e non con noi. Fino a quando non ci convocherà ufficialmente e non affronteremo la questione intorno ad un tavolo, l'ipotesi di aprire dei punti vendita nel centro storico resta aria fritta».