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Rifiuti del Salento a Trani, l’articolo della discordia

Per completezza di informazione ecco l’articolo che ha aperto il valzer di interventi

L'articolo del Corriere del Mezzogiorno sulla possibilità che i rifiuti di Ugento possano essere smaltiti a Trani ha scatenato le prime reazioni da parte dell'area del centrodestra. Per completezza di informazione ecco l'articolo che ha aperto il valzer di interventi:

"I rifiuti del Salento a Trani? Le discariche fanno parte di un circuito regionale, perché quella di Trani venga messa a disposizione di zone diverse da quelle del bacino dovremo prima essere interpellati da Regione e Provincia. Poi l´Ato (Autorità d´ambito ottimale), di cui sono presidente, ne discuterà". Non chiude le porte ai rifiuti del Sud Leccese il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, a differenza di quanto ha fatto il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, per Grottaglie. Ma per la semplice ragione - precisa il primo cittadino tranese in quota al Pdl - che "prima occorre che ci sia una richiesta formale da parte degli enti preposti e discuterne. Di certo la discarica non è mia, è pubblica. Al momento non posso dire né sì né no, di certo non posso rifiutarmi di discuterne proprio perché pubblica".

Ma questo non vuol dire che i rifiuti solidi urbani arriveranno a Trani, presa in considerazione con il suo impianto da 1,5 milioni di metri cubi insieme a Grottaglie per questioni di vicinanza alle città del Sud Salento interessate all´emergenza. Anche se è vero che Trani al momento sopporta già un carico straordinario, in quanto oltre a cinque dei nove Comuni del bacino Bari 1 vi conferiscono i loro rsu anche quelli del Bari 4, dopo la chiusura dell´impianto di Altamura. Né la disponibilità al dialogo di Tarantini equivale a dire che sarebbe contento di ricevere i rifiuti del Salento, proprio lui che ha fortemente criticato la politica regionale in materia.

"Quello che sta succedendo in Salento - sottolinea - è la dimostrazione di come la politica regionale in fatto di rifiuti si sia rivelata sbagliata. Scegliere di non costruire i termovalorizzatori ha probabilmente peggiorato le cose, se ci fossero forse oggi non assisteremmo a questa situazione. A Trani ne sappiamo qualcosa: avremmo voluto costruire il termovalorizzatore, così come già programmato, ma il nuovo piano lo ha cancellato. Quello che sta accadendo - conclude - è sicuramente frutto di una cattiva programmazione".

Eppure, paradossalmente potrebbe essere proprio il Comune che avrebbe voluto il termovalorizzatore (per lo meno lo voleva la sua amministrazione comunale di centrodestra e la sua spa comunale Amet che, per questo, aveva creato un´Ati con la Noyvallesina di Dalmine e ha presentato ricorso ai competenti tribunali amministrativi) e ha trovato l´opposizione del governo Vendola, a togliere le castagne dal fuoco a quest´ultimo.

Il tutto nonostante oggettivi problemi che caratterizzano l´impianto di Trani: a oggi non sono ancora partiti i lavori per realizzare l´impianto di captazione del biogas, obbligatorio per legge per evitare la dispersione dei gas prodotti dai rifiuti in atmosfera. La questione è finita anche all´attenzione, e più di una volta, della magistratura tranese. Nel luglio scorso, il Consiglio comunale ha però affidato all´Amiu (la società comunale che gestisce la discarica) l´incarico di provvedere alla sua realizzazione entro 10 mesi, revocandolo contemporaneamente all´altra spa comunale Amet. Carmen Carbonara"NB: L'articolo è stato titolato così "Rifiuti del salento a Trani? Tarantini: Parliamone". Probabilmente è stato il "Parliamone", più che l'articolo in sé, ad indurre il primo cittadino a chiedere il chiarimento attraverso Traniweb.
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