Politica
Sant'Antuono, Schiralli (PdCI): "E adesso come la mettiamo?"
«E' lecito attendersi le dimissioni del sindaco»
Trani - venerdì 15 maggio 2009
Sulla vicenda chiesa di Sant'Antuono pubblichiamo un intervento del dott. Mario Schiralli:
«L'arcivescovo finalmente è uscito allo scoperto con una spontanea e durissima dichiarazione di cui gli diamo pienamente atto. "Sento il dovere - ha detto - di fare alcune considerazioni sull'uso della Chiesa di Sant'Antuono sollecitato anche dal popolo che ho incontrato durante la visita pastorale nella città di Trani. Nella comunità cristiana c'è un certo senso di offesa al loro sentimento religioso oltre che disappunto e sconcerto per l'oltraggio alla storia della nostra comunità ecclesiale. Nella chiesa di Sant'Antuono (sec. XII) di proprietà dell'ente Comune di Trani, fino a pochi anni fa è stata celebrata la festa religiosa del titolare il 17 gennaio, si sono svolti attività religiose e culturali dei gruppi ecclesiali AGESCI, UNITALSI, ACI e non è stata mai sconsacrata".
Accuse durissime che non offrono all'Amministrazione alcuna via di fuga: offesa ad sentimento religioso della comunità, disappunto e sconcerto per l'oltraggio alla storia della comunità ecclesiale. L'illustre prelato, poi, ribadisce, come peraltro avevamo già scritto, che in quel tempio si sono tenute cerimonie religiose e culturali di vari gruppi, tra cui quelle dell'Unitalsi che ha addirittura un suo importante esponente nella Giunta Comunale.
Tutto quanto era stato più volte denunciato, senza trovare una risposta se non in messaggi sibillini e in sberleffi da parte dei responsabili della cosa pubblica, corrisponde dunque a verità, come è verità che prima della concessione in uso per farne un ristorante, il Sindaco ricevette una precisa richiesta di utilizzo della chiesa dagli Ortodossi che rigettò, pare, affermando che fosse già in parola con altro soggetto. Il fatto merita un solo commento: il primo cittadino rappresenta tutta la città e non lui soltanto. La parola che dà, deve essere quella dei cittadini che rappresenta e non di uno solo, ovvero lui. Oltretutto dovremmo essere ancora in democrazia!
A questo punto, come già detto giorni addietro dal Partito Rifondazione-Comunisti Itasliani, Trani si aspetta un moto di onestà morale, intellettuale e civica: le immediate dimissioni!»
Dott. Mario Schiralli
Candidato PDCI
«L'arcivescovo finalmente è uscito allo scoperto con una spontanea e durissima dichiarazione di cui gli diamo pienamente atto. "Sento il dovere - ha detto - di fare alcune considerazioni sull'uso della Chiesa di Sant'Antuono sollecitato anche dal popolo che ho incontrato durante la visita pastorale nella città di Trani. Nella comunità cristiana c'è un certo senso di offesa al loro sentimento religioso oltre che disappunto e sconcerto per l'oltraggio alla storia della nostra comunità ecclesiale. Nella chiesa di Sant'Antuono (sec. XII) di proprietà dell'ente Comune di Trani, fino a pochi anni fa è stata celebrata la festa religiosa del titolare il 17 gennaio, si sono svolti attività religiose e culturali dei gruppi ecclesiali AGESCI, UNITALSI, ACI e non è stata mai sconsacrata".
Accuse durissime che non offrono all'Amministrazione alcuna via di fuga: offesa ad sentimento religioso della comunità, disappunto e sconcerto per l'oltraggio alla storia della comunità ecclesiale. L'illustre prelato, poi, ribadisce, come peraltro avevamo già scritto, che in quel tempio si sono tenute cerimonie religiose e culturali di vari gruppi, tra cui quelle dell'Unitalsi che ha addirittura un suo importante esponente nella Giunta Comunale.
Tutto quanto era stato più volte denunciato, senza trovare una risposta se non in messaggi sibillini e in sberleffi da parte dei responsabili della cosa pubblica, corrisponde dunque a verità, come è verità che prima della concessione in uso per farne un ristorante, il Sindaco ricevette una precisa richiesta di utilizzo della chiesa dagli Ortodossi che rigettò, pare, affermando che fosse già in parola con altro soggetto. Il fatto merita un solo commento: il primo cittadino rappresenta tutta la città e non lui soltanto. La parola che dà, deve essere quella dei cittadini che rappresenta e non di uno solo, ovvero lui. Oltretutto dovremmo essere ancora in democrazia!
A questo punto, come già detto giorni addietro dal Partito Rifondazione-Comunisti Itasliani, Trani si aspetta un moto di onestà morale, intellettuale e civica: le immediate dimissioni!»
Dott. Mario Schiralli
Candidato PDCI