Sanità
Rispettiamo le regole, ma non è coprifuoco per il nostro commercio
Le dichiarazioni di Franco Capone, gioielliere tranese
Trani - domenica 8 novembre 2020
10.53
E' amareggiato oltre che preoccupato Franco Capone, titolare di una gioielleria nel pieno centro di Trani che dopo la disposizione del coprifuoco serale delle 18 è apparso nei giorni scorsi semideserto. Probabilmente i chiarimenti del sindaco, che ha specificato che il cosiddetto "coprifuoco" si riferisce al divieto di stazionamento e assembramento in luoghi normalmente più frequentati di altri nella città, hanno ripopolato il centro ieri, sabato, fino all'orario di chiusura dei negozi (e in molte situazioni in modo rischioso e imprudente per la possibilità di contagio, sia tra i giovani che tra gli adulti).
"Ma la situazione per noi commercianti non è cambiata, anzi si fa sempre più difficile", ci dichiara Capone anche a nome di tanti colleghi. "Di attività come la mia ad esempio, dei negozi di abbigliamento, ma anche delle piccole mercerie, di arredi per la casa o articoli da regalo non si parla per niente. Sembra che i problemi della pandemia e delle restrizioni per evitare i contagi - indispensabili e opportune, sottolinea Capone - riguardino solo le chiusure dei bar e dei ristoranti, con i quali siamo ovviamente ssolidali.
Oltretutto gli investimenti per mantenere in piedi queste attività davvero stanno mettendo in ginocchio la gran parte di noi e fa male anche il silenzio che ci avvolge. Il punto è che l'indotto è già parecchio compromesso perchè la gente fa pochi acquisti in questi comparti sapendo di non dover partecipare a ricorrenze e cerimonie ma anche semplicemente per una ridottissima vita sociale che si prospetta nei prossimi mesi; ma a questo danno si unisce la beffa dell'equivoco di un messaggio per il quale la nostra città si spegne prima dell'orario di chiusura dei negozi. Innegabile che le disposizioni governative per arginare la pandemia, che la pandemia stessa agisca in tantissimi settori e sulle nostre vite come le pedine del domino che cadono a catena una dietro l'altra.
Ma agendo con prudenza e consapevolezza è possibile contenerne i danni, sapendo che non ci sono i colossi on line che consentono di fare acquisti, magari per i prossimi regali di Natale, "ma soprattutto anche noi commercianti che vogliamo mantenere in piedi le nostre attività, ricordando che una città come Trani è attrattiva anche per i suoi bei negozi e le sue vetrine eleganti". Cerchiamo di non spegnerle.
"Ma la situazione per noi commercianti non è cambiata, anzi si fa sempre più difficile", ci dichiara Capone anche a nome di tanti colleghi. "Di attività come la mia ad esempio, dei negozi di abbigliamento, ma anche delle piccole mercerie, di arredi per la casa o articoli da regalo non si parla per niente. Sembra che i problemi della pandemia e delle restrizioni per evitare i contagi - indispensabili e opportune, sottolinea Capone - riguardino solo le chiusure dei bar e dei ristoranti, con i quali siamo ovviamente ssolidali.
Oltretutto gli investimenti per mantenere in piedi queste attività davvero stanno mettendo in ginocchio la gran parte di noi e fa male anche il silenzio che ci avvolge. Il punto è che l'indotto è già parecchio compromesso perchè la gente fa pochi acquisti in questi comparti sapendo di non dover partecipare a ricorrenze e cerimonie ma anche semplicemente per una ridottissima vita sociale che si prospetta nei prossimi mesi; ma a questo danno si unisce la beffa dell'equivoco di un messaggio per il quale la nostra città si spegne prima dell'orario di chiusura dei negozi. Innegabile che le disposizioni governative per arginare la pandemia, che la pandemia stessa agisca in tantissimi settori e sulle nostre vite come le pedine del domino che cadono a catena una dietro l'altra.
Ma agendo con prudenza e consapevolezza è possibile contenerne i danni, sapendo che non ci sono i colossi on line che consentono di fare acquisti, magari per i prossimi regali di Natale, "ma soprattutto anche noi commercianti che vogliamo mantenere in piedi le nostre attività, ricordando che una città come Trani è attrattiva anche per i suoi bei negozi e le sue vetrine eleganti". Cerchiamo di non spegnerle.