Vita di città
Saldi invernali, nella Bat timidi segnali positivi
Il primo bilancio di Unimpresa: «Lontani dal recupero del calo vendite». Prove generali di liberalizzazioni. Per l'associazione sarebbero un "flop"
Trani - lunedì 9 gennaio 2012
12.18
Il 5 gennaio sono iniziati i saldi invernali 2012. Unimpresa Bat traccia un bilancio sui primi giorni di vendita: «Non ci sono state né ci sono né ci saranno le lunghe code televisive agli ingressi dei negozi in queste ore di inizio saldi invernali 2012. Non ci sono per tanti motivi e soprattutto non ci sono perché mancano i soldi o meglio perché quando ci sono si ha timore di spenderli e quando sono pochi bisogna prima pensare a conservarli per destinarli al pagamento delle nuove e vecchie tasse imposte dalla casta di coloro che ridono facendo finta di piangere. I saldi sono cominciati ed in verità si sta già registrando un leggerissimo aumento delle vendite che non fanno per nulla pensare ad un benché minimo recupero del calo delle vendite registrato nell'anno passato che è stato, nella Provincia Bat, di oltre il 48% ed in alcuni settori anche del 60/65%.
In ogni caso trattasi di aumento del volume di vendite ma non di aumento della capacità di spesa, quindi margini di guadagno e utili di esercizio fortemente ridotti rispetto a prodotti venduti con un ricarico minimo al limite della vendita a prezzi di costo. Si è pure stimato che le vendite subiranno già a partire dalla metà della prossima settimana un ritorno alla negativa normalità con ulteriori bruschi cali. Il periodo dei saldi sarà quindi già tristemente esaurito anche perché si è subito partiti con elevate percentuali di sconto e non ci si aspetta altro di più».
Il giorno dell'Epifania è stato anche quello per testare l'effetto delle liberalizzazioni di orari e aperture festive dei negozi. «Anche quest'anno - spiega Unimpresa - la giornata befanesca non ha incantato più di tanto e solo i centri urbani hanno registrato poche aperture dei negozi con la solita e diffusa desertificazione della maggior parte dei territori comunali dove il giorno festivo rimane comunque quello non certo dedicato allo shopping e non solo a causa delle avverse condizioni meteo. Anche la maggior parte dei servizi pubblici sono rimasti inattivi quasi a sottolineare il rigetto totale della sciagurata decisione governativa».
In ogni caso trattasi di aumento del volume di vendite ma non di aumento della capacità di spesa, quindi margini di guadagno e utili di esercizio fortemente ridotti rispetto a prodotti venduti con un ricarico minimo al limite della vendita a prezzi di costo. Si è pure stimato che le vendite subiranno già a partire dalla metà della prossima settimana un ritorno alla negativa normalità con ulteriori bruschi cali. Il periodo dei saldi sarà quindi già tristemente esaurito anche perché si è subito partiti con elevate percentuali di sconto e non ci si aspetta altro di più».
Il giorno dell'Epifania è stato anche quello per testare l'effetto delle liberalizzazioni di orari e aperture festive dei negozi. «Anche quest'anno - spiega Unimpresa - la giornata befanesca non ha incantato più di tanto e solo i centri urbani hanno registrato poche aperture dei negozi con la solita e diffusa desertificazione della maggior parte dei territori comunali dove il giorno festivo rimane comunque quello non certo dedicato allo shopping e non solo a causa delle avverse condizioni meteo. Anche la maggior parte dei servizi pubblici sono rimasti inattivi quasi a sottolineare il rigetto totale della sciagurata decisione governativa».