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Prolungamento sottopasso pedonale stazione di Trani: progetto di milioni di euro su aree di proprietà delle Ferrovie dello Stato

Articolo97: "Ancora una volta, non si è pensato a coinvolgere i cittadini"

«Con determina dirigenziale n.2042 del 13.12.2024 - si legge in una nota a firma del Movimento Articolo97 - è stata liquidata la spesa di euro 160.600,00 finalizzata a consentire la esecuzione delle opere per la realizzazione del prolungamento del sottopasso pedonale della stazione verso Via del Ponte Romano.
L'opera del prolungamento del sottopasso della stazione era ed è strategica ed essenziale per i cittadini che risiedono oltre la linea ferroviaria, soprattutto in funzione della chiusura del passaggio a livello di Via De Robertis per la durata delle opere del sottovia a realizzarsi da RFI e per il futuro.
È positivo il fatto che l'amministrazione comunale ha finalmente dato ascolto alle insistenti richieste di comitati e movimenti, compreso ART.97 – LIBERI E TRASPARENTI, di provvedere in primis alla realizzazione del prolungamento della stazione, di fatto decontestualizzandolo dal mega progetto.
È, però, fonte di preoccupazione quanto emerge dalla premessa della determina con riferimento alle maggiori opere finanziate dal PNRR per 5.500.000,00 euro sulle aree dismesse della ferrovia.
Si apprendono due circostanze:
1) la sopraggiunta necessità, dapprima imprevedibile (?), di rimodulazione delle aree di intervento, a causa della non praticabile contemporaneità di realizzazione con il cantiere di rinnovo della Trazione Elettrica della stazione di Trani e della tratta ferroviaria Bisceglie –Trani, intervento anch'esso finanziato con fondi PNRR e per il quale la fine lavori è prevista per fine anno 2025;
2) la nuova perimetrazione delle aree di intervento che va a modificare e ridurre la precedente perimetrazione sulla base della quale erano stati elaborati ed approvati il PFTE e il Progetto definitivo con conseguente rimodulazione del progetto.
Come possa essere stato presentato un progetto di milioni di euro su aree ancora di proprietà di RFI e sulle quali erano già previsti lavori, non è dato sapere.
Ci chiediamo se sia davvero utile alla città un progetto di cui, allo stato, trarrebbe vantaggio solamente RFI trasferendo al Comune "aree dismesse" non certo a titolo gratuito, se sia davvero opportuno e soprattutto sicuro realizzare lungo la tratta ferroviaria un "parco" lineare e per la maggior parte sopraelevato con pista ciclabile e accessori a pochi metri dai binari.
Forse sarebbe stato necessario riqualificare le aree buie e dismesse, ancora con insediamenti di opifici, lungo la ferroviaria sulle strade urbane (e non ferroviarie), a partire da Via Verdi fino a Via Cappuccini.
È inutile dire che, ancora una volta, non si è pensato a coinvolgere i cittadini in virtù dell'arroganza congenita di certi amministratori che pretendono di conoscere le esigenze di una città trasformata in peius negli ultimi dieci anni».
  • Rete Ferroviaria Italiana
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