Vita di città

Porto di Trani, è tempo per un piano regolatore

Interevento del Consigliere Comunale Franco Caffarella

«La nuova provincia Bat deve essere l'occasione per far riacquistare al porto di Trani l'importanza strategica che ne ha caratterizzato la storia nei traffici marittimi pugliesi». Ne è convinto il consigliere comunale Franco Caffarella che interviene sull'inserimento del porto di Trani nei finanzamenti stato-regione, legati alla portualistica pugliese, preannunciato dall'On.le Gabriella Carlucci.

«Nel rilevare con piacere l'impegno dell'on.le Carlucci sulla vicenda, ritengo che questa rappresenti, come poche altre, davvero una occasione da non perdere per lo sviluppo economico e turistico della città di Trani, lavorando in sinergia anche tra enti e istituzioni di diverso livello e colore politico, così come è stato egregiamente fatto in questi ultimi tempi, anche per altre vicende, dal Sindaco Pinuccio Tarantini e dai competenti organi politici della Regione Puglia. Una volta che si saranno spente le luci della ribalta della competizione elettorale provinciale, il che accadrà al massimo tra 45 giorni, con l'inevitabile carico delle contrapposizioni elettorali, si abbandoni il politichese e si scenda sul piano della progettualità concreta, decidendo tempi e modi di intervento per l'ampliamento del porto di Trani.

L'invito che rivolgo all'Amministrazione Comunale è di non farsi trovare impreparata e quindi di dotarsi un Piano Regolatore del Porto che individui, con l'auspicato ampliamento, le linee di sviluppo dello scalo tranese, salvaguardone l'assoluta unicità derivante dall'attuale bacino portuale, incastonato in un'ansa naturale ed in un contesto storico ed architettonico che non ha eguali non soltanto in Puglia. La nuova provincia, nel dotarsi di un proprio piano della portualità, dovrà necessariamente tenere conto dello sviluppo del porto di Trani, valorizzandone il primato acquisito nella diportistica e sfruttando antiche e recenti competenze acquisite nel trasporto.

Non si è compreso appieno, purtroppo, nella nostra Città, il valore aggiunto che deriva a Trani dalla presenza in città di un ufficio della Dogana, nonchè dell'attribuzione di compiti di polizia di frontiera alle autorità di PS. Il know-how acquisito nel collegamento marittimo con la Croazia, è stato messo troppo presto in soffitta, a causa di polemiche molto spesso strumentali e che comunque dovevano puntare al miglioramento del servizio e non al suo affossamento politico. Si lavori in sinergia, dunque, con l'autorevole inserimento dei primi organi politici dela Bat, per sfruttare i finanziamenti europei destinati alla portualistica.

L'imminente ingresso della Croazia nella Unione Europea è stato favorito da misure di sostegno alla integrazione tra le due sponde dell'Adriatico, che prevedeono proprio il sostegno a progetti che favoriscano i collegamenti marittimi. C'è spazio sia per le legittime ambizioni del porto di Barletta, a cui tutti riconoscono una valenza commerciale, e che si regge molto anche sulla movimentazione dei marmi lavorati delle industrie tranesi, nell'ambito dei progetti dell'Autorità del Levante (cui aderisce con Bari e Manfredonia) che per una valorizzazione di Trani quale porto d'imbarco passeggeri per i paesi che si affacciano sull'altra sponda del mare Adriatico.»

Franco Caffarella
Consigliere Comunale della Città di Trani
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