Politica

Rifiuti bruciati a Barletta, chi sa denunci

I Verdi rispondono all’assessore De Toma sullo smaltimento in cementeria

L'assessore all'Urbanistica e alla Viabilità del Comune di Trani, Ninni de Toma, sostiene che nella cementeria di Barletta vengano bruciati rifiuti. "Se questo è vero, e se ritiene che l'impianto non sia a norma, denunci tutto alle autorità competenti". L'invito all'assessore de Toma arriva dai consiglieri comunali dei Verdi, Michele di Gregorio e Franco Laurora, che ricordano anche che la co-combustione dei rifiuti in una cementeria è una pratica viene prevista dalla legge a condizione che questi impianti (cosiddetti "non dedicati") siano tecnicamente adeguati per contenere le emissioni nocive (come quelle degli inceneritore che si vorrebbe costruire a Trani) nei limiti previsti dalla legge.

"Il problema serio è verificare – spiega il capogruppo di Gregorio - se la cementeria di Barletta, che secondo l'assessore de Toma pratica tale co-combustione, sia dotata dei dispositivi tecnici previsti dalla legge per l'abbattimento delle emissioni nocive. Se così non fosse, sarebbe dovere dell'assessore denunciare tutto. Anzi, poiché il Comune di Trani, in persona del sindaco pro-tempore Giuseppe Tarantini presiede l'Ambito Territoriale, che coordina l'attività di smaltimento dei rifiuti, potrebbe chiedere ufficialmente alla cementeria di Barletta o alle autorità di controllo i dati sulle emissioni. Ciò, piuttosto che gli interventi sui giornali, riempirebbe di contenuto – rimarca - la sua attività istituzionale di assessore del Comune di Trani".

Ma c'è anche un'altra possibilità secondo i Verdi. "L'assessore – spiega ancora di Gregorio – potrebbe scoprire che i dati sulle emissioni della cementeria di Barletta non sono sufficienti per stabilire se l'impianto inquina o meno l'aria. E allora, finalmente, darebbe ragione a chi, come noi, sostiene la stessa cosa per ciò che potrebbe succedere con i dati dell'inceneritore di Trani. Ricordiamo inoltre all'assessore che i rifiuti non si possono più bruciare "tal quale" ma devono essere trasformati in cdr (combustibile da rifiuti) e che il costo dello smaltimento più basso dei rifiuti con l'inceneritore non è un buon motivo per avere a Trani questo "mostro", poiché è più importante tutelare la salute dei cittadini".

I Verdi a questo punto propongono all'assessore tecnologie alternative all'inceneritore che permettono lo smaltimento dei rifiuti senza pericoli per i cittadini e con bassi costi, come la dissociazione molecolare. "Ma l'assessore dimentica o non sa – sottolinea di Gregorio – che in ogni caso e in ogni parte del mondo dove esiste un inceneritore, si è provveduti prima a incentivare la raccolta differenziata. E allora perché finalmente anche a Trani non si attua una seria raccolta differenziata, trasformando la tassa in tariffa, e incentivando i cittadini creando sistemi che premiano chi produce meno rifiuti?" I vantaggi sarebbero notevoli: un sistema di raccolta differenziata serio darebbe lavoro, ridurrebbe la tassa per i cittadini, ridurrebbe i rifiuti in discarica e quindi il loro uso, renderebbe risorse per il Comune con la vendita delle materie recuperate ai consorzi, e non sarebbe pericoloso per i cittadini.

"E allora – concludono i due esponenti dei Verdi in Consiglio comunale - perché tante chiacchiere? Proponiamo, per l'ennesima volta, che sia realizzata a Trani, coinvolgendo tutti gli altri comuni dell'ambito territoriale, una seria raccolta differenziata "porta a porta". Questa è la nostra proposta. Datevi da fare!"
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