Sanità
Sanità e sicurezza, i medici della Bat protestano contro la Regione
Luciano Suriano (Cimo) denuncia tutti i disagi del settore
BAT - sabato 21 ottobre 2017
0.13
Sul livello di sicurezza in cui versano le strutture sanitari della nostra regione, registriamo una presa di posizione da parte delle associazioni dei medici e del personale medico, Aaroi – Anaao - Cimo - Cisl Medici - Fassid - Fimmg – Sbv – Smi - Sumai – Uil Medici - Ussmo che annunciano una manifestazione di protesta per il prossimo 10 novembre, sotto la sede del Consiglio regionale, a Bari in viale Capruzzi cui aderiranno anche i medici della provincia Bat. Ecco una nota del dottor Luciano Suriano, della segreteria Cimo della provincia Bat.
«In un tempo in cui le problematiche legate all'assistenza sanitaria, alla soddisfazione del cittadino ed all'efficienza del Sistema Sanitario sono pane quotidiano per i mass media e i dibattiti politici, i medici sono stati tenuti sempre più ai margini delle scelte della Regione Puglia.
Paradossalmente più forte è il disagio degli utenti e degli operatori sanitari, più la politica è sorda alle grida di allarme lanciate dalla classe medica. Le colleghe della Continuità Assistenziale si sentono sempre più sole di fronte alle possibili minacce di una utenza spesso imprevedibile e sconosciuta. I colleghi del 118, costretti a logoranti turni extra, sono spesso relegati in locali angusti e non dignitosi. I Medici della Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta si sentono sorvegliati speciali dal "Grande Fratello" regionale e spesso additati come i dispensatori di prestazioni inappropriate.
I medici di pronto soccorso, ogni giorno in trincea, sono il bersaglio sistematico degli utenti rabbiosi per la cronica carenza di posti letto. I medici ospedalieri sempre più pochi, anziani e demotivati, stressati da un lavoro fortemente burocratizzato e privo dei necessari stimoli professionali vivono in un costante clima di precarietà e non avvertono in alcun modo, la presenza protettiva e rassicurante delle direzioni che invece spesso, facendo finta di ignorare le enormi difficoltà organizzative, sono alla ricerca del "colpevole" di presunti episodi di mala sanità.
I medici del territorio, pochi e disorientati, vivono alla eterna ricerca di una adeguata dimensione professionale ed assistenziale da tempo promessa e mai realizzata. Altrettanto dicasi per gli specialisti accreditati, che pur facenti parte del SSR, sono dimenticati ed esclusi dalle istituzioni nel poter migliorare l'organizzazione dei servizi ai pazienti a costo zero.
Infine i pazienti che sono le vittime finali, su cui ricadono tutte le criticità di una disorganizzazione sanitaria regionale che gli operatori, nonostante il loro massimo impegno, non riescono umanamente più a sostenere».
I sindacati rappresentativi di tutte le categorie mediche, costituitisi in "coordinamento permanente", riuniti in data 16 ottobre denunciano:
• l'adozione di atti Regionali che incidono pesantemente sull'esercizio quotidiano della professione, avvenuta in maniera unilaterale e senza alcun coinvolgimento dei Medici;
• l'indifferenza della politica ai problemi reali della gente e degli operatori sanitari;
• il distacco creato tra classe politica e classe medica in ogni passaggio dei percorsi programmatici in tema di salute;
• ostilità al confronto democratico;
• decisioni più attente ad esaltare una medicina amministrativa che una medicina orientata ai bisogni della gente.
I sindacati, consapevoli delle difficoltà programmatiche e gestionali derivanti da un cronico de-finanziamento del Ssn, chiedono un adeguato luogo di ascolto e condivisione di problematiche vitali per la categoria quali:
• la sicurezza nei luoghi di lavoro. • sicurezza delle cure. • modelli organizzativi che diano dignita' alla professione. • programmazione sanitaria che dia risposte reali alle esigenze assistenziali. • adeguati tempi di ascolto e di lavoro nel rapporto medico-paziente. • modernizzazione del sistema ed aggiornamento tecnologico. • meno medicina amministrativa piu' medicina orientata ai bisogni della gente. • minore verticismo decisionale.
Al fine di dare voce al diffuso disagio di tutta la categoria, stanchi di essere il facile bersaglio di ogni evidente disfunzione assistenziale e presunti casi di mala sanità, le Organizzazioni Sindacali hanno concordato una manifestazione da tenersi il 10 novembre prossimo nei pressi della sede del Consiglio regionale dalle ore 13.00 alle ore 17.00 in via Capruzzi.
