Enti locali
Rifiuti, verso la bonifica della litoranea di ponente
Con il bando regionale per il risanamento di aree pubbliche. Il 30% della spesa è a carico del Comune: servono 122.000 euro
Trani - mercoledì 5 dicembre 2012
13.09
Il Comune di Trani partecipa al bando regionale per il risanamento di aree pubbliche attraverso la rimozione di rifiuti per la località "Fontanelle", un'area lungo la litoranea di ponente già sottoposta a sequestro perché utilizzata per lo sversamento di rifiuti pericolosi. L'intervento è stato deliberato lo scorso 30 novembre dalla Giunta comunale. La zona è quella retrostante l'opificio industriale "Gra.pi.mar", alle spalle del cimitero comunale, dove già in passato l'ufficio tecnico comunale era intervenuto per la rimozione di rifiuti abbandonati abusivamente.
La bonifica dell'area ha un costo complessivo di oltre 408.000 euro che verranno finanziati, per il 70%, dalla Regione Puglia. La quota restante, pari a 122.000 euro, sarà cofinanziata dal Comune di Trani mediante l'utilizzo di risorse di bilancio e per mezzo di proventi dell'alienazione del patrimonio immobiliare comunale.
La superficie oggetto dell'intervento di risanamento è stimata in 10.000 metri quadri sul quale sono depositati, presumibilmente, 4.500 tonnellate di rifiuti di vario genere. L'accesso all'area era stato interdetto negli anni scorsi con l'installazione di una sbarra metallica il cui lucchetto, però, viene costantemente manomesso nonostante la presenza di una telecamera del circuito di videosorveglianza.
La bonifica dell'area ha un costo complessivo di oltre 408.000 euro che verranno finanziati, per il 70%, dalla Regione Puglia. La quota restante, pari a 122.000 euro, sarà cofinanziata dal Comune di Trani mediante l'utilizzo di risorse di bilancio e per mezzo di proventi dell'alienazione del patrimonio immobiliare comunale.
La superficie oggetto dell'intervento di risanamento è stimata in 10.000 metri quadri sul quale sono depositati, presumibilmente, 4.500 tonnellate di rifiuti di vario genere. L'accesso all'area era stato interdetto negli anni scorsi con l'installazione di una sbarra metallica il cui lucchetto, però, viene costantemente manomesso nonostante la presenza di una telecamera del circuito di videosorveglianza.