Vita di città
Riva Destra in difesa del CdA Amiu: «Azzeramento? Che colpa hanno?»
Loconte: «Senza "giusta causa" dovremmo anche risarcire gli Amministratori»
Trani - mercoledì 18 febbraio 2015
13.55
«Resa edotta della volontà che anima il Commissario Prefettizio di azzerare il Consiglio d'Amministrazione Amiu, la cittadinanza si interroga su quali possano essere le conseguenze, in termini patrimoniali, di tale atto di imperio». Inizia così il comunicato stampa che porta la firma del Commissario cittadino nel neonato movimento Riva Destra, Antonio Loconte, che interviene sulla vicenda Amiu in vista del CdA che si terrà nei prossimi giorni convocato dal Commissario, Maria Rita Schiavulli.
«In tale prospettiva – dice Loconte - si evidenzia che il CdA Amiu è stato nominato solo pochi mesi orsono e che, in mancanza di una giusta causa sottesa alla adozione del provvedimento di revoca, agli stessi amministratori è dovuto un risarcimento danni ai sensi del terzo comma dell'art. 2383 Codice Civile.
Ci si chiede, allora – insiste il Commissario cittadino di Riva Destra -, se il prospettato azzeramento del CdA Amiu per motivi che certamente non sono ricollegabili a responsabilità e/o omissioni degli attuali amministratori della detta società partecipata (come noto la discarica è stata sottoposta a provvedimento di sequestro per ragioni che risalgono a svariati anni addietro, per cui gli attuali membri del CdA Amiu non possono essere ritenuti responsabili di alcunché!) si traduca, o meno, in un vantaggio di natura economica per la cittadinanza: Quale sarà l'importo del risarcimento danni che dovrà essere corrisposto a ciascuno dei membri del CdA nominato, lo si ribadisce, solo pochi mesi orsono? Quali sarebbero, di contro, i concreti vantaggi che deriverebbero alla cittadinanza da tale provvedimento di azzeramento del CdA Amiu?»
Da Loconte arrivano anche delle proposte: «Questi gli interrogativi che poniamo a futura memoria della collettività dei cittadini: è noto, difatti, che le cause civili durano anni ed anni per cui appare conforme a logica ritenere che nel momento in cui sarà stata emessa una sentenza che condanni la pubblica amministrazione municipale a risarcire il danno subito dagli attuali membri del CdA Amiu per effetto della illegittimità del provvedimento di revoca adottato nei loro confronti, non sarà nemmeno possibile muovere contestazione alcuna a chi quel provvedimento di revoca ha ritenuto di adottare (ovverosia il Commissario Prefettizio);
Al contrario – conclude - i cittadini sui quali in concreto ricadrà l'esborso economico ci sono ora e ci saranno anche allora; dalle loro tasche, ne siate certi, l'Ente Comunale ricaverà quanto sarà dovuto ai membri del CdA Amiu ora revocati senza alcun valido motivo!»
«In tale prospettiva – dice Loconte - si evidenzia che il CdA Amiu è stato nominato solo pochi mesi orsono e che, in mancanza di una giusta causa sottesa alla adozione del provvedimento di revoca, agli stessi amministratori è dovuto un risarcimento danni ai sensi del terzo comma dell'art. 2383 Codice Civile.
Ci si chiede, allora – insiste il Commissario cittadino di Riva Destra -, se il prospettato azzeramento del CdA Amiu per motivi che certamente non sono ricollegabili a responsabilità e/o omissioni degli attuali amministratori della detta società partecipata (come noto la discarica è stata sottoposta a provvedimento di sequestro per ragioni che risalgono a svariati anni addietro, per cui gli attuali membri del CdA Amiu non possono essere ritenuti responsabili di alcunché!) si traduca, o meno, in un vantaggio di natura economica per la cittadinanza: Quale sarà l'importo del risarcimento danni che dovrà essere corrisposto a ciascuno dei membri del CdA nominato, lo si ribadisce, solo pochi mesi orsono? Quali sarebbero, di contro, i concreti vantaggi che deriverebbero alla cittadinanza da tale provvedimento di azzeramento del CdA Amiu?»
Da Loconte arrivano anche delle proposte: «Questi gli interrogativi che poniamo a futura memoria della collettività dei cittadini: è noto, difatti, che le cause civili durano anni ed anni per cui appare conforme a logica ritenere che nel momento in cui sarà stata emessa una sentenza che condanni la pubblica amministrazione municipale a risarcire il danno subito dagli attuali membri del CdA Amiu per effetto della illegittimità del provvedimento di revoca adottato nei loro confronti, non sarà nemmeno possibile muovere contestazione alcuna a chi quel provvedimento di revoca ha ritenuto di adottare (ovverosia il Commissario Prefettizio);
Al contrario – conclude - i cittadini sui quali in concreto ricadrà l'esborso economico ci sono ora e ci saranno anche allora; dalle loro tasche, ne siate certi, l'Ente Comunale ricaverà quanto sarà dovuto ai membri del CdA Amiu ora revocati senza alcun valido motivo!»