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Rifiuti e dintorni, Ninni De Toma rilancia

«Se il termovalorizzatore di Trani l’avesse fatto la Mercegaglia…»

L'argomento rifiuti, sollevato dalla cronaca di Traniweb e dagli articoli del nostro Giovanni Ronco, ha aperto un interessante dibattito sulle pagine del portale. Come ulteriore spunto alla discussione, pubblichiamo una nota che ci ha inviato l'assessore all'urbanistica Ninni de Toma:

«Caro Direttore,
non conosco personalmente il prof. Giovanni Ronco. Se lo incontrassi per strada non saprei distinguerlo o riconoscerlo. Leggendo l'articolo "La vera ignoranza" mi ha sorpreso la totale assonanza delle sue posizioni con quelle espresse da una classe politica che ha avuto l'onore e l'onere di amministrare la città di Trani negli ultimi 6 anni e mezzo. Di questa classe politica fanno parte anche coloro che oggi cercano di distinguersi assumendo posizioni un pò diverse per non essere accomunati al sindaco, al sottoscritto e ad altri pionieri della soluzione termovalorizzatore per affrontare, nel nostro territorio (e non nella sola Trani), la problematica dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed eliminare le discariche di Trani ed Andria con i relativi problemi annessi e magistralmente illustrati dal professor Ronco.

Chi svolge attività politica, oggi, non conosce cosa significa aver vissuto ed amministrato in una città dove quasi quindicinalmente si effettuava un omicidio o scoppiava una bomba davanti ad una attività commerciale, o si occupava una cava per smaltire rifiuti tossici provenienti da diverse località. Il traffico di rifiuti ha visto sempre la malavita organizzata all'apice della sua gestione, italiana e estera, si ricordi in tal senso l'omicidio della giornalista Ilaria Alpi del Tg3 e della sua troupe.

Il rischio che il professor Ronco paventa è certamente reale, ed è per questo motivo che si era cercato di ottenere un impianto costruito e gestito da una società la cui maggioranza di capitale fosse sottoscritto dal pubblico che dopo 15 anni (periodo di ammortamento dell'investimento) ne avrebbe ottenuto proprietà e gestione totale.

Volevo contribuire al dibattito sui rifiuti sottoponendo tre riflessioni ed alcune domande:

1) Non ho ricevuto risposte serie da nessuno sul tema da me proposto con la nota pubblicata sul web il 30 settembre scorso. I radical chic della sinistra non spiegano il perché non sostano con le tante bandiere verdi e rosse in divisa di ordinanza: maglia con la stampa del "Che", jeans e la mitica borsa di tela a tracolla (simbolo di appartenenza), davanti ai cancelli della cementeria di Barletta dove si produce energia elettrica da rifiuti (cdr) non selezionati ma essiccati. I fumi non controllati arrivano anche a Trani. Di che protezione gode questo sito?

2) La tanto decantata ed auspicata raccolta differenziata in che cosa consiste? Qualcuno lo sa? Dove vanno a finire le bottiglie di plastica, gli ex contenitori di detersivi ed acidi mescolate a quelle dell'acqua minerale e ad altre bevande raccolte con metodo differenziato? Vanno liquefatti. Vanno, quindi, bruciati, sanificati: ed i rifiuti derivanti alla lavorazione del riciclo delle bottiglie dove vanno a finire? In discarica? I residui dei detersivi, degli acidi ed altro dove vengono smaltiti? Ed i giornali, la carta in genere? Viene disinchiostrata: dove va a finire l'inchiostro? Nei fiumi, nei laghi, in mare, in discarica? Scusate: ma se dobbiamo liquefare la plastica bruciandola, non facciamo prima a termovalorizzarla? Ha costi più bassi per la comunità.

3) Non voglio credere alle sirene che per anni hanno definito le industrie impegnate nel business del riciclo dei rifiuti solidi urbani delle succursali degli ambientalisti, ma vorrei saperne di più dai "copia e incolla tranesi" i quali si limitano a raccontarci la favola della differenziata senza spiegarci dove vanno a finire e come vengono trattate le varie merceologie cosi raccolte. Come mai la Regione Puglia nel nuovo piano rifiuti del dicembre 2008 ha smentito sé stessa ed ha individuato nella termovalorizzazione il metodo certo e sicuro per smaltire i rifiuti?

Cari amici della Sinistra e libertà, firmate con nome e cognome gli articoli e poi rendetevi conto di cosa ha scritto il prode presidente della Regione Puglia nel nuovo piano rifiuti, lo troverete sul sito della Regione. Fate copia ed incolla. Gli impianti di termovalorizzazione in Puglia li ha ripristinati! Alla commisione bicamerale, il Niki ha dichiarato la necessità di dotare la Regione Puglia di 5 - dico cinque - nuovi termovalorizzatori i cui appalti saranno gestiti dagli Ato su direttive della Regione. Perche in Puglia la termovalorizzazione la realizza solo Marcegaglia?

Sulla edizione del Mondo Economico (rcs) del 26 settembre dedicata alle industrie pugliesi c'è una foto del termovalorizzatore di Massafra con foto dell'amministratore delegato della società che lo gestisce (gruppo Marcegaglia). Nell'articolo ne venivano esaltate le funzioni. Alla gara per Trani, cinque anni or sono, partecipò anche la Marcegaglia che presentò ricorso avverso l'aggiudicazione ad Amet-Rea, accolto dal TAR Puglia. Ma no, dai, cosa state pensando… No no… Non ci posso credere: dite che se avesse vinto Marcegaglia si sarebbe realizzato il termovalorizzatore di Trani? No, non ci posso credere…».

dott. Ninni De Toma
Assessore del Comune di Trani
  • Rifiuti
  • Termovalorizzatore
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