Politica
«Pranzo indigesto? Sfiduciate Tarantini»
Cialdella invita i consiglieri e gli assessori scontenti ad un gesto forte. L'esponente del Pri «L'amministrazione Tarantini è un'oligarchia che non opera bene»
Trani - lunedì 4 aprile 2011
«Al consigliere comunale Ferri ed a tutti i suoi colleghi che per ora solo a parole hanno criticato l'operato dell'amministrazione, se è vero che hanno a cuore le sorti della città, chiediamo di far seguire i fatti alle parole prendendo definitivamente le distanze facendo mancare il sostegno a chi sta rovinando Trani». Vito Cialdella (Pri) è per le misure forti.
«Da tempo - scrive Cialdella - sosteniamo che l'amministrazione Tarantini è un'oligarchia che non opera bene per le sorti della città. Continuare a sostenerla in vita non farà altro che peggiorare la situazione specialmente se alimentata con insalata russa indigesta e nauseante , ora solo a parole, anche da parte di commensali assessori e consiglieri. L'episodio del pranzo costato tanto alle tasche dei cittadini, avvolto dal mistero dei partecipanti e del menu, è emblematico se solo si pensa che il messaggio lanciato da questa amministrazione è premiare i debitori dando loro lavoro, soldi e onore».
«Sulla legittimità del ristorante in una chiesa ancora consacrata lasciamo ad altri l'incombenza di giudicare - conclude Cialdella - ma sull'opportunità di utilizzare proprio quel ristorante per un pranzo ufficiale a spese nostre senza sapere chi lo ha deciso e per quale valido motivo non ha informato l'assessore Memola, competente per il capitolo di spesa attinto, politicamente ci porta a chiedere le dimissioni dello stesso unitamente agli altri assessori che non condividono questo modo di amministrare».
«Da tempo - scrive Cialdella - sosteniamo che l'amministrazione Tarantini è un'oligarchia che non opera bene per le sorti della città. Continuare a sostenerla in vita non farà altro che peggiorare la situazione specialmente se alimentata con insalata russa indigesta e nauseante , ora solo a parole, anche da parte di commensali assessori e consiglieri. L'episodio del pranzo costato tanto alle tasche dei cittadini, avvolto dal mistero dei partecipanti e del menu, è emblematico se solo si pensa che il messaggio lanciato da questa amministrazione è premiare i debitori dando loro lavoro, soldi e onore».
«Sulla legittimità del ristorante in una chiesa ancora consacrata lasciamo ad altri l'incombenza di giudicare - conclude Cialdella - ma sull'opportunità di utilizzare proprio quel ristorante per un pranzo ufficiale a spese nostre senza sapere chi lo ha deciso e per quale valido motivo non ha informato l'assessore Memola, competente per il capitolo di spesa attinto, politicamente ci porta a chiedere le dimissioni dello stesso unitamente agli altri assessori che non condividono questo modo di amministrare».