Scuola e Lavoro
Prof. de Iuliis: "Una scuola senza voti, perché studiare è amare"
La riflessione di Gianni de Iulis dopo lo straordinario riscontro di "Dantiamo tutto l'anno"
Trani - mercoledì 31 marzo 2021
10.23
"Una Scuola senza voti, crediti, valutazioni? Si può. È triste pensare che intere generazioni di studenti si siano svegliati la mattina, e continuino a farlo ancora, per inseguire un numero. Né si dimentichi che il verbo «studiare» deriva dal latino «studere», il cui etimo fa risaltare una derivazione semantica di volontà e d'amore, un anelito metafisico connaturato alla ricerca umana. Studiare significa amare. Un numero, un giudizio, un voto, un credito umiliano un'attività così edificante.
Trarre via la scuola dalle secche di un sistema premiante che la nullifica è un dover essere. Senza tale sistema si studierebbe/amerebbe per il gusto di conoscere, di crescere, di diventare cittadini attivi e individui completi. Senza ricorrere nemmeno a mezzi diseducativi e avvilenti per giungere a un numero senza amare (aggiungo: talvolta con tutti i mezzi possibili…). Ci sono esperienze ed esempi concreti che ci autorizzano a non relegare tale possibilità nella sfera dell'utopia.
Un esempio concreto: sabato 27 marzo si è svolta la cerimonia di premiazione di un concorso organizzato dal Liceo Vecchi di Trani, «DantiAMO tutto l'anno», rivolto agli studenti delle scuole medie e superiori della Puglia per celebrare il settecentesimo anniversario della morte di Dante. Più di settecento studenti hanno ritenuto d'irrompere nell'Universo dantesco con lavori profondi, creativi, talvolta geniali, senza la pressione del voto, del credito, del giudizio, esulando da un sistema premiante che stritola la formazione e l'istruzione. Con perizia filologica e con attenzione alla storia degli effetti del pensiero e dell'opera del Maestro, gestendo con rara disinvoltura anche l'attualizzazione dell'insegnamento del Fiorentino per eccellenza. È quindi possibile ottenere l'impegno dei giovani anche senza la prospettiva della valutazione, e il concorso «DantiAMO tutto l'anno» sembra essere stato il volano di un nuovo modello di Scuola, che senza voti e in generale senza valutazione raggiungerebbe in maniera più fluida ed efficace i propri obiettivi."
Trarre via la scuola dalle secche di un sistema premiante che la nullifica è un dover essere. Senza tale sistema si studierebbe/amerebbe per il gusto di conoscere, di crescere, di diventare cittadini attivi e individui completi. Senza ricorrere nemmeno a mezzi diseducativi e avvilenti per giungere a un numero senza amare (aggiungo: talvolta con tutti i mezzi possibili…). Ci sono esperienze ed esempi concreti che ci autorizzano a non relegare tale possibilità nella sfera dell'utopia.
Un esempio concreto: sabato 27 marzo si è svolta la cerimonia di premiazione di un concorso organizzato dal Liceo Vecchi di Trani, «DantiAMO tutto l'anno», rivolto agli studenti delle scuole medie e superiori della Puglia per celebrare il settecentesimo anniversario della morte di Dante. Più di settecento studenti hanno ritenuto d'irrompere nell'Universo dantesco con lavori profondi, creativi, talvolta geniali, senza la pressione del voto, del credito, del giudizio, esulando da un sistema premiante che stritola la formazione e l'istruzione. Con perizia filologica e con attenzione alla storia degli effetti del pensiero e dell'opera del Maestro, gestendo con rara disinvoltura anche l'attualizzazione dell'insegnamento del Fiorentino per eccellenza. È quindi possibile ottenere l'impegno dei giovani anche senza la prospettiva della valutazione, e il concorso «DantiAMO tutto l'anno» sembra essere stato il volano di un nuovo modello di Scuola, che senza voti e in generale senza valutazione raggiungerebbe in maniera più fluida ed efficace i propri obiettivi."