Politica
Proteste e forconi, Antonio Befano querela Beppe Grillo
Presentata denuncia per "istigazione militari a disubbidire alle leggi"
Trani - giovedì 12 dicembre 2013
17.52
Come annunciato questa mattina da Giovanni Ronco nella sua rubrica del giovedì "Avviso di chiamata", Antonio Befano (Nuovo Centrodestra) ha denunciato il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, per "istigazione di militari a disubbidire alle leggi" (articolo 266 del codice penale). La formale querela è stata presentata da Befano nella serata di ieri presso la stazione dei Carabinieri di Trani.
«Il 10 dicembre - si legge nel verbale di querela - mentre curiosavo su internet è precisamente sul sito beppegrillo.it ossia Giuseppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, quest'ultimo lasciava una lettera aperta con la quale istigava i militari delle Forze Armate nonché le Forze di Polizia a disobbedire alle leggi. Detta lettera aperta veniva inviata anche al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, al Capo della Polizia di Stato e al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, tranne che al Presidente della Repubblica il quale secondo l'articolo 87 della Costituzione rappresenta il Capo delle Forze Armate, non ché riportata su diverse testate giornalistiche nazionali online, nella quale si legge testualmente: "Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo cosi degradante". Al di là dei giudizi di merito sulla classe politica, legittimi, il denunciante rivela nelle parole di Grillo l'istigazione dei militari a disobbedire alle leggi, a violare il giuramento dato e ai doveri della disciplina militare e agli altri doveri inerenti al loro stato e, aggiungo, volontà di sovvertire "con rivoluzione" l'ordinamento democratico dell'Italia. Per quanto esposto, io sottoscritto Befano Antonio sporgo legale e formale querela nei confronti del leader del movimento 5 Stelle Giuseppe Grillo per il reato di cui all'art. 266 del codice penale e per ogni altro reato sia ravvisabile nei fatti da me narrati, chiedendone la più severa punizione a norma di legge».
Antonio Befano ha spiegato, in un post pubblicato sulla propria bacheca Facebook, le ragioni di questo gesto: «Le parole di Beppe Grillo, strumentali, minano la libertà di tutti: di chi sciopera e di chi non sciopera, di chi è nelle istituzioni con il voto dei cittadini e di chi è fuori. Immaginate se le forze armate smettessero di svolgere la loro funzione!? Qui si parla si rovesciamento dell'ordinamento democratico. Altro che chiacchiere!! Con la mia denuncia, come hanno fatto altri del resto, ho voluto prendere nettamente le distanze del Beppe Grillo e dalla sua voglia di rivoluzione». Con la querela, Befano si è riservato la costituzione di parte civile nell'instaurando procedimento penale. Vi terremo aggiornati.
«Il 10 dicembre - si legge nel verbale di querela - mentre curiosavo su internet è precisamente sul sito beppegrillo.it ossia Giuseppe Grillo, leader del Movimento 5 stelle, quest'ultimo lasciava una lettera aperta con la quale istigava i militari delle Forze Armate nonché le Forze di Polizia a disobbedire alle leggi. Detta lettera aperta veniva inviata anche al Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, al Capo della Polizia di Stato e al Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, tranne che al Presidente della Repubblica il quale secondo l'articolo 87 della Costituzione rappresenta il Capo delle Forze Armate, non ché riportata su diverse testate giornalistiche nazionali online, nella quale si legge testualmente: "Vi chiedo di non proteggere più questa classe politica che ha portato l'Italia allo sfacelo, di non scortarli con le loro macchine blu o al supermercato, di non schierarsi davanti ai palazzi del potere infangati dalla corruzione e dal malaffare. Le forze dell'Ordine non meritano un ruolo cosi degradante". Al di là dei giudizi di merito sulla classe politica, legittimi, il denunciante rivela nelle parole di Grillo l'istigazione dei militari a disobbedire alle leggi, a violare il giuramento dato e ai doveri della disciplina militare e agli altri doveri inerenti al loro stato e, aggiungo, volontà di sovvertire "con rivoluzione" l'ordinamento democratico dell'Italia. Per quanto esposto, io sottoscritto Befano Antonio sporgo legale e formale querela nei confronti del leader del movimento 5 Stelle Giuseppe Grillo per il reato di cui all'art. 266 del codice penale e per ogni altro reato sia ravvisabile nei fatti da me narrati, chiedendone la più severa punizione a norma di legge».
Antonio Befano ha spiegato, in un post pubblicato sulla propria bacheca Facebook, le ragioni di questo gesto: «Le parole di Beppe Grillo, strumentali, minano la libertà di tutti: di chi sciopera e di chi non sciopera, di chi è nelle istituzioni con il voto dei cittadini e di chi è fuori. Immaginate se le forze armate smettessero di svolgere la loro funzione!? Qui si parla si rovesciamento dell'ordinamento democratico. Altro che chiacchiere!! Con la mia denuncia, come hanno fatto altri del resto, ho voluto prendere nettamente le distanze del Beppe Grillo e dalla sua voglia di rivoluzione». Con la querela, Befano si è riservato la costituzione di parte civile nell'instaurando procedimento penale. Vi terremo aggiornati.