Politica
Regionali, un ultimo treno per il centrodestra?
di Alfredo Nolasco
Trani - mercoledì 27 gennaio 2010
Parte l'ennesima campagna elettorale, con possibili effetti sorpresa e con la sensazione che il PdL abbia già perso un paio di treni diretti alla riconquista della Regione Puglia.
In primis è mancata la capacità di giocare d'anticipo per capitalizzare il ritardo decisionale sulla sponda Pd, attardandosi nella scelta di un candidato che, contrariamente alle abitudini del Premier, una volta tanto non è stato selezionato secondo le logiche dei sondaggi. E da qui è partito il secondo treno: si chiama Adriana Poli Bortone e, con l'Udc a supporto, avrebbe garantito la vittoria certa ad un centrodestra che invece ha scelto l'ennesima opzione targata Salento per sferrare l'attacco finale alla ben oleata macchina da guerra vendoliana, attraverso un percorso a dir poco tortuoso.
Ergo sorride a ragione il leader di Sinistra Ecologia e Libertà e dando un'altra occhiata ai sondaggi capiamo perchè: se tiene il trend berlusconiano, il buon Rocco Palese potrebbe anche farcela. Ma sarà dura, molto dura, con un'incognita cocente: «Se non ce l'ha fatta Fitto, cinque anni fa, a battere Vendola, ce la farà, oggi, il suo clone?». Parole a caldo di una lady Adriana caustica e rediviva, che a braccetto con Casini promette scintille. Dimostrazione lapalissiana che il laboratorio Puglia è in gran fermento su tutti i fronti. Su quello della Fabbrica di Niki si toccano i nervi scoperti del malessere di casa Pd, in cui il povero Boccia s'immola ancora, ma il risultato non cambia, perchè il Governatore appare più tosto di cinque anni fa. E poi, come la Poli, ha la politica nel dna, parla un linguaggio che arriva al cuore della gente e verosimilmente ha imparato a coniugarne le aspettative con le strategie del marketing elettorale. Come la Poli, appunto.
Ma contrariamente alla scelta democratica, se pur travagliata del centrosinistra, i pidiellini hanno preferito ancora una volta aggirare la base, snobbare i sondaggi per poi sbattere la porta in faccia all'ex ministra, in quanto rea, tra l'altro, di aver puntato l'indice contro la Lega e contro una concezione fin troppo verticistica della leadership del centrodestra.
Che il Mezzogiorno sia, poi, fin troppo penalizzato dalle politiche della Lega è comunque un fatto oggettivo. Il centrodestra ha la consapevolezza che la stessa provincia di Barletta Andria Trani potrebbe fare di più, col suo bagaglio economico e socio-culturale, per contribuire alla spinta energetica di un territorio che con le sue imprese e la sua forza lavoro non può e non deve continuare a vivere all'ombra del Nord.
Date per scontate queste tematiche, non resta, infine, che prendere atto di un modus operandi del centrodestra assai discutibile, di un metodo oligarchico che persevera nell'imporre all'elettorato candidature preconfezionate nella stanze del potere. La gente, però, capisce ed ormai agisce di conseguenza, ricorrendo all'astensionismo o, perché no, al voto alternativo, opzione, quest'ultima, da cui deriverebbe il terzo polo di Casini nel laboratorio Puglia. Il quale tuttavia non ha esitato a riaprire il dialogo e a rivolgere un estremo appello al PdL al fine di realizzare una convergenza più ampia sulla Poli Bortone, «l'unica che può battere Nichi Vendola, che con il suo populismo è sicuramente un candidato forte».
Berlusconi lo sa e non vuol perdere la regione-laboratorio. Ma vallo a spiegare agli ex amici di Adriana, a quelli che l'hanno sconfessata sottoscrivendolo su carta intestata AN, in sintonia con Fitto, master sponsor di Palese. Vallo a spiegare che potrebbe esserci un treno che ripassa. E il tempo corre. Forse è già tardi… Avanti popolo.
Alfredo Nolasco
http://www.alfredonolasco.it/
In primis è mancata la capacità di giocare d'anticipo per capitalizzare il ritardo decisionale sulla sponda Pd, attardandosi nella scelta di un candidato che, contrariamente alle abitudini del Premier, una volta tanto non è stato selezionato secondo le logiche dei sondaggi. E da qui è partito il secondo treno: si chiama Adriana Poli Bortone e, con l'Udc a supporto, avrebbe garantito la vittoria certa ad un centrodestra che invece ha scelto l'ennesima opzione targata Salento per sferrare l'attacco finale alla ben oleata macchina da guerra vendoliana, attraverso un percorso a dir poco tortuoso.
Ergo sorride a ragione il leader di Sinistra Ecologia e Libertà e dando un'altra occhiata ai sondaggi capiamo perchè: se tiene il trend berlusconiano, il buon Rocco Palese potrebbe anche farcela. Ma sarà dura, molto dura, con un'incognita cocente: «Se non ce l'ha fatta Fitto, cinque anni fa, a battere Vendola, ce la farà, oggi, il suo clone?». Parole a caldo di una lady Adriana caustica e rediviva, che a braccetto con Casini promette scintille. Dimostrazione lapalissiana che il laboratorio Puglia è in gran fermento su tutti i fronti. Su quello della Fabbrica di Niki si toccano i nervi scoperti del malessere di casa Pd, in cui il povero Boccia s'immola ancora, ma il risultato non cambia, perchè il Governatore appare più tosto di cinque anni fa. E poi, come la Poli, ha la politica nel dna, parla un linguaggio che arriva al cuore della gente e verosimilmente ha imparato a coniugarne le aspettative con le strategie del marketing elettorale. Come la Poli, appunto.
Ma contrariamente alla scelta democratica, se pur travagliata del centrosinistra, i pidiellini hanno preferito ancora una volta aggirare la base, snobbare i sondaggi per poi sbattere la porta in faccia all'ex ministra, in quanto rea, tra l'altro, di aver puntato l'indice contro la Lega e contro una concezione fin troppo verticistica della leadership del centrodestra.
Che il Mezzogiorno sia, poi, fin troppo penalizzato dalle politiche della Lega è comunque un fatto oggettivo. Il centrodestra ha la consapevolezza che la stessa provincia di Barletta Andria Trani potrebbe fare di più, col suo bagaglio economico e socio-culturale, per contribuire alla spinta energetica di un territorio che con le sue imprese e la sua forza lavoro non può e non deve continuare a vivere all'ombra del Nord.
Date per scontate queste tematiche, non resta, infine, che prendere atto di un modus operandi del centrodestra assai discutibile, di un metodo oligarchico che persevera nell'imporre all'elettorato candidature preconfezionate nella stanze del potere. La gente, però, capisce ed ormai agisce di conseguenza, ricorrendo all'astensionismo o, perché no, al voto alternativo, opzione, quest'ultima, da cui deriverebbe il terzo polo di Casini nel laboratorio Puglia. Il quale tuttavia non ha esitato a riaprire il dialogo e a rivolgere un estremo appello al PdL al fine di realizzare una convergenza più ampia sulla Poli Bortone, «l'unica che può battere Nichi Vendola, che con il suo populismo è sicuramente un candidato forte».
Berlusconi lo sa e non vuol perdere la regione-laboratorio. Ma vallo a spiegare agli ex amici di Adriana, a quelli che l'hanno sconfessata sottoscrivendolo su carta intestata AN, in sintonia con Fitto, master sponsor di Palese. Vallo a spiegare che potrebbe esserci un treno che ripassa. E il tempo corre. Forse è già tardi… Avanti popolo.
Alfredo Nolasco
http://www.alfredonolasco.it/