Vita di città
Recuperata e restaurata, l'àncora Papagno ora è abbandonata
Intanto arriva una manifestazione d'interesse da parte del museo di Cesenatico
Trani - giovedì 21 gennaio 2016
Qualcuno voleva esporla all'aperto in piazza Quercia; poi si parlò di Palazzo Torres (sede del Tribunale) e anche di Palazzo Beltrani (nell'androne della Pinacoteca "Ivo Scaringi"). Ma a mesi di distanza, e restauro completato, l'àncora medievale recuperata al largo di Trani nell'ottobre 2013 giace abbandonata nei Capannoni Ruggia. L'operazione di recupero fu realizzata dalla società Oceanus Orca ed è proprio il suo responsabile Umberto Papagno ad aver scritto nell'ottobre scorso al procuratore di Trani, Carlo Maria Capristo, per spiegargli che l'àncora "versa, da ormai svariati mesi, in condizioni non certo idonee, nel deposito comunale".
Proprio per questo Papagno ha chiesto, nella lettera al procuratore di Trani, che gli venga affidato il manufatto perché "lo stesso possa essere custodito idonea ente nel mentre si provvederà a consultare altri enti disponibili a riceverlo e valorizzarlo".
"In alternativa - ha avvertito Papagno - qualora l'amministrazione comunale di Trani non accetti simili condizioni, ed il manufatto rimanga nello stato attuale, cioè in totale stato di abbandono, chiedo di poter far valere il diritto di cui all'articolo 510 del codice della navigazione in merito al premio previsto al ritrovatore ed al rimborso spese per la ditta che ha effettuato il recupero". Ma cosa ancora più importante Papagno, che ha rimesso ogni decisione nelle mani del capo della Procura tranese, ha fatto presente "una manifestazione di interesse da parte del curatore del museo delle Attività subacquee Hds-Mas di Cesenatico, con conseguente disponibilità - ha concluso - ad assumersi ogni impegno di spesa riguardante le procedure di posizionamento e pubblicizzazione del manufatto, affinché lo stesso possa essere conosciuto e apprezzato".
Proprio per questo Papagno ha chiesto, nella lettera al procuratore di Trani, che gli venga affidato il manufatto perché "lo stesso possa essere custodito idonea ente nel mentre si provvederà a consultare altri enti disponibili a riceverlo e valorizzarlo".
"In alternativa - ha avvertito Papagno - qualora l'amministrazione comunale di Trani non accetti simili condizioni, ed il manufatto rimanga nello stato attuale, cioè in totale stato di abbandono, chiedo di poter far valere il diritto di cui all'articolo 510 del codice della navigazione in merito al premio previsto al ritrovatore ed al rimborso spese per la ditta che ha effettuato il recupero". Ma cosa ancora più importante Papagno, che ha rimesso ogni decisione nelle mani del capo della Procura tranese, ha fatto presente "una manifestazione di interesse da parte del curatore del museo delle Attività subacquee Hds-Mas di Cesenatico, con conseguente disponibilità - ha concluso - ad assumersi ogni impegno di spesa riguardante le procedure di posizionamento e pubblicizzazione del manufatto, affinché lo stesso possa essere conosciuto e apprezzato".