Vita di città
Riaperta via Sant'Agostino. Ecco come è anadata
Il Sindaco: "Abbiamo riaperto una strada abbattendo un muro"
Trani - sabato 12 novembre 2005
Questa mattina, l'amministrazione comunale ha organizzato una manifestazione, aperta alla cittadinanza, per celebrare la riapertura di via Sant'Agostino. Alla cerimonia sono intervenute le autorità cittadine. Il primo intervento è stato di Don Tommaso Palmieri, parroco della chiesa della Madonna delle Grazie, che ha effettuato una solenne benedizione e ha poi ringraziato l'amministrazione anche a nome dei residenti del quartiere.
La manifestazione è stata aperta dall'associazione storico culturale tranese Trani Tradizioni che ha animato il quartiere con giocolieri, tamburini, chiarine e sbandieratori. Hanno partecipato anche due scolaresche, munite di bandierine biancazzurre: l'elementare Petronelli e la media Bovio. Un'alunna della Petronelli ha letto a conclusione della cerimonia un messaggio di ringraziamento indirizzato all'amministrazione.
Via Sant'Agostino negli anni '40 era un'arteria importante per il commercio e la viabilità cittadina, in virtù della presenza nella zona dei capannoni Ruggia. Nel 1953 in quella zona furono avviati dei lavori per la costruzione di case a cooperativa per gli appartenenti all'associaizone dei mutilati di guerra. I proprietari degli appartamenti si sono impossessati col tempo dell'area, invadendo la strada e rendendone impossibile la percorribilità. Cinquant'anni dopo l'amministrazione ha riportato il sito allo stato originario, riaprendo la via che adesso può tornare ad essere uno snodo fondamentale tra le prinicipali arterie cittadine: via Superga, corso Imbriani e corso Vittorio Emanuele, filo diretto tra periferia e centro storico.
VISITA LA GALLERIA FOTO DELLA RIAPERTURA DELLA STRADA
Nel corso del suo intervento il sindaco ha detto: "Abbiamo riaperto una strada abbattendo un muro. Ogni volta che crolla un muro divisore, torna la libertà. Lo dice la storia. Oggi in particolare è una giornata di festa per la nostra comunità. Più che di una strada, Trani e i suoi cittadini si riappropriano di uno spazio importante, legato a molti valori simbolici. Via Sant'Agostino collega via Imbriani alla piazza che, ufficialmente, si chiama Gradenigo, ma che tutti noi siamo soliti chiamare piazza Sant'Agostino. Questa piazza è la porta d'entrata all'invidiatissimo centro storico della nostra città, un'autentica fonte di ricchezza per Trani. Il nostro intento è di preservare il centro storico, consentendo anche ai tantissimi visitatori di raggiungerlo con estrema facilità. Ecco perché questa via assume una connotazione particolare: via Sant'Agostino diventa un'arteria di collegamento strategica che torna ad essere praticabile dopo 50 anni e più, grazie al lavoro di tutto l'ufficio tecnico e della ripartizione ai lavori pubblici".
Nel corso della cerimonia il sindaco ha ricordato le vittime della strage di Nassiriya: "A due passi da via Sant'Agostino c'è il largo che questa amministrazione ha intitolato ai caduti di Nasiriya. Oggi non possiamo esimerci dal ricordare quanto accaduto 2 anni fa, con la barbara uccisione di 19 italiani impegnati in quella terra per tenere alto il nome dell'Italia in quanto Stato capace di portare in Iraq la pace, l'assistenza, una speranza a quelle popolazioni oppresse. Sono passati due anni da quell'attentato. Vorrei che tutti noi non dimenticassimo quei ragazzi e che serbassimo nel nostro cuore il loro ricordo e il ricordo del loro sacrificio".
La manifestazione è stata aperta dall'associazione storico culturale tranese Trani Tradizioni che ha animato il quartiere con giocolieri, tamburini, chiarine e sbandieratori. Hanno partecipato anche due scolaresche, munite di bandierine biancazzurre: l'elementare Petronelli e la media Bovio. Un'alunna della Petronelli ha letto a conclusione della cerimonia un messaggio di ringraziamento indirizzato all'amministrazione.
Via Sant'Agostino negli anni '40 era un'arteria importante per il commercio e la viabilità cittadina, in virtù della presenza nella zona dei capannoni Ruggia. Nel 1953 in quella zona furono avviati dei lavori per la costruzione di case a cooperativa per gli appartenenti all'associaizone dei mutilati di guerra. I proprietari degli appartamenti si sono impossessati col tempo dell'area, invadendo la strada e rendendone impossibile la percorribilità. Cinquant'anni dopo l'amministrazione ha riportato il sito allo stato originario, riaprendo la via che adesso può tornare ad essere uno snodo fondamentale tra le prinicipali arterie cittadine: via Superga, corso Imbriani e corso Vittorio Emanuele, filo diretto tra periferia e centro storico.
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Nel corso del suo intervento il sindaco ha detto: "Abbiamo riaperto una strada abbattendo un muro. Ogni volta che crolla un muro divisore, torna la libertà. Lo dice la storia. Oggi in particolare è una giornata di festa per la nostra comunità. Più che di una strada, Trani e i suoi cittadini si riappropriano di uno spazio importante, legato a molti valori simbolici. Via Sant'Agostino collega via Imbriani alla piazza che, ufficialmente, si chiama Gradenigo, ma che tutti noi siamo soliti chiamare piazza Sant'Agostino. Questa piazza è la porta d'entrata all'invidiatissimo centro storico della nostra città, un'autentica fonte di ricchezza per Trani. Il nostro intento è di preservare il centro storico, consentendo anche ai tantissimi visitatori di raggiungerlo con estrema facilità. Ecco perché questa via assume una connotazione particolare: via Sant'Agostino diventa un'arteria di collegamento strategica che torna ad essere praticabile dopo 50 anni e più, grazie al lavoro di tutto l'ufficio tecnico e della ripartizione ai lavori pubblici".
Nel corso della cerimonia il sindaco ha ricordato le vittime della strage di Nassiriya: "A due passi da via Sant'Agostino c'è il largo che questa amministrazione ha intitolato ai caduti di Nasiriya. Oggi non possiamo esimerci dal ricordare quanto accaduto 2 anni fa, con la barbara uccisione di 19 italiani impegnati in quella terra per tenere alto il nome dell'Italia in quanto Stato capace di portare in Iraq la pace, l'assistenza, una speranza a quelle popolazioni oppresse. Sono passati due anni da quell'attentato. Vorrei che tutti noi non dimenticassimo quei ragazzi e che serbassimo nel nostro cuore il loro ricordo e il ricordo del loro sacrificio".