Vita di città
Sant'Antuono, nuovo appello del Vescovo
«Salvaguardate l'area presbiterale»
Trani - mercoledì 10 giugno 2009
Pubblichiamo il testo integrale di una lettera di S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie, al Dott. Giuseppe Tarantini, Sindaco di Trani in ordine alla Chiesa di S. Antuono:
«Animato solo dal desiderio di fare chiarezza sulla destinazione d'uso della Chiesa di S. Antuono di proprietà del Comune di Trani, confermo quanto già affermato nella mia lettera del 23 marzo c.a. Prot. N. 060/09 a lei inviata e nel mio Comunicato Stampa del 21 aprile c.a.
La Chiesa di S. Antuono non è stata mai sconsacrata. Nessun documento dell'autorità ecclesiastica, l'unica competente in merito, può attestare l'avvenuta sconsacrazione. L'attuale destinazione d'uso offende il sentimento della comunità cristiana che in più circostanze ha manifestato e continua a manifestare il suo rammarico per la profanazione del luogo sacro.
In attesa che venga ripristinata l'originaria destinazione di culto o di altre attività collaterali non in contrasto della predetta chiesa, chiedo che sia salvaguardata almeno l'area presbiterale, per la realizzazione della quale ritengo opportuno una intesa con l'Ufficio Diocesano Beni Culturali. Nel rispetto delle reciproche competenze, confermo l'impegno di questa autorità diocesana a collaborare con codesta autorità per il bene comune».
+ Giovan Battista Pichierri
Arcivescovo
«Animato solo dal desiderio di fare chiarezza sulla destinazione d'uso della Chiesa di S. Antuono di proprietà del Comune di Trani, confermo quanto già affermato nella mia lettera del 23 marzo c.a. Prot. N. 060/09 a lei inviata e nel mio Comunicato Stampa del 21 aprile c.a.
La Chiesa di S. Antuono non è stata mai sconsacrata. Nessun documento dell'autorità ecclesiastica, l'unica competente in merito, può attestare l'avvenuta sconsacrazione. L'attuale destinazione d'uso offende il sentimento della comunità cristiana che in più circostanze ha manifestato e continua a manifestare il suo rammarico per la profanazione del luogo sacro.
In attesa che venga ripristinata l'originaria destinazione di culto o di altre attività collaterali non in contrasto della predetta chiesa, chiedo che sia salvaguardata almeno l'area presbiterale, per la realizzazione della quale ritengo opportuno una intesa con l'Ufficio Diocesano Beni Culturali. Nel rispetto delle reciproche competenze, confermo l'impegno di questa autorità diocesana a collaborare con codesta autorità per il bene comune».
+ Giovan Battista Pichierri
Arcivescovo