Ambiente
Rifiuti, al Comune e Provincia arrivano due progetti ma il Comitato "Chiudiamo la Discarica" non ci sta
Il portavoce Scaringi: «Pretendiamo un'immediata presa di posizione da parte dei due Enti principalmente coinvolti»
Trani - lunedì 10 giugno 2019
10.39
"La nostra città purtroppo non riesce a trovare pace sul fronte rifiuti. Alla nebulosa fase di messa in sicurezza e bonifica della discarica, alle cave che fumano a causa di criminali sversamenti abusivi di rifiuti e che, ancor oggi, non sono state bonificate, a progetti assurdi come quello di realizzare un mega impianto per il trattamento di percolato a servizio delle discariche dell'intera regione, a una raccolta differenziata che, per l'ennesima volta, non partirà come da annunci a luglio di quest'anno, a un'adesione alla strategia rifiuti zero rimasta solo sulla carta, si aggiungono due progetti che dovrebbero essere ben noti a Comune e Provincia, ma su cui vige il mutismo assoluto. Due progetti che ci preoccupano non poco e su cui pretendiamo un'immediata presa di posizione da parte dei due Enti principalmente coinvolti". E' quanto dichiara Enzo Scaringi, portavoce del Comitato #ChiudiamoLaDiscarica, promosso dal Comitato Bene Comune e dal movimento Trani#ACapo e a cui aderiscono diverse associazioni e centinaia di cittadini tranesi.
I progetti a cui fa riferimento il Comitato sono la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali proposta dalla società Fer.Live e un impianto di produzione di compost di qualità e biometano attraverso il recupero della frazione organica del rifiuto solido urbano proposto dalla società 4R. "In entrambi i casi è stata presentata alla Provincia istanza per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale. "Lo abbiamo scoperto da soli", aggiunge Scaringi, "senza che nessun rappresentante di Comune e Provincia abbia sentito il dovere di informare i cittadini di questi due progetti, che vanno respinti con decisione, anche senza entrare nel merito, perché Trani è una città che sta già pagando tanto in termini ambientali a causa di tutte le emergenze già citate e quindi non è assolutamente pensabile che possa ospitare nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti".
Senza considerare che l'istanza chiesta ad esempio dalla società Fer.Live contiene 14 pagine di codici CER, che significa, potenzialmente, poter smaltire di tutto nell'impianto, persino scarti della lavorazione dei prodotti petroliferi.
"Queste iniziative confermano che Trani era, è e resterà una città appetibile per il business della monnezza, purtroppo a causa delle cave che costellano la nostra città", conclude Scaringi. "Cave su cui era stato annunciato un monitoraggio, ma naturalmente anche questo è rimasto uno dei tanti annunci inconcludenti dell'amministrazione Bottaro. Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. Al Comune e alla Provincia, che peraltro in questo momento è guidata da un tranese, chiediamo di intervenire senza indugio per bloccare questi progetti. Ai cittadini di Trani chiediamo, invece, di starci accanto in questa nuova battaglia per respingere l'ennesimo tentativo di rendere la nostra città la pattumiera di Puglia".
I progetti a cui fa riferimento il Comitato sono la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali proposta dalla società Fer.Live e un impianto di produzione di compost di qualità e biometano attraverso il recupero della frazione organica del rifiuto solido urbano proposto dalla società 4R. "In entrambi i casi è stata presentata alla Provincia istanza per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale. "Lo abbiamo scoperto da soli", aggiunge Scaringi, "senza che nessun rappresentante di Comune e Provincia abbia sentito il dovere di informare i cittadini di questi due progetti, che vanno respinti con decisione, anche senza entrare nel merito, perché Trani è una città che sta già pagando tanto in termini ambientali a causa di tutte le emergenze già citate e quindi non è assolutamente pensabile che possa ospitare nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti".
Senza considerare che l'istanza chiesta ad esempio dalla società Fer.Live contiene 14 pagine di codici CER, che significa, potenzialmente, poter smaltire di tutto nell'impianto, persino scarti della lavorazione dei prodotti petroliferi.
"Queste iniziative confermano che Trani era, è e resterà una città appetibile per il business della monnezza, purtroppo a causa delle cave che costellano la nostra città", conclude Scaringi. "Cave su cui era stato annunciato un monitoraggio, ma naturalmente anche questo è rimasto uno dei tanti annunci inconcludenti dell'amministrazione Bottaro. Non possiamo e non dobbiamo abbassare la guardia. Al Comune e alla Provincia, che peraltro in questo momento è guidata da un tranese, chiediamo di intervenire senza indugio per bloccare questi progetti. Ai cittadini di Trani chiediamo, invece, di starci accanto in questa nuova battaglia per respingere l'ennesimo tentativo di rendere la nostra città la pattumiera di Puglia".