Cronaca
Prosciolti Affatato e Di Leo, nessuna violazione nel "caso Lum"
La sentenza emessa questa mattina dal gip di Trani, Francesco Messina
Trani - mercoledì 29 aprile 2015
12.35
L'ex dirigente dell'Ufficio Tecnico Comunale di Trani, l'ingegner Giuseppe Affatato, ed il costruttore di origini andriesi Riccardo Di Leo, in qualità di amministratore della Srl Constructa, sono stati prosciolti dall'accusa di concorso in abuso d'ufficio e violazione del Testo Unico in materia di edilizia per il cambio di destinazione d'uso dell'immobile di Via Andria dove ha sede l'Università Lum.
La sentenza di non luogo a procedere è stata pronunciata stamattina dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Francesco Messina. Inizialmente la Procura della Repubblica aveva chiesto il rinvio a giudizio di entrambi gli imputati, salvo poi tornare sui suoi passi e chiedere il proscioglimento; così come avevano chiesto al gup i difensori Domenico Di Terlizzi e Francesco Di Marzio.
La Srl Constructa è proprietaria della vasta area che frutta 360mila euro annui per la locazione all'Università fondata da Giuseppe Degennaro, mai coinvolta nell'inchiesta. L'immobile era catalogato come impianto produttivo e polifunzionale e commerciale. Successivamente l'imprenditore Di Leo chiese all'Ufficio Tecnico del Comune il cambio di destinazione d'uso per adibirlo a sede universitaria e dunque "ospitare" la Lum.
Ma secondo quanto inizialmente prospettò la Procura tranese la pratica di Affatato sarebbe stata connotata da illeciti, con l'ex numero uno dell'Utc che sarebbe stato istigato da Di Leo. A seguito del cambio della destinazione d'uso sarebbe stata "eseguita una lottizzazione abusiva della relativa particella a scopo edilizio in quanto le opere realizzate comportavano la trasformazione urbanistica ed edilizia del lotto, in violazione del Pug di Trani adottato dal consiglio comunale il 31 marzo 2009". S'ipotizzò che il vincolo sarebbe stato violato da Affatato e dalla vicenda la Srl Constructa avrebbe conseguito "un ingiusto vantaggio patrimoniale". Ma ora le accuse sono cadute. Tra 90 giorni il deposito delle motivazioni del proscioglimento.
La sentenza di non luogo a procedere è stata pronunciata stamattina dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Trani Francesco Messina. Inizialmente la Procura della Repubblica aveva chiesto il rinvio a giudizio di entrambi gli imputati, salvo poi tornare sui suoi passi e chiedere il proscioglimento; così come avevano chiesto al gup i difensori Domenico Di Terlizzi e Francesco Di Marzio.
La Srl Constructa è proprietaria della vasta area che frutta 360mila euro annui per la locazione all'Università fondata da Giuseppe Degennaro, mai coinvolta nell'inchiesta. L'immobile era catalogato come impianto produttivo e polifunzionale e commerciale. Successivamente l'imprenditore Di Leo chiese all'Ufficio Tecnico del Comune il cambio di destinazione d'uso per adibirlo a sede universitaria e dunque "ospitare" la Lum.
Ma secondo quanto inizialmente prospettò la Procura tranese la pratica di Affatato sarebbe stata connotata da illeciti, con l'ex numero uno dell'Utc che sarebbe stato istigato da Di Leo. A seguito del cambio della destinazione d'uso sarebbe stata "eseguita una lottizzazione abusiva della relativa particella a scopo edilizio in quanto le opere realizzate comportavano la trasformazione urbanistica ed edilizia del lotto, in violazione del Pug di Trani adottato dal consiglio comunale il 31 marzo 2009". S'ipotizzò che il vincolo sarebbe stato violato da Affatato e dalla vicenda la Srl Constructa avrebbe conseguito "un ingiusto vantaggio patrimoniale". Ma ora le accuse sono cadute. Tra 90 giorni il deposito delle motivazioni del proscioglimento.