Attualità
Prossima apertura archivio di stato a Barletta? Il Comitato invia nuovo esposto agli organi preposti
«Non capiamo in quale veste l'ex direttore ora in pensione possa fare questo tipo di annunci»
Trani - giovedì 11 gennaio 2024
10.00
«Apprendiamo da alcuni organi di stampa che l' "ex direttore" in pensione dell'Archivio di Stato di Bari e delle Sezioni di Trani e Barletta, cav. Michele Grimaldi, ha annunciato la apertura della sede di Barletta per il prossimo mese di febbraio ed ha, altresì, comunicato di essere ancora in attesa del parere di congruità del demanio per l'acquisto da parte del Ministero della Cultura dell'ex palazzo delle poste al fine di adibirlo a sede dell'Archivio di Stato»: lo afferma in una nota il presidente del Comitato Pro Archivio di Stato, Alessandro Moscatelli.
«Pur non comprendendo in quale veste lo stesso possa fare questo tipo di annunci, poiché ci risulta che sia stato nominato il nuovo Direttore dell'Archivio di Stato, nella persona dell'avv. Adriano Buzzanca, è opportuno precisare che l'eterno incompiuto palazzo ex caserma Stennio o monastero dei Celestini, è destinato da anni ad ospitare la sezione e non la sede di Archivio di Stato di Barletta, allo stato ubicata al piano terra di un condominio in Via d'Aragona.
Sul punto va precisato che la sezione di Barletta è stata realizzata nel 1975 mentre quella di Trani, ubicata nel settecentesco Palazzo Valenzano risale al 1818, conservando tutto il patrimonio documentario giudiziario e notarile della antica Terra di Bari, di cui Trani era capoluogo fino al 1806. La sede provinciale dell'Archivio di Stato, anche per le norme e gli accordi conclusi in fase di istituzione della sesta provincia pugliese, non può che essere Trani.
Con riferimento all'ex palazzo delle poste che l' "ex direttore" aveva ritenuto di poter acquisire al patrimonio del Ministero della Cultura, per farne sede dell'Archivio di Stato, è opportuno rammentare che il corrispettivo dallo stesso indicato in euro 4.250.000,00 appariva del tutto spropositato rispetto al valore di stima pari ad euro 1.730.000,00, così come determinato dai tecnici del Comune di Barletta in data 29.12.2020.
Il comitato pro Archivio di Stato a Trani, anche in considerazione della totale inerzia degli amministratori locali, ha inviato un dettagliato esposto agli organi ministeriali, corredato da documentazione, al Prefetto della provincia BAT, al Sindaco di Trani ed alle Procure della Corte dei Conti di Puglia e Lazio, chiedendo di intervenire».
«Pur non comprendendo in quale veste lo stesso possa fare questo tipo di annunci, poiché ci risulta che sia stato nominato il nuovo Direttore dell'Archivio di Stato, nella persona dell'avv. Adriano Buzzanca, è opportuno precisare che l'eterno incompiuto palazzo ex caserma Stennio o monastero dei Celestini, è destinato da anni ad ospitare la sezione e non la sede di Archivio di Stato di Barletta, allo stato ubicata al piano terra di un condominio in Via d'Aragona.
Sul punto va precisato che la sezione di Barletta è stata realizzata nel 1975 mentre quella di Trani, ubicata nel settecentesco Palazzo Valenzano risale al 1818, conservando tutto il patrimonio documentario giudiziario e notarile della antica Terra di Bari, di cui Trani era capoluogo fino al 1806. La sede provinciale dell'Archivio di Stato, anche per le norme e gli accordi conclusi in fase di istituzione della sesta provincia pugliese, non può che essere Trani.
Con riferimento all'ex palazzo delle poste che l' "ex direttore" aveva ritenuto di poter acquisire al patrimonio del Ministero della Cultura, per farne sede dell'Archivio di Stato, è opportuno rammentare che il corrispettivo dallo stesso indicato in euro 4.250.000,00 appariva del tutto spropositato rispetto al valore di stima pari ad euro 1.730.000,00, così come determinato dai tecnici del Comune di Barletta in data 29.12.2020.
Il comitato pro Archivio di Stato a Trani, anche in considerazione della totale inerzia degli amministratori locali, ha inviato un dettagliato esposto agli organi ministeriali, corredato da documentazione, al Prefetto della provincia BAT, al Sindaco di Trani ed alle Procure della Corte dei Conti di Puglia e Lazio, chiedendo di intervenire».