Politica
"Questione rom", Antonio Loconte propone un regolamento
Divieti e controlli protocollati dal commissario cittadino di Riva Destra
Trani - martedì 25 agosto 2015
7.19
«Il malcontento e la preoccupazione di numerosi cittadini in relazione all'invasione incontrollata di extracomunitari e rom che attentano continuamente alla sicurezza, all'ordine pubblico, alla salute di tranesi e turisti» hanno portato il commissario cittadino di Riva Destra, Antonio Loconte, a protocollare un documento in cui si richiede di intervenire con urgenza per risolvere la "questione rom".
«Sono stati segnalati episodi di aggressioni accompagnate dall'uso di coltelli - continua Loconte -. Le vittime sono anche i commercianti che sono continuamente importunati dal viavai nei loro esercizi commerciali. Inoltre, si assiste all'occupazione abusiva di spazi comunali per il bivacco. Quindi, vista la totale assenza di una regolamentazione e l'evidente emergenza si richiede l'immediata stesura di un regolamento».
Secondo il commissario cittadino di Riva Destra, il regolamento deve prevedere una serie di precise prescrizioni: controlli "a tappeto" di documenti di identità e permessi di soggiorno di soggetti ritenuti pericolosi; divieto di occupare abusivamente spazi pubblici o ad utilizzo collettivo; divieto di bivaccare nei portici, nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi, nei giardini in modo contrario al pubblico decoro o recando intralcio o disturbo; divieto di introdursi e fermarsi sotto i portici, i loggiati, gli androni degli edifici aperti al pubblico per mangiare, dormire e compiere atti contrari alla pulizia e decoro dei luoghi; divieto di assumere qualsiasi comportamento contrario alla pubblica decenza, al decoro urbano o che rechi molestia ai cittadini; divieto di effettuare operazioni di pulizia personale presso le pubbliche fontane; divieto di raccogliere questue ed elemosine in prossimità di incroci stradali, impianti semaforici e strade urbane dove l'attività potrebbe creare problemi di intralcio alla circolazione stradale e problemi di sicurezza ai cittadini e chi esercita l'accattonaggio stesso; divieto di raccogliere questue ed elemosine all'ingresso o nelle adiacenze di supermercati e generi alimentari a salvaguardia delle condizioni igienico-sanitarie dei consumatori, o nelle adiacenze di strutture sanitarie, luoghi di culto e aree cimiteriali; intervento dei servizi sociali per combattere il fenomeno dello sfruttamento minorile finalizzato all'attività di questua.
«Sono stati segnalati episodi di aggressioni accompagnate dall'uso di coltelli - continua Loconte -. Le vittime sono anche i commercianti che sono continuamente importunati dal viavai nei loro esercizi commerciali. Inoltre, si assiste all'occupazione abusiva di spazi comunali per il bivacco. Quindi, vista la totale assenza di una regolamentazione e l'evidente emergenza si richiede l'immediata stesura di un regolamento».
Secondo il commissario cittadino di Riva Destra, il regolamento deve prevedere una serie di precise prescrizioni: controlli "a tappeto" di documenti di identità e permessi di soggiorno di soggetti ritenuti pericolosi; divieto di occupare abusivamente spazi pubblici o ad utilizzo collettivo; divieto di bivaccare nei portici, nelle strade, nelle piazze, sui marciapiedi, nei giardini in modo contrario al pubblico decoro o recando intralcio o disturbo; divieto di introdursi e fermarsi sotto i portici, i loggiati, gli androni degli edifici aperti al pubblico per mangiare, dormire e compiere atti contrari alla pulizia e decoro dei luoghi; divieto di assumere qualsiasi comportamento contrario alla pubblica decenza, al decoro urbano o che rechi molestia ai cittadini; divieto di effettuare operazioni di pulizia personale presso le pubbliche fontane; divieto di raccogliere questue ed elemosine in prossimità di incroci stradali, impianti semaforici e strade urbane dove l'attività potrebbe creare problemi di intralcio alla circolazione stradale e problemi di sicurezza ai cittadini e chi esercita l'accattonaggio stesso; divieto di raccogliere questue ed elemosine all'ingresso o nelle adiacenze di supermercati e generi alimentari a salvaguardia delle condizioni igienico-sanitarie dei consumatori, o nelle adiacenze di strutture sanitarie, luoghi di culto e aree cimiteriali; intervento dei servizi sociali per combattere il fenomeno dello sfruttamento minorile finalizzato all'attività di questua.