Politica
Sel spinge Trani: «Verità e giustizia per Giulio Regeni»
La proposta a firma dei consiglieri Capone, Cirillo e Loconte
Trani - martedì 1 marzo 2016
0.09 Comunicato Stampa
Il gruppo consiliare tranese di Sel, composto da Luciana Capone e Giovanni Loconte, insieme a Luigi Cirillo (Prima di tutto Trani) ha presentato una richiesta di inserimento all'ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale di una proposta di delibera per chiedere, a Parlamento e Governo, di attivarsi in tutte le sedi internazionali preposte per far luce sulla morte di Giulio Regeni.
Il 3 febbraio, presso Giza in Egitto, è stato trovato il corpo senza vita di Giulio Regeni, ricercatore e dottorando italiano di 28 anni, scomparso dalla città egiziana il 25 gennaio 2016. Regeni si trovava in Egitto per compiere degli studi riguardanti il suo corso di dottorato di ricerca in politiche internazionali che stava svolgendo presso l'Università di Cambridge. Come appreso dalla stampa, il corpo di Giulio Regeni mostra chiari segni di tortura: Il Fatto Quotidiano parla di bruciature di sigarette, un orecchio mutilato, tagli ed ecchimosi ovunque e un colpo alla testa; secondo Internazionale avrebbe sette costole rotte, segni di scariche elettriche sui genitali e un'emorragia cerebrale; la Repubblica, invece, riporta di unghie delle dita e dei piedi strappate, falangi fratturate e un orecchio mutilato.
Giulio Regeni era specializzato in conflitti e processi di democratizzazione ed era in contatto con oppositori del regime di Al Sisi e le autorità egiziane hanno fin da subito fornito versioni contrastanti, arrestando persone che poi sono state velocemente rilasciate. L'ipotesi più accreditata riporta la tesi secondo cui le autorità egiziane avrebbero scambiato Regeni per una spia, in quanto qualche giorno prima aveva inviato in Europa dei report riguardanti i suoi studi universitari sui gruppi d'opposizione al regime di Al Sisi, intercettati dai Servizi Egiziani. Per questo motivo, i tre consiglieri tranesi hanno chiesto di inoltrare il sollecito ai Presidenti della Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.
Il 3 febbraio, presso Giza in Egitto, è stato trovato il corpo senza vita di Giulio Regeni, ricercatore e dottorando italiano di 28 anni, scomparso dalla città egiziana il 25 gennaio 2016. Regeni si trovava in Egitto per compiere degli studi riguardanti il suo corso di dottorato di ricerca in politiche internazionali che stava svolgendo presso l'Università di Cambridge. Come appreso dalla stampa, il corpo di Giulio Regeni mostra chiari segni di tortura: Il Fatto Quotidiano parla di bruciature di sigarette, un orecchio mutilato, tagli ed ecchimosi ovunque e un colpo alla testa; secondo Internazionale avrebbe sette costole rotte, segni di scariche elettriche sui genitali e un'emorragia cerebrale; la Repubblica, invece, riporta di unghie delle dita e dei piedi strappate, falangi fratturate e un orecchio mutilato.
Giulio Regeni era specializzato in conflitti e processi di democratizzazione ed era in contatto con oppositori del regime di Al Sisi e le autorità egiziane hanno fin da subito fornito versioni contrastanti, arrestando persone che poi sono state velocemente rilasciate. L'ipotesi più accreditata riporta la tesi secondo cui le autorità egiziane avrebbero scambiato Regeni per una spia, in quanto qualche giorno prima aveva inviato in Europa dei report riguardanti i suoi studi universitari sui gruppi d'opposizione al regime di Al Sisi, intercettati dai Servizi Egiziani. Per questo motivo, i tre consiglieri tranesi hanno chiesto di inoltrare il sollecito ai Presidenti della Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica.