Politica
Pulizia uffici comunali e giudiziari, coop tagliate fuori
Laurora (Upf): «Disatteso ciò che il Consiglio aveva deliberato». Per l'espletamento dei servizi inevitabile affidamento alla Consip
Trani - sabato 31 agosto 2013
12.30
Cooperative sociali al palo per l'espletamento dei servizi di pulizia degli uffici comunali e quelli giudiziari. Con una determina del 24 maggio scorso, il dirigente della quarta ripartizione ha deciso per l'accorpamento degli appalti. Questa decisione, comportando l'inevitabile superamento della soglia prevista dal decreto legislativo 163/06 (e che permetteva gli affidamenti diretti), impone alla pubblica amministrazione una procedura di affidamento tramite adesione alla Consip, società per azioni del ministero dell'economia e delle finanze.
Tommaso Laurora (UpF) non ci sta. Il consigliere ha scritto un'interrogazione al sindaco, al presidente del Consiglio comunale, al segretario generale ed ai dirigenti ed agli assessori per chiedere spiegazioni in merito: «Con delibera di Consiglio comunale del 15 marzo scorso – scrive Laurora - è stato espresso l'atto di indirizzo in base al quale si intendeva affidare a cooperative sociali i servizi di pulizia della città. La maggior parte di questi servizi recava un importo sotto soglia rispetto al decreto legislativo 163/06 permettendo così gli affidamenti diretti. Con la successiva determina dirigenziale del 24 maggio alcuni di questi servizi sono stati accorpati. L'accorpamento ha determinato l'inevitabile superamento della soglia per procedere all'affidamento diretto alle cooperative sociali per applicare la procedura di adesione alla Consip Spa. Perché l'amministrazione ha deciso così, determinando l'impossibilità di affidare questi servizi alle cooperative sociali di tipo B? Il Consiglio comunale non aveva deliberato altro? Può una determina dirigenziale stabilire qualcosa di diverso da quello stabilito in Consiglio comunale?».
Tommaso Laurora (UpF) non ci sta. Il consigliere ha scritto un'interrogazione al sindaco, al presidente del Consiglio comunale, al segretario generale ed ai dirigenti ed agli assessori per chiedere spiegazioni in merito: «Con delibera di Consiglio comunale del 15 marzo scorso – scrive Laurora - è stato espresso l'atto di indirizzo in base al quale si intendeva affidare a cooperative sociali i servizi di pulizia della città. La maggior parte di questi servizi recava un importo sotto soglia rispetto al decreto legislativo 163/06 permettendo così gli affidamenti diretti. Con la successiva determina dirigenziale del 24 maggio alcuni di questi servizi sono stati accorpati. L'accorpamento ha determinato l'inevitabile superamento della soglia per procedere all'affidamento diretto alle cooperative sociali per applicare la procedura di adesione alla Consip Spa. Perché l'amministrazione ha deciso così, determinando l'impossibilità di affidare questi servizi alle cooperative sociali di tipo B? Il Consiglio comunale non aveva deliberato altro? Può una determina dirigenziale stabilire qualcosa di diverso da quello stabilito in Consiglio comunale?».