Enti locali
Sant'Antuono, il sindaco di Trani torna all'attacco
Tarantini a Traniweb: «E’ diventata solo strumento di polemiche»
Trani - lunedì 4 maggio 2009
Il "caso Sant'Antuono" (rispolverato dai cronisti dopo l'incontro tra Chiesa e Amministrazione) ha riscaldato notevolmente il sindaco di Trani, Giuseppe Tarantini, che ha inviato una nota in redazione per rimarcare aluni aspetti della vicenda. Fra punzecchiature e citazioni, ecco la lettera del sindaco di Trani:
«Da una iniziale parziale informazione derivano, a cascata, tonnellate di cavolate. Nella relazione del Vescovo c'è scritto più o meno: "Nei servizi sociali, anche se vi è stato un miglioramento negli ultimi mesi, c'è ancora di più da fare…". Credo che l'omissione di quell'inciso sia decisiva soprattutto se si pensa che la Chiesa, su quell'argomento, sprona a fare di più e meglio sotto tutte le latitudini qualsiasi governo. Come già detto dal presidente Di Marzio e da me, sono estremamente dispiaciuto che la rara occasione di tre ore di discussione intensa e proficua tra Istituzioni, su tantissimi aspetti della vita cittadina, fatta alla luce del sole grazie proprio alla presenza dei cronisti, siano risultate solo polemiche. Annosissima quella su S. Antuono con il solito intervento del poco attento sedicente allievo del Ronchi che da autoreferenziale vestale della memoria storica di Trani ha omesso la lettura proprio di "Invito a Trani" (fine anni '70) dove l'Autore, Benedetto Ronchi per l'appunto, srive testualmente alla pagina 129: "La Chiesa di S. Antuono Abate, oggi sconsacrata ed usata per depositi vari…".
Persino la più antica "Guida di Trani" del Sac. Salvatore Carlo Capozzi, stampata nel 1915, alla pag. 191 intitola il capitoletto: "Chiesa abbandonata di S. Antonio (volgarmente S. Antuono)" e alla pag. 193 scrive testualmente: "Ora questa chiesa - vicende delle cose! - serve di sostegno al fortino con le sue colonne ed i suoi archi... di deposito di attrezzi di fabbricanti di barche. Povero voto del Capitano, povera casa del Signore!" (Lo stesso lamento, ma già dal 1915!).
Aggiungo io (nel mio piccolo) nel 2009: Povera chiesa di S. Antuono! Finita tra le proprietà comunali, hai oggi ritrovato la tua bellezza e la tua nitidezza architettonica, ripulita dalle siringhe dei drogati, dalle scritte blasfeme sui tuoi muri, dall'essere ricettacolo di rifiuti, senza alcun costo per i cittadini di Trani. Hai pagato tutto ciò diventando arma di polemica per taluni, i quali si sono curati di te soltanto ora, non certo quando giacevi nell'oblio!».
Giuseppe Tarantini
Sindaco di Trani
«Da una iniziale parziale informazione derivano, a cascata, tonnellate di cavolate. Nella relazione del Vescovo c'è scritto più o meno: "Nei servizi sociali, anche se vi è stato un miglioramento negli ultimi mesi, c'è ancora di più da fare…". Credo che l'omissione di quell'inciso sia decisiva soprattutto se si pensa che la Chiesa, su quell'argomento, sprona a fare di più e meglio sotto tutte le latitudini qualsiasi governo. Come già detto dal presidente Di Marzio e da me, sono estremamente dispiaciuto che la rara occasione di tre ore di discussione intensa e proficua tra Istituzioni, su tantissimi aspetti della vita cittadina, fatta alla luce del sole grazie proprio alla presenza dei cronisti, siano risultate solo polemiche. Annosissima quella su S. Antuono con il solito intervento del poco attento sedicente allievo del Ronchi che da autoreferenziale vestale della memoria storica di Trani ha omesso la lettura proprio di "Invito a Trani" (fine anni '70) dove l'Autore, Benedetto Ronchi per l'appunto, srive testualmente alla pagina 129: "La Chiesa di S. Antuono Abate, oggi sconsacrata ed usata per depositi vari…".
Persino la più antica "Guida di Trani" del Sac. Salvatore Carlo Capozzi, stampata nel 1915, alla pag. 191 intitola il capitoletto: "Chiesa abbandonata di S. Antonio (volgarmente S. Antuono)" e alla pag. 193 scrive testualmente: "Ora questa chiesa - vicende delle cose! - serve di sostegno al fortino con le sue colonne ed i suoi archi... di deposito di attrezzi di fabbricanti di barche. Povero voto del Capitano, povera casa del Signore!" (Lo stesso lamento, ma già dal 1915!).
Aggiungo io (nel mio piccolo) nel 2009: Povera chiesa di S. Antuono! Finita tra le proprietà comunali, hai oggi ritrovato la tua bellezza e la tua nitidezza architettonica, ripulita dalle siringhe dei drogati, dalle scritte blasfeme sui tuoi muri, dall'essere ricettacolo di rifiuti, senza alcun costo per i cittadini di Trani. Hai pagato tutto ciò diventando arma di polemica per taluni, i quali si sono curati di te soltanto ora, non certo quando giacevi nell'oblio!».
Giuseppe Tarantini
Sindaco di Trani