Politica
Raimondo Lima apre il fuoco sui giovani di destra
«Stessi limiti dei grandi. Meglio essere avanguardia che retroguardia». Parla il referente del circolo Nuovo Italia di Trani
Trani - sabato 5 novembre 2011
12.05
Lo sfogo su Gioven tv degli internauti di destra ha sollevato la polvere nascosta sotto il tappeto del PdL. Dai richiami dei generali alle critiche dei movimenti giovanili satelliti. Tutto in poche ore. E così, dopo il nostro articolo, in redazione arriva la nota di Raimondo Lima del circolo Nuovo Italia: «Chi si chiede dove sia il PdL a Trani – scrive Lima - inizi a chiedersi dove sia la Giovane Italia a Trani. Evidentemente anche a livello giovanile i vertici non funzionano o quantomeno non sanno far politica. Eppure, nonostante Trani vanti il coordinatore regionale e provinciale della Giovane Italia da mesi non viene convocata neanche una riunione cittadina».
L'affondo di Lima non si ferma qui: «In città i giovani del PdL rappresentano da sempre la maggioranza e questo lo dimostra il proliferare, specie nell'ultimo periodo, di associazioni giovanili dell'area PdL. Come si può criticare un partito, ormai alle soglie dell'atteso congresso se poi non si è in grado neanche di coagulare e mediare tra tutte le anime giovanili del PdL? Forse c'è chi dimentica che la forza del nostro partito è proprio la sintesi di più identità e anime. Ci sono diversi modi di esser giovani. Per quanto mi riguarda da sempre preferisco essere avanguardia, piuttosto che retroguardia».
L'affondo di Lima non si ferma qui: «In città i giovani del PdL rappresentano da sempre la maggioranza e questo lo dimostra il proliferare, specie nell'ultimo periodo, di associazioni giovanili dell'area PdL. Come si può criticare un partito, ormai alle soglie dell'atteso congresso se poi non si è in grado neanche di coagulare e mediare tra tutte le anime giovanili del PdL? Forse c'è chi dimentica che la forza del nostro partito è proprio la sintesi di più identità e anime. Ci sono diversi modi di esser giovani. Per quanto mi riguarda da sempre preferisco essere avanguardia, piuttosto che retroguardia».