Nello stesso tempo, le organizzazioni sindacali invitano il presidente ad un rapido cambio di rotta nelle relazioni con rappresentanze dei medici e Lo invitano ad aprire un ampio confronto sui temi sopra enunciati con lo scopo di dare nuovo smalto e linfa al dibattito democratico sul tema della salute pubblica. Pertanto, anche i medici della Bat aderiscono alla manifestazione indetta per il 10 novembre sotto la sede del Consiglio regionale».
«In un tempo in cui le problematiche legate all'assistenza sanitaria, alla soddisfazione del cittadino ed all'efficienza del Sistema Sanitario sono pane quotidiano per i mass media e i dibattiti politici, i medici sono stati tenuti sempre più ai margini delle scelte della Regione Puglia.
Paradossalmente più forte è il disagio degli utenti e degli operatori sanitari, più la politica è sorda alle grida di allarme lanciate dalla classe medica. Le colleghe della Continuità Assistenziale si sentono sempre più sole di fronte alle possibili minacce di una utenza spesso imprevedibile e sconosciuta. I colleghi del 118, costretti a logoranti turni extra, sono spesso relegati in locali angusti e non dignitosi. I Medici della Medicina Generale e i Pediatri di Libera Scelta si sentono sorvegliati speciali dal "Grande Fratello" regionale e spesso additati come i dispensatori di prestazioni inappropriate.
I medici di pronto soccorso, ogni giorno in trincea, sono il bersaglio sistematico degli utenti rabbiosi per la cronica carenza di posti letto. I medici ospedalieri sempre più pochi, anziani e demotivati, stressati da un lavoro fortemente burocratizzato e privo dei necessari stimoli professionali vivono in un costante clima di precarietà e non avvertono in alcun modo, la presenza protettiva e rassicurante delle direzioni che invece spesso, facendo finta di ignorare le enormi difficoltà organizzative, sono alla ricerca del "colpevole" di presunti episodi di mala sanità.
I medici del territorio, pochi e disorientati, vivono alla eterna ricerca di una adeguata dimensione professionale ed assistenziale da tempo promessa e mai realizzata. Altrettanto dicasi per gli specialisti accreditati, che pur facenti parte del SSR, sono dimenticati ed esclusi dalle istituzioni nel poter migliorare l'organizzazione dei servizi ai pazienti a costo zero.
Infine i pazienti che sono le vittime finali, su cui ricadono tutte le criticità di una disorganizzazione sanitaria regionale che gli operatori, nonostante il loro massimo impegno, non riescono umanamente più a sostenere».
I sindacati rappresentativi di tutte le categorie mediche, costituitisi in "coordinamento permanente", riuniti in data 16 ottobre denunciano:
• l'adozione di atti Regionali che incidono pesantemente sull'esercizio quotidiano della professione, avvenuta in maniera unilaterale e senza alcun coinvolgimento dei Medici;
• l'indifferenza della politica ai problemi reali della gente e degli operatori sanitari;
• il distacco creato tra classe politica e classe medica in ogni passaggio dei percorsi programmatici in tema di salute;
• ostilità al confronto democratico;
• decisioni più attente ad esaltare una medicina amministrativa che una medicina orientata ai bisogni della gente.
I sindacati, consapevoli delle difficoltà programmatiche e gestionali derivanti da un cronico de-finanziamento del Ssn, chiedono un adeguato luogo di ascolto e condivisione di problematiche vitali per la categoria quali:
• la sicurezza nei luoghi di lavoro. • sicurezza delle cure. • modelli organizzativi che diano dignita' alla professione. • programmazione sanitaria che dia risposte reali alle esigenze assistenziali. • adeguati tempi di ascolto e di lavoro nel rapporto medico-paziente. • modernizzazione del sistema ed aggiornamento tecnologico. • meno medicina amministrativa piu' medicina orientata ai bisogni della gente. • minore verticismo decisionale.
Al fine di dare voce al diffuso disagio di tutta la categoria, stanchi di essere il facile bersaglio di ogni evidente disfunzione assistenziale e presunti casi di mala sanità, le Organizzazioni Sindacali hanno concordato una manifestazione da tenersi il 10 novembre prossimo nei pressi della sede del Consiglio regionale dalle ore 13.00 alle ore 17.00 in via Capruzzi.
Nello stesso tempo, le organizzazioni sindacali invitano il presidente ad un rapido cambio di rotta nelle relazioni con rappresentanze dei medici e Lo invitano ad aprire un ampio confronto sui temi sopra enunciati con lo scopo di dare nuovo smalto e linfa al dibattito democratico sul tema della salute pubblica. Pertanto, anche i medici della Bat aderiscono alla manifestazione indetta per il 10 novembre sotto la sede del Consiglio regionale».